ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

L’esodo italiano, viaggio a ritroso nella storia

I giovani cronisti incontrano un esperto di quel drammatico periodo. Da lì nasce la loro inchiesta sulle foibe, un pezzo tutto da leggere

I reporter dell’istituto comprensivo di Loreo e Rosolina tornano in prima pagina con le loro riflessioni sul Giorno del Ricordo. Andiamo a leggere i loro articoli che hanno redatto grazie anche alla ’direzione’ della professoressa Antonella Zennaro. Protagonisti i ragazzi della redazione del giornalino.

Il 10 febbraio è il Giorno del Ricordo, ricordo di una pagina tra le più cupe della storia contemporanea, avvolta a lungo nel silenzio e nel buio, come le tante vittime, inghiottite nelle cavità carsiche, le cosiddette foibe, per volere del maresciallo Tito e dei suoi partigiani, in nome di una pulizia etnica che doveva annientare la presenza italiana in Istria e Dalmazia. Abbiamo seguito una lezione on- line sulla tematica legata al Giorno del Ricordo dell’architetto Daniele Milan, in veste di docente, e coordinata dal professore Vincenzo Boscolo Bariga del Centro cultu-rale ‘L’Incontro’ di Rosolina. Ci siamo collegati noi studenti della scuola secondaria di primo grado “Marchetti” di Loreo e “Marin Sanudo” di Rosolina. Ai ragazzi, che già avevano affrontato l’argomento con i propri insegnanti, il professor Daniele Milan dell’Anvgd sezione di Pado-va – delegazione di Rovigo, ha illustrato dal punto di vista storico come il territorio di Istria, Fiume e Dalmazia sia stato protagonista fin dai tempi antichi di insediamenti che nel tempo sono cambiati. Passata dall’Impero romano, alla Repubblica di Venezia, all’Impero austriaco prima eaustro-ungarico dopo, a territorio italiano, questa regione ha visto convivere tanti popoli e tante culture. Nello stesso tempo però si è trattato per anni di una polveriera, pronta più volte ad esplodere. Questo è ciò che è accaduto nel secondo conflitto mondiale, dopo la firma da par-te dell’Italia dell’armistizio con gli Alleati. Secondo le recenti stime, le vittime dell’eccidio delle Foibe furono tra le cinquemila e le diecimila. Un dato di certo molto vago, frutto del silenzio che per circa un cinquantennio ha circondato il ricordo di tale massacro. Ad essere uccisi non furono solo fascisti e avversari politici, ma anche e soprattutto civili, donne, bambini, persone anziane e tutti coloro che decisero di opporsi alla violenza dei partigiani titini. Le zone colpite furono quelle del Venezia-Giulia e dell’Istria, in cui ad oggi sono state trovate più di 1700 foibe.

Furono invece circa 350.000 quelli che furono costretti a lasciare come esuli questi territori.

Cosa sono le foibe? Una foiba è uno dei grandi inghiottitoi tipici della regione carsica e dell’Istria. Le foibe non sono quindi dei particolari tipi di caverne come viene spesso erroneamente affermato, ma solo il termine con cui vengono indicati gli inghiottitoi carsici tipici della regione giuliana, che in tale territorio assumono spesso dimensioni spettacolari».

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