ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di primo grado Dante Alighieri di Macerata (MC)

Studenti in cammino lungo la via dell’acqua

Viaggio tra sei fonti cittadine ricche di storia. I ragazzi hanno effettuato ricerche per scoprire abitudini e tradizioni del passato

Seguendo le guide e la via dell’acqua, abbiamo osservato e studiato alcune delle fonti più famose e facilmente accessibili.

Fonte Santa Maria Maddalena. In zona Fontescodella, è stata trovata la fonte Santa Maria Maddalena, composta da due vasche. Nell’iscrizione si legge che il pozzo originario fu restaurato nel 1822. La fonte prende il nome da una piccola chiesa che si trovava vicino, oggi un rudere coperto dalla vegetazione. I lavori per rifare la rete fognaria di Fontescodella hanno permesso di fare una prima bonifica dell’intero sito. È emerso così il pozzo, profondo oltre quattro metri, che alimentava la fonte e che – secondo l’architetto Iommi – potrebbe essere di origine romana.

Grotta di Fontescodella. Sempre nella zona di Fontescodella vi è una grotta a cui si accede attraverso una galleria, incorniciata da un arco a sesto acuto. Un passaggio sotterraneo collega la fonte all’attuale Convitto fino alla chiesa di San Giovanni.

Fonte Pozzo del mercato. È menzionata in documenti comunali dal 1268 con il nome di Fonte nova, si trova nei pressi di Corso Cairoli. È raggiungibile dal corso scendendo le scalettee proseguendo fino a un grande lavatoio coperto. Oggi versa in uno stato di abbandono e non vi è più acqua.

Fonte Maggiore. Con le caratteristiche nicchie ed archi, era il più importante serbatoio d’acqua della città. Si trova nei pressi delle «Fosse». Gli spazi servivano come vasche per lavare i panni, abbeveratoi per gli animali e come rifornimento d’acqua. Qualcuno narra che fossero anche strumento di punizione, quando i giocatori d’azzardo venivano costretti a bagnarsi nella sua acqua fredda. Comefonte pubblica, viene citata nel documento del 1116 relativo al Podium S. Juliani (primo nucleo, insieme al Castrum Maceratae, della città di Macerata). L’attuale fonte fu costruita o restaurata nel 1326. Oggi è stata restaurata, gode di una buona illuminazione e ospita, specie d’estate, comitive e iniziative di vario tipo, quali rappresentazioni teatrali, feste e giochi.

Fonte Ciambrone (o Ciambrione). Nota dal XVI secolo, chiamata anche la Fonte delle Trippe, si trova in contrada Santo Stefano, dopo Fonte Maggiore,andando verso la chiesa dei Cappuccini vecchi, zona ricca di acqua sorgiva. Era usata come lavatoio, abbeveratoio e per il lavaggio delle interiora animali o delle loro pelli. Viene costruita nel 1494, è di modeste dimensioni ma di un certo pregio artistico per i mascheroni leonini scolpiti in pietra di Cingoli da Girolamo Angelo di Pascucci, colui che realizzò i mascheroni angolari della torre civica. Oggi fa parte di una proprietà privata e non c’è acqua.

Fonte Grottino San Giorgio. È una delle fonti più vicine al centro. Si trova sotto Viale Leopardi, all’inizio della «mattonata», la stradina che conduceva alla chiesa dei Cappuccini vecchi e sembra risalire al ‘500, ma è stata del tutto snaturata. All’inizio era un pozzo, trasformato nel 1903 in lavatoio, utilizzato fino agli anni ‘50. In seguito è stato usato per parecchio tempo come deposito comunale. Oggi la struttura è molto instabile ed è stata puntellata dopo il terremoto del 2016.

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