ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Latino e greco all’origine della cultura

Il nostro mondo è partito con quelle lingue per arrivare fino a oggi: importante la loro conoscenza

Cosa possono insegnarci Greco e Latino? Le lingue sono una delle cose più importanti per l’uomo: senza queste, non potremmo fare nulla.

Greco e Latino sono i principali idiomi antichi, dai quali deriva la maggior parte delle lingue parlate del mondo. Lo sappiamo bene, noi alunni delle classi terze della scuola Conero: i nostri professori ci hanno predisposto dei corsi propedeutici per studiarle, della durata di 1 ora e mezzo a lezione, nei locali della scuola, in orario pomeridiano. Il primo approccio spaventa molto, perché si tratta di lingue che sono ben complesse, ma a volte bisogna essere curiosi di scoprire cose nuove, e non di giudicare l’apparenza.

Molti pensano che siano lingue «inutili e antiche» ma proprio il fatto di essere molto remote le rende ancora più uniche. Il latino e il greco sono l’origine e la base della cultura moderna. Siamo quello che siamo perché veniamo da lì e siamo stati istruiti e cresciuti in un mondo creato da chi aveva parlato quelle lingue. Quando i nostri amici ci chiedono a che cosa servano, rispondiamo paragonando questi studi alle istruzioni di un cellulare. Tutti sappiamo accendere un cellulare e fare una telefonata, ma per svolgere azioni più complesse, per sfruttare al massimo le potenzialità del mezzo, bisogna leggere le istruzioni e capire il suo funzionamento. Ecco, più o meno in questo modo ci si avventura nell’antichità!

Uno dei massimi rappresentanti dell’uso della lingua latina nel trattato fu, ad esempio, Galileo Galilei, che scrisse opere come il Sidereus nuncius, approfondendo temi scientifici con la coniazione di nuovi termini tecnici, e prendendo spunto dalle opere dei matematici greci. Riguardo alla filosofia, i massimi rappresentanti che optarono per la scelta intramontabile del latino furono Baruch Spinoza e Thomas Hobbes. Uno dei più importanti poeti greci fu Simonide, un poeta itinerante e indipendente, vissuto tra il sesto e il quinto secolo a.C.; da ricordare la sua scrittura contro i valori tradizionali e il suo mettere in primo piano la figura dell’uomo comune, che non fa del male e agisce secondo la virtù civile. Stiamo dunque concludendo questo nostro percorso alla Scuola Media, certamente con curiosità per il futuro e voglia di scoprire, ma anche ancorati e legati a quelli che sono i nostri valori di riferimento e la nostra cultura di appartenenza. «Vecchio», quindi inutile? Avvicinatevi alla classicità e vi assicuriamo che vi appassionerete!

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