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L’oro blu e l’emergenza della sete del mondo

La Giornata mondiale dell’acqua ci serve per riflettere sui problemi legati alle crisi idriche causate dall’uomo: ecco numeri e riflessioni

Il 22 marzo, è stata celebrata la Giornata Mondiale dell’acqua, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, all’interno delle direttive dell’Agenda 2021. Come ricorda il documentario “La sete del mondo” di Yann Arthus-Bertrand, l’oro blu è una risorsa così ricercata quanto esauribile, circa 884 milioni di persone non riescono ad usufruirne e 2,3 miliardi non accedono ai servizi igienici di base. La vita sulla Terra si è sviluppata grazie all’acqua, un elemento importantissimo e fondamentale; senza l’acqua nulla sarebbe possibile. L’acqua ricopre la maggior parte del nostro pianeta, definito “Pianeta Azzurro” per la vastità di oceani e mari (il 97,5% è acqua salata, mentre l’acqua dolce è contenuta nei ghiacciai e nelle nevi perenni, in parte nel sottosuolo e per il resto nei laghi). L’acqua è presente, nonostante la desertificazione, perché si trova nelle falde acquifere soprattutto nel continente africano e in quello asiatico dove la richiesta dell’acqua sarà maggiore per il progressivo aumento demografico. Questa risorsa molto preziosa corre un grande rischio a causa dei problemi ambientali provocati dall’uomo, che la sfrutta. Ne deriva una rilevante riduzione di acqua potabile e pulita. Negli ultimi cento anni l’utilizzo d’acqua è cresciuto sei volte a livello globale e dagli anni ‘80 aumenta in modo costante dell’1% all’anno. Le crisi idriche e la mancanza d’acqua sono le cause di un grande numero di conflitti. Tra il 2000 e il 2009 ne sono stati contati 94, tra il 2010 e il 2018 la cifra è arrivata a 263.

Si sono sviluppate e continuano ad esserci lungo il corso del Nilo, riserva idrica di molti Paesi africani, lungo l’Indo in Pakistan nel bacino fluviale del Giordano e infine per il controllo da parte della Turchia dei fiumi Tigri ed Eufrate, da cui dipendono Siria e Iraq, lungo il Mekong in Asia. Il rapporto “Acqua Sotto Attacco” (Water Under Fire) mostra i tassi di mortalità di sedici Paesi durante le guerre. La maggior parte dei bambini sotto i cinque anni ha probabilità venti volte maggiori di morire per malattie legate ad infezioni intestinali dovute alla mancanza di accesso all’acqua e ai servizi igienico sanitari. Secondo l’Unicef l’acqua è una risorsa necessaria e l’Agenda 2030 prevede due obiettivi: obiettivo 6, “acqua pulita e servizi igienico sanitari” obiettivo 14, “salvaguardare le risorse marine” Entrambi riguardano un uso consapevole, sostenibile e condiviso ed il rispetto delle biodiversità. Iniziamo già noi ragazzi, a non sprecare l’acqua durante le attività quotidiane, abbiamo solo questo mondo: una sola possibilità. Ci piace concludere con la frase di Loren Eiseley: «Se c’è magia in questo pianeta, è contenuta nell’acqua».

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