ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Secondaria di primo grado Dante Alighieri di Occhiobello (RO)

Dante e la sua eredità. Tiene banco l’Inferno

Il sondaggio della classe 2ªA del Comprensivo di Occhiobello, una serie di domande per capire quanto ricordiamo del Sommo Poeta

Dante raccontato dai reporter della classe 2A della scuola secondaria di primo grado Dante Alighieri. I cronisti sono stati seguiti dalla prof Giulia Gabanella, docente di lettere dell’istituto comprensivo di Occhiobello.

Noi della classe 2ªA del Comprensivo di Occhiobello stiamo affrontando uno studio approfondito del poeta che ha dato il nome alla nostra scuola e di cui si è celebrato il settecentenario della morte: Dante Alighieri. La sua vicenda umana, politica e artistica ci ha conquistati. Dante è popolare e aulico al tempo stesso, dolce e aspro, distante eppure tanto vicino. E siamo convinti che abbia ancora molto da raccontare a tutti noi posteri. Per ricordare a tutti, soprattutto noi italiani, che ne siamo un po’ i pronipoti, quanto sia stato importante per la nostra cultura e per la nostra lingua, è stato istituito un giorno dedicato, il Dantedì, il 25 marzo, giorno in cui, secondo la maggior parte dei dantisti, è iniziato il suo viaggio letterario nei regni dell’Aldilà.

SONDAGGIO: COSA RESTA DI DANTE? Studiamo tanto Dante a scuola, ma quanto ci ricordiamo? Abbiamo sottoposto un questionario su Dante a un campione di 20 persone per capire quante si ricordavano la Divina Commedia e quali fossero le parti più gradi-te. Ecco le loro risposte. Per prima cosa, abbiamo loro posto questa domanda: Cos’hanno in comune queste espressioni? “Stai fresco!”, “Senza infamia e senza lode”, “Far tremare le vene ai polsi”, “Il gran rifiuto” Sono di uso comune nel nostro parlato… Ebbene, sono state coniate proprio da Dante, 4 persone su 20 non hanno riconosciuto che le espressioni appartenevano alla Divina Commedia (e voi, lo sapevate)? Un espressione in particolare fece capire ai nostri tester che si trattava della Commedia, ossia “Il gran rifiuto” (verso del canto III dell’Inferno, probabilmente riferito a Papa Celestino V che osò abdicare la carica papale, cedendo il posto al grande nemico di Dante Bonifacio VIII).

Quale parte della Divina Commedia le è piaciuta di più o ricorda meglio? Il canto che è stato menzionato di più come risposta è stato il Canto V di Paolo e Francesca, in cui Francesca racconta a Dante la storia dell’amore tra lei e Paolo e alla fine Dante sviene per la commozione. Anche il canto VI, il canto a contenuto politico dell’Inferno, è presente più volte come risposta, con protagonista il goloso Ciacco. Menzionati anche “Caron dimonio dagli occhi di bragia”, il superbo Farinata degli Uberti, l’astuto Ulisse, lo sfortunato Pier delle Vigne e il famelico conte Ugolino, principalmente personaggi dell’Inferno

Perché secondo lei Dante è “identitario” per gli italiani? Secondo la maggior parte delle persone, Dante è importante perché, con la sua cultura ma, soprattutto, con la sua fantasia, ha dato una sua risposta alla domanda più difficile, ossia cosa c’è dopo la morte, con un racconto potente e straordinario.

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