ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado B. Rossetti di Ostellato (FE) - 2A

Alla scoperta del fratino, trampoliere dei Lidi

I cronisti della classe 2A raccontano l’ambiente che ci circonda. I giovani reporter sono seguiti dalla prof Paola Scanavini

I ragazzi della 2A della Scuola Secondaria di Ostellato, seguiti dalla professoressa Paola Scanavini, affrontano i temi dell’ambiente con particolare attenzione ai nuovi ospiti nel Delta Impronte sulla sabbia: alla scoperta del fratino, il piccolo trampoliere dei nostri Lidi «I cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti e a farne le spese sono la fauna e la flora selvatiche. L’intervento dell’uomo, unito agli effetti del riscaldamento globale porta ad una progressiva riduzione dell’habitat, ad una minore disponibilità di cibo e ad un generale sconvolgimento nella vita degli animali». Queste, le parole di Angela Bellini, guida ambientale escursionistica dell’oasi naturalistica delle Vallette di Ostellato.

Grazie al suo intervento abbiamo conosciuto in modo più dettagliato gli animali che popolano le nostre zone umide, ma anche i nuovi pericoli che li minacciano. Un’altra conseguenza di un clima ormai mutato è infatti l’ingresso nel nostro ecosistema di animali di origine esotica, come il gambero rosso americano, lo scoiattolo grigio e l’ibis sacro. La fauna autoctona si ritrova quindi in competizione con le nuove specie alloctone, spesso più resistenti e adattabili.

Ma c’è una specie che più di tante altre è a rischio di estinzione, cioè il fratino, di cui sono state censite solo 80 coppie, residenti nelle nostre spiagge. Sì, perché il fratino è proprio quel che si dice «un tipo da spiaggia», visto che sulla sabbia vive e si riproduce. È facile capire dunque quanto sia divenuto il simbolo dello stretto legame tra le abitudini dell’uomo e i delicati equilibri della biodiversità. Se una spiaggia è in cattivo stato di conservazione, inquinata e degradata, oppure livellata dalle ruspe che cancellano le dune e la vegetazione spontanea, difficilmente sarà visitata da questo splendido piccolo trampoliere.

Al contrario, la presenza di un nido di fratino è sempre un ottimo segnale dello stato di salute di un ambiente marino e di una spiaggia correttamente tutelata e conservata.

I ragazzi della 2A Scuola Secondaria Ostellato

 

Alla scoperta del lupo grigio.

L’Università entra a scuola.

«Lupi buttati dall’aereo con il paracadute? Facciamo chiarezza» Il lupo torna nel Ferrarese dopo 150 anni. Il fenomeno a cui stiamo assistendo è incredibile: dopo la quasi estinzione dei lupi in Italia, il Canis Lupus Italicus sta tornando a regnare nel nostro territorio. A parlarci di questo incredibile e tanto perseguitato canide è il professor Mattia Lanzoni, dell’Università di Ferrara: «Uno dei motivi principali di questa nuova diffusione è senz’altro il fatto che dal 1971, il lupo è una specie legalmente protetta». Nell’immaginario collettivo, esso è pronto a sbranare e ad attaccare ogni volta che gli si presenta l’occasione, ma non è così.

Si tratta di un animale schivo, che evita il contatto con l’uomo. La sua carta di identità? Mantello grigio-marrone, con bande scure molto evidenti sulle zampe anteriori, una coda spruzzata di nero sulla punta, sempre ben dritta e mai arricciata e orecchie arrotondate. Questi i tratti distintivi, per non confonderlo con alcune razze canine molto somiglianti. I lupi vivono in branco, dove sono presenti sia un maschio sia una femmina alpha e degli helpers o aiutanti che hanno diversi compiti, ad esempio quello di collaborare nella caccia. I branchi occupano una superficie di 100 kmq, dove hanno diverse tane e rendezvous, cioè punti di ritrovo. Questo animale è inoltre in cima alla catena alimentare e quindi è definito superpredatore, nonché ottimo riequilibratore ambientale, in grado cioè di tenere a bada la popolazione di altri animali come le nutrie, che in questi decenni si sono riprodotte, procurando non pochi problemi in agricoltura. «Molte persone lo giudicano un animale pericoloso, ma se si seguono le giuste regole può essere innocuo», prosegue a dire il professor Lanzoni. «Ormai certi della loro presenza nei nostri territori, possiamo confermare un branco nelle valli del Mezzano, ad Argenta e a Ravenna, formatisi dall’unione di un esemplare maschio e una femmina che hanno lasciato il loro branco. Questi animali sono arrivati qui dagli Appennini, attraverso corridoi ecologici, cioè passag-gi immersi nella natura. Quindi, i lupi sono giunti da soli nelle nostre zone e non sono stati né introdotti a forza, né tantomeno lanciati da un aereo con il paracadute, come a volte si è sentito dire».

Quindi, impariamo a rispettare questo animale, consapevoli che la sua presenza nel territorio è un fondamentale indice di biodiversità e salute ambientale.

Ecco la redazione della classe 2ª A. L’insegnante referente è la professoressa Paola Scanavini Alessandra Bonic, Bianca Bottoni, Leonardo, Bressan, Brui Francesco, Cavazzini Asia, Fedele Alessandro Rocco, Marchini Nicole, Melchiori Diego, Morelli Tony, Pappi Gabriele, Pelizza Viola, Puleri Calogero, Quintavalle Diego, Righetti Chiara, Tognon Filippo, Volpi Vittoria, Wang Chenxin, Zanirato Sabina.

Votazioni CHIUSE
Voti: 1

Pagina in concorso