ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Piazza Saffi, il ritrovo di intere generazioni

Con la pandemia abbiamo riscoperto il piacere di incontrarci in centro, passeggiare e divertirci fra i monumenti storici

Dopo il lockdown che ci ha visto costretti a stare in casa per parecchio tempo noi ragazzi della 3N abbiamo riscoperto il piacere di ritrovarci all’aperto in uno dei posti più significativi della nostra città: piazza Saffi.

Il centro storico, è diventato il nostro punto di riferimento, soprattutto per la sua posizione che consente di raggiungere i vari bar e i numerosi negozi. Ci vediamo specialmente il sabato, verso le 15.30 alla libreria Feltrinelli, davanti all’ex Eataly e di fronte alla pizzeria Da Altero. A volte ci riuniamo dopo la scuola per mangiare in compagnia e fare compere. Di solito creiamo un gruppetto di amici, facciamo una passeggiata, visto che ci sono aree pedonali sicure, condividiamo tanti momenti di questa bella età. Ci scambiamo opinioni sulle canzoni dei nostri giorni: ’Ti farà stare bene’ di Caparezza, è la preferita di Iacopo, ad Asia piace ’Torna a casa’ dei Maneskin.

Quando siamo insieme, poi, creiamo una personalissima complicità usando il nostro lessico speciale (che la nostra prof di italiano chiama ’Il Vocabolario dei 2008!’) e che ci fa fare tante risate. Intanto ci chiamiamo «raga» e se vediamo per la piazza una bella coppia siamo pronti a dire «che ship!».

Di fronte a qualcosa di imbarazzante riteniamo che sia «roba cringe» e se notiamo qualcuno che si dà troppa importanza lo apostrofiamo così: «no ma flexati un po’ di più!. E così camminando tra le vie di Forlì comunichiamo con il nostro strano linguaggio e trascorriamo momenti felici. Riflettendo in classe sull’uso che i giovani fanno delle piazze, in generale, e della nostra in particolare, ci è venuto in mente che qualcuno di noi ha partecipato a Forlì alle manifestazioni Friday for future e che sarebbe bello che fosse di nuovo riproposto il Corritalia organizzato dalla società A.I.C.S. in collaborazione con le scuole. Poi insieme alla nostra insegnante abbiamo fatto «un tuffo» tra i ricordi, quando da piccoli frequentavamo la piazza per vendere i nostri vecchi giochi nel Mercatino delle pulcette o vivevamo il Carnevale con i nostri coloratissimi vestini e maschere.

I monumenti. In piazza oggi possiamo mangiare una buona pizza, fare colazione, girare per i negozi, ma anche vedere i vari monumenti. Eh già, non sempre noi giovani ci soffermiamo sugli aspetti storici artistici della città. Ma dopo che abbiamo scelto di parlare in un articolo di giornale dei nostri pomeriggi a Forlì, ci siamo concentrati di più su alcune opere veramente significative e in classe abbiamo consultato libri di storia locale, guardato siti, link, immagini e fatto approfondimenti.

Non proporremo certo in questa sede notizie relative ai vari monumenti, ma sicuramente ci piace ricordare che al centro della piazza, si trova la statua dedicata a Aurelio Saffi, importante uomo politico, patriota e figura importante del Risorgimento italiano. Siamo andati a fotografare la lunetta di San Mercuriale, un bellissimo gruppo scultoreo medievale che si trova sul portale e raffigura Il Sogno e l’Adorazione dei Magi.

E abbiamo appreso la triste storia dei nostri partigiani forlivesi, Iris Versari, Silvio Corbari, Arturo Spazzoli e Adriano Casadei, che il 18 agosto del 1944, furono appesi ad un lampione, dopo essere stati martoriati.

Questo ancora oggi serve a commemorarli.

Ma lo sapevate che la piazza ha cambiato nome più volte? La piazza che noi oggi chiamiamo Saffi nel corso della storia ha avuto svariati nomi. All’origine era il Campo dell’Abate ma poi, con l’espansione della città, divenne Piazza Maggiore. Ad un certo punto, con l’arrivo delle truppe di liberazione fu persino chiamata Saint Andrew Square, ma dopo gli eventi bellici tornò ad essere la piazza Saffi.

Come hanno vissuto la piazza i nostri genitori e i nonni? Durante le nostre interviste ai familiari, è emerso che Piazza Saffi è sempre stata un grandissimo punto di ritrovo per i ragazzi di ogni età. In passato i nostri genitori, soprattutto di domenica, andavano da piccoli a dare da mangiare ai piccioni, portando con sé pane secco e mais, prima di fare la passeggiata domenicale. Divenuti adolescenti, invece facevano le cosiddette ’vasche’, s’incontravano praticamente sempre sotto al chiostro di San Mercuriale allo stesso orario, e siccome a quei tempi non c’erano gli smartphone, non si chiamava l’amico dicendogli di vedersi, si andava in piazza e si sperava di incontrare la persona che ti stava simpatica ma, in un modo in un altro ci si divertiva.

Il primo carnevale dei ragazzi di Forli fu festeggiato il 28 febbraio del 1954, dice la nonna di Elisa. I carri partivano da porta Schiavonia e da corso Garibaldi fino ad arrivare in piazza Saffi. Era una festa a cui partecipavano soprattutto i ragazzi delle parrocchie e quelli dei centri educativi. Il carro vincente fu quello della parrocchia della Santissima Trinità che aveva come tema il forlivesissimo ’Pestapevar’, raffigurava la tradizionale scena dell’antica spezieria forlivese; sotto un grande arco, c’era un gigantesco pestatore che agitava il suo pestello mentre gli speziali preparavano ricette e distribuivano dosi di coriandolo alla gente lungo le strade. E in futuro? Questo Natale il centro storico ci ha regalato un’autentica atmosfera di magia e l’allestimento della pista di pattinaggio ci ha fatto divertire e trascorrere momenti veramente piacevoli. Tra poco finiremo la terza media, arriverà l’estate e la piazza ci potrà offrire di nuovo concerti o eventi all’aperto e tutti noi aspettiamo che ritornino i Mercoledì del cuore, quando si animerà di sera, ci sarà musica e allegria.

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