ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

IC Pirandello di Pesaro (PU) - 1A, 2D, 3B

Omar, contadino 18enne alla Grande Guerra

La visita dei ragazzi della terza B all’Archivio di Stato: «Abbiamo fatto ricerca sui documenti del passato: e scoperto le storie di nostri avi»

Cari Pesaresi, sapevate dell’esistenza dell’Archivio di Stato? Ci siete mai stati? Noi sì e oggi vi raccontiamo la nostra esperienza. Per prima cosa si trova in via della Neviera, una zona ben raggiungibile e vicina al centro storico. L’ archivio è aperto al pubblico e a tutti coloro che desiderano fare ricerche sui propri antenati. In questo caso, quello di Pesaro, è suddiviso in quattro piani, ognuno quasi completamente dedicato a scaffali pieni di documenti, di cui i più antichi risalgono al 1864.

Appena arrivati ci ha accolto Sara Cambrini, la direttrice, che ci ha spiegato il suo ruolo e la professione di archivista, ovvero colui (o colei) che riordina e gestisce un archivio e i tantissimi fascicoli. Noi, per esempio, abbiamo richiesto di fare una ricerca su alcuni nostri avi che hanno partecipato alla grande Guerra. Una fonte da noi analizzata ci ha illustrato le condizioni e la categoria a cui apparteneva un ragazzo chiamato alle armi: il soldato poteva essere abile di prima, seconda o terza categoria, rivedibile o riformato (caso in cui il soggetto non sia ritenuto abile per parteciparvi).

Alla Grande Guerra parteciparono, tra gli abili alla leva, gli italiani maschi nati fino al 1899 che vennero distribuiti nelle varie ramificazioni della forza militare, ovvero divisa in esercito militare effettivo, milizia mobile e milizia territoriale. Il 23 maggio 1915 venne pubblicata la dichiarazione di “stato di guerra” anche per la zona adriatica perché gli attacchi nemici potevano venire anche dal mare. Alla fine della guerra ci sono stati circa 651.000 morti, 451.000 feriti, tra cui invalidi, feriti e mutilati e circa 101.000 disertori.

Dopo averci raccontato questi aspetti della guerra, altre archiviste ci hanno proposto di analizzare dei fogli matricolari su alcune persone dell’epoca. In questo caso riportiamo la matricola di O. Pasquale: un diciottenne contadino proveniente da Pian di Meleto chiamato alla leva il 24 febbraio 1917, partecipando alla campagna di guerra del 1918 che alla fine della guerra ha riportato ferite multiple sul viso e nel braccio sinistro prodotte dallo scoppio di un petardo.

Abbiamo scoperto come si fa ricerca storica su documenti del passato.

Donna G., Bartocetti L., Giangolini A., Canestrari N., Bellucci M., Pagnoni GIorgini A. 3ª B secondaria “Pirandello”

 

Il 6 febbraio 2024 è stato il «Safer Internet Day», che cade sempre nella prima settimana di febbraio da quando è stato istituito dalla Commissione europea nel 2004, per promuovere un uso più sicuro e responsabile del web e delle nuove tecnologie.

Ma tutto il mese di febbraio viene dedicato a questa sensibilizzazione in modo da discutere e approfondire le nostre conoscenze e competenze sull’uso di Internet e del digitale. L’istituto «Pirandello» ha partecipato in molte classi anche di ordini diversi. La prof.ssa Pezzolesi ha proposto di fare un flashmob.

Noi della 2ªD insieme agli alunni della 1ªA, 1ªB e 1ªD, abbiamo portato a scuola degli scatoloni poi raccolti nella nostra aula. Prima abbiamo coperto le scritte degli scatoloni con carta bianca e poi abbiamo provato a costruire un muro. Nel frattempo Greta, Viola, Federico, Riccardo, Nicolò, Angelica, Marta, Enzo, Simone, Davide, Edoardo, Alex hanno progettato, disegnato, colorato e preparato 4 cartelloni. Gli altri due cartelloni sono invece stati realizzati da Hiba, Nicole e Carolina di 1ªA. Quello che abbiamo rappresentato nei cartelloni era stato favorito da riflessioni originate nelle classi. È stato deciso di realizzare questo flashmob a ridosso della prima merenda nel giardino che dà su via Nanterre. Noi però abbiamo portato ogni singolo scatolone a mano e abbiamo costruito un muro con questi “mattoncini”, poi abbiamo attaccato i cartelloni sull’esterno. Poi sono arrivati gli alunni delle altre classi con le prof. Davanti a tutti la prof Pezzolesi, referente di istituto per prevenzione e contrasto a bullismo e cyberbullismo, ha parlato su quanto sia importante rispettare gli altri sia nel mondo reale sia in quello virtuale e poi ha dato il via. Così abbiamo distrutto il muro del bullismo e del cyberbullismo. Il nostro slogan è quindi: «Non cadiamo nella Rete!»

Gli alunni della 2ªD secondaria “L. Pirandello”

 

Quest’anno scolastico, la classe 1ª A della secondaria primo grado “F. Barocci” di Mombaroccio ha partecipato al progetto di Educazione all’affettività «Parliamo di me», guidata in questo percorso dalla facilitatrice della comunicazione Susanna Alexis.

Durante il primo incontro, Susanna ha consegnato una scheda dove ricalcare la propria mano, ha spiegato successivamente che simboleggia l’unione degli elementi di cui siamo composti: mente, anima, corpo, sentimenti ed emozioni. Una seconda scheda chiedeva di descrivere il modo in cui ognuno si vede, come pensiamo ci vedano gli altri e a chi si vorrebbe assomigliare (per esempio personaggi famosi, famigliari, amici, ecc.). Durante l’incontro successivo, Susanna ha consegnato una terza scheda: parlava dell’importanza di mantenere sempre le amicizie più strette; per dimostrare quanto siano importanti, Susanna ha mostrato una corda che rappresentava l’amicizia tra due persone. Susanna successivamente ha spiegato come sia difficile mantenere un/a amico/a, ma che ne vale la pena se questa persona ci rende felici e ci sprona a dare il meglio di noi. Grazie a questo progetto siamo riusciti a parlare delle emozioni e delle paure che proviamo ma che teniamo dentro; al termine ci siamo sentiti più sereni perché abbiamo avuto l’opportunità di esprimerci.

Melissa Shehaj e Chiara Linzalone della 1ªA secondaria “Barocci”

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