ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

IC del Tronto e Valfluvione di Rocca Fluvione (AP) - Classi Terze

Intelligenza Artificiale: aiuti e rischi

Dai benefici in campo medico al lato oscuro della nuova tecnologia. Ecco come mitigare i pericoli

Negli ultimi anni nell’ambito delle nuove tecnologie si è frequentemente discusso di Intelligenza Artificiale. L’osservatorio di Artificial Intelligence del Politecnico di Milano ha individuato ben 5 tipologie di Intelligenza Artificiale: IA conversazionale, che prevede l’impiego di chatbot e avatar virtuali, cioè programmi in grado di simulare dialoghi; IA predittiva, che consiste nell’analisi combinata di dati attuali e tendenze per anticipare probabili scenari futuri; IA generativa, che a partire da richieste semplici crea testi, immagini, video, ma anche codici per sviluppare contenuti e software; IA autonoma, quella in cui gli algoritmi agiscono senza alcun intervento o input umano, in modo indipendente e autonomo; Intelligenza Artificiale Generale (AGI), con un software capace di apprendere un compito, anche complesso, e praticamente diventare simile a un essere umano pensante e dotato di una propria consapevolezza.

Esaminiamo da vicino i benefici e i rischi di questa rivoluzione tecnologica. Se partiamo dai benefici, è chiaro che l’intelligenza artificiale ci aiuta in tanti modi. In campo medico, i dottori possono usarla per diagnosticare malattie più velocemente e con maggiore precisione o addirittura per esercitarsi prima di un’importante operazione chirurgica; in casa, dispositivi come gli assistenti virtuali ci permettono di controllare luci, termostati e altri elettrodomestici con la voce, rendendo la nostra vita più comoda. Ma tutto questo cela anche il lato oscuro dell’IA, fatto di rischi che dobbiamo considerare. Il primo è legato alla privacy: in un mondo in cui siamo sempre connessi e i nostri dati sono sempre a portata di click, non possiamo sapere fino a quando questi dati resteranno privati e il pericolo più immediato è l’uso delle nostre informazioni personali per creare avatar virtuali che si fingono noi. Il secondo è quello che nel gergo informatico viene chiamato «bias algoritmico», cioè la possibilità che i computer possano prendere decisioni ingiuste perché sono stati addestrati su dati che contengono pregiudizi tipicamente umani. Un altro rischio è la perdita di posti di lavoro poiché con l’automazione delle macchine supportata dall’IA, alcune persone potrebbero essere soppiantate da robot in grado di svolgere un compito più velocemente ed efficientemente. Tuttavia, ci sono modi per mitigare questi rischi.

Ad esempio possiamo pretendere che le aziende che sviluppano questa tecnologia seguano un codice di condotta etico e facciano in modo che i dati che l’IA usa siano giusti e non facciano discriminazioni. Possiamo anche chiedere che gli Stati si impegnino a tutelare, fornire supporto economico e formazione a coloro che potrebbero essere colpiti dalla perdita di posti di lavoro a causa dell’automazione.

Inoltre, è importante che i governi e le aziende adottino politiche e regolamenti che proteggano i diritti delle persone e assicurino che l’IA sia utilizzata in modo responsabile e sicuro.

 

Il cyberbullismo è un insieme di azioni vigliacche e aggressive intenzionali da parte di un gruppo di adolescenti realizzate mediante l’uso di strumenti elettronici, soprattutto i social.

È una violenza psicologica a tutti gli effetti, che nei casi più estremi può causare gravi conseguenze. Per sconfiggere il cyberbullismo bisogna non cedere alle provocazioni, pubblicare con attenzione i dati personali ed evitare la dipendenza dai social. I bulli da tastiera sono più crudeli perché incapaci di provare empatia; infatti si nascondono dietro a uno schermo e molestano psicologicamente i ragazzi, che in casi gravi sono portati al suicidio. Alcune persone fanno cyberbullismo per divertimento, solo per vedere come reagisce la vittima senza pensare alle possibili conseguenze. I giovani d’oggi spesso fanno un uso sbagliato dei social. In questa piattaforma molto spesso si possono insultare gli altri senza rivelare la propria identità. Le persone che vengono prese di mira vengono insultate da migliaia di persone, spesso tramite video e foto o semplici messaggi. Di solito i cyberbulli lo sono senza saperlo, infatti pensano che quello che fanno è solo una burla. Il cyberbullismo può portare le vittime a soffrire d’ansia, e a volte arrivare anche al suicidio. Per combatterlo bisognerebbe ignorare un qualsiasi commento offensivo, se non ci si riesce è meglio parlarne con uno psicologo o con una persona adulta. Il cyberbullismo è la forma più estrema del bullismo, in quanto tu non sai chi è la persona che ti prende in giro. Con questo problema si mette in risalto l’egocentrismo dei ragazzi di oggi e la cattiveria delle persone.

 

In questo mese ricorre la Giornata internazionale contro il bullismo ed il cyberbullismo. Tale evento è stato occasione della visione di un’interessante serie di cartoni animati, i «Supererrori», che con un tono brillante e divertente illustra i pericoli di Internet: cyberbullimo e cyberstalking, diffusione di fake news, denigration, doxing (cioè diffusione di dati personali), truffe e l’elenco potrebbe continuare a lungo. Noi abbiamo riflettuto sul fatto che i vari social siano responsabili dell’uso erroneo che se ne fa, dato che i divieti per i minori sono facilmente aggirabili, ma ci sembra che non sia stato chiamato in causa l’intervento educativo dei genitori ed in generale degli adulti. Infatti, alcune volte, basterebbe un dialogo più profondo ed attento ed una maggiore osservazione da parte di famiglie, insegnanti, educatori per non «cadere nella rete». Facilmente cose che vengono percepite come» innocenti», «normali» non lo sono affatto: ci riferiamo a commenti nelle chat che sembrano divertenti solo a chi scrive e non al diretto interessato, oppure al postare foto senza il consenso di chi è ritratto. L’intervento di famiglie, istituzioni e scuola può aiutare a crescere e ad avere un uso consapevole e critico delle Rete.

La pagina dei Campionati di giornalismo di oggi è stata realizzata dagli alunni dell’Istituto Comprensivo del Tronto e Valfluvione. L’articolo di apertura su rischi e benefici dell’intelligenza artificiale è opera della classe classe 3ª di Roccafluvione, mentre il pezzo sui social network è stato scritto dalla classe 3^ di Acquasanta Terme.

L’approfondimento sul cyberbullismo e sui suoi mille risvolti è stato realizzato dalla classe 3ª di Venarotta.

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