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IC San Felice e Camposanto di San Felice sul Panaro (MO) - Redazione

La biblioteca di San Felice compie 150 anni

Intervista alle bibliotecarie Elisabetta Marcon e Cristina Picchietti: «Si è costituita grazie a donazioni ed è in continua evoluzione»

Abbiamo intervistato le bibliotecarie Elisabetta Marcon e Cristina Picchietti.

Quando è nata la biblioteca di San Felice sul Panaro? «Il 22 maggio 1873 morì Giuseppe Campi, illustre poeta e ingegnere. Uomo del Risorgimento, contribuì alla realizzazione dell’Unità d’Italia e fu anche il primo archivista dell’Archivio di Stato. Il consiglio comunale il 25 maggio 1873 propose di istituire una biblioteca in suo onore. La data di fondazione della biblioteca è il 29 maggio 1873, pertanto il 29 maggio 2023 la biblioteca compirà 150 anni».

Come è cambiata, da allora, l’organizzazione della biblioteca? «All’inizio è stata intitolata a Giuseppe Campi, alcuni anni dopo fu dedicata anche ad un suo insegnante, Giuseppe Costagiani.

Si è costituita con donazioni dei sanfeliciani e nel corso del ‘900 ha cambiato varie sedi: è stata nel Palazzo della Pretura, nell’ex Municipio, per un certo periodo in Largo Posta. È stata presso l’ex scuola elementare e alla fine del 1973 in Rocca, dove è rimasta fino al 1999, quando si è trasferita nell’attuale sede in viale Campi 41. Dopo il terremoto del 2012 è stata trasferita nella casetta della Bibliopark. Nel 2013 siamo ritornati in viale Campi. Nel 2018 c’è stato un ampliamento della biblioteca: sono stati creati diversi settori al piano terra. Nella zona dei ragazzi ci sono diversi libri di narrati-va, di poesia, per le ricerche.

Abbiamo voluto creare anche uno spazio per i bambini più piccoli e le loro famiglie. Al piano superiore ci sono tre piccole sale studio e una sala che raccoglie il fondo antico cioè quello che resta dei libri antichi della nostra biblioteca comunale».

Quanti libri sono presenti? «I libri veri e propri sono 23.000, a cui vanno aggiunti il materiale multimediale (audiolibri e DVD) e le riviste».

Quali generi di libri offrite? «La biblioteca di San Felice è una biblioteca di pubblica lettura dove tutti possono trovare libri delle varie discipline. Abbiamo anche una sezione speciale, quella del gruppo studi, dove ci sono riviste specializzate. Si trovano anche libri speciali chiamati INBOOK dove IN sta per inclusione. Sono libri che vengono prodotti dal sistema bibliotecario dell’Unione dei Comuni dell’Area Nord di Modena. Grazie alla collaborazione di una traduttrice vengono tradotti, soprattutto per bambini, in un linguaggio particolare chiamato CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa), nato per facilitare la comunicazione con persone in condizioni di disagio».

Quanti fruitori ha la biblioteca? Ci sono altri dipendenti oltre voi? «Il numero dei fruitori è molto variabile: c’è chi prende in prestito i libri ma anche chi usufruisce solo dei servizi della biblioteca. La frequenza dipende dai periodi e negli ultimi tempi notiamo una notevole crescita. Come dipendenti ci siamo solo noi due. Nel tempo abbiamo avuto diversi collaboratori ma anche volontari, stagisti, tirocinanti dell’università e i ragazzi del servizio civile. A volte anche ragazzi delle superiori nei periodi di alternanza scuola-lavoro».

Gli alunni della redazione della ’Gazzetta delle medie’ dell’ I.C. San Felice e Camposanto

 

Elisabetta Marcon e Cristina Picchietti, le bibliotecarie di San Felice s/P rispondono alle curiosità degli alunni.

Come giudichereste il vostro lavoro con una parola? E: Versatile C: Avventuroso Cosa vi piace del vostro lavoro? E: È la varietà ciò che mi piace di questo lavoro. Non è monotono, non facciamo mai sempre le stesse cose. Ci occupiamo dell’aspetto più tradizionale legato all’iter del libro. Curiamo anche l’aspetto della promozione quindi la comunicazione all’esterno, la promozione della lettura rivolta alle scuole.

C: Io invece ti dico creatività perché ho l’opportunità, con questo lavoro, di fare anche cose nuove e diverse dove è richiesto il mio contributo. Una cosa che ho imparato a fare, che mi piace molto, sono le locandine per le iniziative oppure le proposte di lettura. Scelgo un argomento e vedo quali libri posso proporre alla mia utenza. Ad esempio ho realizzato un percorso per i bambini sulla preistoria.

Quali sono i vantaggi del vostro lavoro? E: Ci mettiamo sempre in discussione, non ci annoiamo mai! C: Un vantaggio importante è conoscere tante persone diverse. Organizzando la Giornata della Memoria, io ed Elisabetta abbiamo conosciuto persone che hanno vissuto sulla loro pelle questa tragedia. Per me è stato molto emozionante, il primo anno che ho lavorato qui, conoscere Piero Terracina. Abbiamo incontrato anche Helga Schneider, una scrittrice che ha vissuto per un breve periodo, insieme al fratello, nel bunker di Hitler. Abbiamo avuto anche la fortuna di conoscere Margherita Hack, l’astrofisica.

E: L’incontro con Helga è stato veramente toccante. Poi abbiamo instaurato rapporti di collaborazione, per esempio, con Barbara Baraldi, una scrittrice sanfeliciana che incontra tutti gli anni i ragazzi di seconda e terza media.

Nel futuro avete in mente di organizzare dei progetti per o con la scuola? Sì, i progetti con le scuole non mancano mai. Non smetteremo mai di organizzarli. È una parte molto importante per noi lavorare con le scuole e quindi con voi ragazzi.

A chi consigliereste questo lavoro? E: A chi è sempre pronto a mettersi in discussione: le cose cambiano e non bisogna essere rigidi nelle proprie posizioni ma versatili.

C: A chi è paziente dato che bisogna lavorare con persone che hanno esigenze diverse. Bisogna essere sempre gentili.

La gentilezza aiuta sempre.

 

Acquista prodotti di cui conosci la provenienza: compra alimenti a km 0! Prendi solo ciò che serve. Non buttare il cibo che avanza: usa la fantasia per creare piatti originali e gustosi. Conserva frutta e verdura in modo corretto: nel frigo ci sono cassetti adatti ai vari cibi. Acquista frutta e verdura di stagione: sono buone, danno ottime proprietà nutritive all’organismo e costano meno. Genitori, insegnate ai vostri figli a rispettare sé stessi e l’ambiente! Date il buon esempio e comprate confezioni riciclabili o biodegradabili. La varietà alimentare è importante: ogni giorno una colazione, un pranzo, una merenda e una cena diversi.

Intervista alla nonna Cos’è per te la spesa sostenibile? «Preparare ogni giorno piatti diversi, gustosi e di qualità». Com’è la tua colazione? «Io e la mia famiglia dedichiamo il tempo necessario a una buona, sana e nutriente colazione, con prodotti spesso preparati in casa».

Quanti pasti fai in una giornata? «Colazione appena sveglia, un frutto a metà mattina, una spremuta o uno yogurt; alle tredici un piatto di pasta e un contorno di verdure, a metà pomeriggio frutta secca. A cena carne, pesce o passato di verdure».

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