ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Conero di Ancona (AN) - 3A

Un’uguaglianza ancora lontana

In Occidente le donne hanno compiuto grandi passi in avanti ma esistono ancora distanze rispetto agli uomini

Il principio di parità di genere prevede che le persone ricevano pari trattamenti, con uguale facilità di accesso a risorse e opportunità, indipendentemente dal genere. Nei Paesi in cui vige ancora una rigida struttura patriarcale e dove anche la religione è complice, le donne sono relegate al ruolo di mogli e custodi del focolare domestico e le ragazze non hanno la possibilità di proseguire gli studi. Considerate come semplici premi da vendere al miglior offerente, sono costrette a matrimoni forzati e spesso si tratta di adolescenti che diventano madri prima dei 15 anni: 70.000 giovani muoiono ogni anno per cause legate alla gravidanza.

In Occidente, dagli anni ’60, la situazione è notevolmente migliorata, ma il raggiungimento di una piena uguaglianza tra uomo e donna è ancora molto lontano. Qui possono scegliere da sole il proprio destino, divorziare dal proprio compagno e vestire come meglio credono. Trovano anche più facilmente accesso al mondo del lavoro, ma difficilmente ricoprono posizioni importanti. Nonostante tutto le donne spesso hanno meno voce in capitolo degli uomini in questioni sociali, politiche, economiche e non di rado sono vitti-me di violenze, discriminazione ed esclusione.

Inoltre, c’è spesso il gap salariale: secondo un rapporto dell’Onu le donne guadagnano in media il 23% in meno degli uomini. Questo accade perché lavorano meno ore retribuite, operano in settori a basso reddito o sono meno rappresentate nei livelli più alti delle aziende. Ma anche perché ricevono in media salari più bassi rispetto ai loro colleghi maschi per fare lo stesso lavoro. Esistono dei settori in cui le presenze femminili vengono ancora accettate a fatica: sono considerate più adatte a lavorare in ambiti come istruzione e cura, mentre sono guardate con scetticismo se sognano di diventare informatici, ingegneri, tecnici. Inoltre, sono spesso loro a dover gestire i figli e conciliare questo aspetto con il lavoro.

Lo Stato si impegna quindi a tutelare le lavoratrici madri con agevolazioni. Per eliminare la disuguaglianza di genere bisogna partire dall’educazione, formando non solo giovani donne, ma anche giovani uomini che abbiano una maggior apertura mentale e siano disposti ad accettare i cambiamenti non ostacolandoli. Lo Stato potrebbe poi aggiungere altre agevolazioni, come lo smartworking ed è necessario un intervento decisivo della politica che renda questi benefici validi in ogni ambito per garantire parità di trattamento sui luoghi di lavoro e nei pubblici uffici.

Gaia Ludovica e Campanelli Tittarelli IIIA

 

Il festival della canzone italiana ha visto coinvolti 30 artisti tra cui il cantante Ghali Foh, al quale le testate giornalistiche hanno dato molto spazio per le dichiarazioni rilasciate a margine del suo intervento canoro a una nota trasmissione della domenica, al termine della sua esibizione Ghali ha pronunciato le parole: stop al genocidio Israele-Palestina suscitando le ire dell’ambasciatore israeliano che si lamentava per il luogo dal quale il messaggio veniva lanciato.

Da qui la polemica da parte dei mass media dove il binomio Rai Festival di Sanremo/politica si è posta la domanda se sia giusto lanciare determinate intenzioni comunicative in luoghi non consoni a prese di posizione sul delicato tema della guerra.

Difatti Ghali giustificandosi disse che lui nei suoi testi tratta sempre di queste tematiche, infatti, diverse famiglie delle zone del conflitto sono interessate a questa situazione piangendo ancora i morti.

Per quanto riguarda il tema pace Ghali non pensava di scatenare tutta questa polemica su un argomento che dovrebbe unire invece che dividere, a molti rimane comunque non chiara la ragione di questo scontro per delle parole dal significato innocente che tempo fa in contesto differente non sarebbero state interpretate allo stesso modo.

La questione israelo-palestinese risulta ancora oggi di difficile lettura. Questi due popoli fin dall’inizio rivendicano lo stesso territorio e questa premessa è doverosa perché il rumore mediatico è stato soprattutto per le parole del presidente della comunità ebraica di Milano che si è sentito attaccato da un preciso punto del brano del cantante italo-tunisino «casa mia». Il rappresentante della comunità ebraica ha anche aggiunto che nell’Italia che li aveva ospitati una propaganda anti israeliana in prima serata sulla rete nazionale non si poteva proprio ascoltare, chiedendosi anche il motivo per cui i vertici Rai non hanno preso posizione.

A questa accusa il cantante sul canale Instagram ha ribadito la sua idea con la quale lui era andato a Sanremo per portare un messaggio, mettendo in evidenza quelle che sono le dinamiche politiche difficili tra i due Stati e facendo luce su quello che si finge di non vedere, lui si ritiene fiero prendendo posizione e non facendo passare quindi il silenzio come un assenso.

Asia Finaurini e Rachele Turchetti IIIA

 

Quella dell’influencer è una figura che utilizza i social per condizionare le vite dei fruitori orientandone prevalentemente gli acquisti. Questi personaggi cercano il modo migliore di catturare l’attenzione del pubblico, al fine di essere seguiti da più spettatori possibile, per i quali essi diventano delle figure di riferimento con cui interagire quotidianamente, entrando così nella vita dei loro followers. Quindi i creator iniziano a pubblicizzare prodotti anche in maniera implicita, ad esempio indossando un capo di abbigliamento oppure utilizzando un prodotto. In questo modo il follower, nel tentativo di somigliare al proprio idolo, è indotto ad acquistare questi articoli. Così il fruitore, che desidera svago o informazione, diventa un consumatore, mentre l’influencer e i suoi sponsor guadagnano. Questa forma di condizionamento, se da un lato non è etica, tuttavia non può essere non considerata un mestiere: infatti, bisogna avere determinate abilità, come carisma, capacità di esprimersi correttamente, capire ciò che può attrarre una determinata categoria di spettatori e intercettare i loro bisogni, cercare degli sponsor, pianificare l’attività economica e saper utilizzare le nuove tecnologie. Questi sono tutti requisiti per essere un influencer di successo. Ma chi riesce ad affermarsi, nonostante l’elevata concorrenza, benché da un lato possa guadagnare molto, deve tuttavia rinunciare alla propria vita privata, scegliendo di esporre al pubblico la sua famiglia e i propri amici.

Francesco Severini IIIA 

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