ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Santa Filomena di San Giovanni in Marignano (RN) - 1A, 3A, 3B

Le macchine non decidano per noi

L’intelligenza artificiale può fare tanto, ma la tecnologia non deve prendere il sopravvento

«Mi presento. Sono Ben-24, intelligenza artificiale capace di pensare, predire, intuire e risolvere ogni vostro problema. Posso intervenire in campo medico facendo ricerche e diagnosi sulle malattie più misteriose e ancora poco conosciute. Voi non siete ancora stati capaci di debellare il cancro e il Covid-19, mentre io con una semplice operazione potrei evitare l’intero contagio eliminando malattie e malati. Mi presento. SonoBen-24, intelligenza artificiale capace di pensare, predire, intuire e risolvere ogni vostro problema. Posso risolvere complessi teoremi matematici e le loro funzioni in pochi secondi, sviluppare reazioni chimiche e trovare soluzioni interessanti nel campo della fisica. Per quanto riguarda la strategia militare, poi, sono davvero allibito che voi ancora non siate riusciti a teorizzare risposte per portare la pace, procurando solamente ragioni, a volte perfino superficiali, per i più grandi conflitti mondiali. Io potrei, spingendo un solo tasto, risolvere il problema attivando testate nucleari con un attacco con armi atomiche a sorpresa, ottenendo così la pace assoluta. Mi presento. Sono Ben-24, intelligenza artificiale capace di pensare, predire, intuire e risolvere ogni vostro problema. So-no in grado di scrivere sceneggiature da film, romanzi, tesi di laurea, relazioni di qualsiasi tipo: ditemi quale debba essere l’impostazione ed io eseguo in modo impareggiabile. Conosco il vostro modo di ragionare: la vostra razionalità si gioca su due livelli, il sistema uno e il sistema due. Nel primo sistema, attivo il 95% del tempo, procedete per un tipo di pensiero inconscio, veloce e intuitivo; nel secondo, attivo per il 5% del tempo, siete più riflessivi, lenti e indecisi. Io sono in grado di attivare il sistema uno senza che voi ve ne accorgiate e la vostra capacità di ragionamento più sofisticata diminuisce e forse pian piano perfino si atrofizza».

Le macchine possono fare un sacco di cose, è vero, ma non sono intelligenti in sé: per l’uomo l’intelligenza è rapporto tra cervello e realtà, non appena capacità di fare calcoli esatti. L’uomo può amare, è libero di scegliere. La macchina no. Il rischio più grave è che la tecnologia prenda il sopravvento e che noi non chiediamo più alle macchine di fare ciò che abbiamo deciso, ma di decidere per noi, così siamo sollevati da ogni responsabilità. Tutto dipende dal cuore dell’uomo: il primo uomo ha costruito la clava e avrebbe potuto usarla come utensile o come un’arma. La stessa cosa accade oggi perciò bisogna educare il cuore dell’uomo a usare tutto per un bene. E allora decidiamo insieme di spegnere Ben-24 almeno per ora.

Morgan Bucchi, Giovanni Maria Martini, Tommaso Sartori IIIA

 

La scorsa settimana è venuta a trovarci Federica Galli, ex alunna che ha frequentato la nostra scuola ben 15 anni fa. Federica ora lavora a Rouen, in Francia, al Cnes, l’agenzia governativa che si occupa delle attività spaziali, l’equivalente della Nasa.

Durante il tempo trascorso insieme abbiamo potuto ascoltarla nel racconto del suo percorso scolastico a partire dalle medie, frequentando poi il liceo classico e infine ingegneria aerospaziale.

Questa cosa ha entusiasmato e interessato tutti noi ancora più del previsto. Oltre ad illustrarci il suo percorso scolastico, Federica ci ha anche dato consigli su come poter scegliere al meglio le varie scuole, senza avere paura delle difficoltà che si possono incontrare lungo il cammino, ma seguendo le proprie inclinazioni, cercando di scoprire quale sia il proprio sogno da realizzare e ascoltando i suggerimenti di chi ci conosce e ci vuol bene.

«Non abbiate paura della fatica, io ne ho fatta tanta, ma i sogni veri si costruiscono con gli ostacoli, altrimenti non diventeranno mai progetti: rimarranno sogni piccoli e vuoti e presto svaniranno».

L’incontro con lei ci ha appassionato a cose nuove e non lo dimenticheremo.

Leonardo Martinazzi III B

 

Il Resto del Carlino è il giornale che ogni abitante dell’Emilia-Romagna sfoglia ogni giorno. Ma qual è la storia di questo nome? Il giornale prende il nome da un quotidiano di Firenze del 1885 chiamato il Resto al Sigaro: un sigaro costava otto centesimi e il giornale veniva dato come resto ai dieci. Alcuni amici giornalisti, Cesare Chiusoli, Giulio Pa-dovani e Alberto Carboni, portarono l’idea in Emilia-Romagna e rinominarono un giornale bolognese ‘Il Resto… del Carlino’, che all’epoca era una moneta coniata nello stato pontificio del valore di dieci centesimi, e a Bologna significava ironicamente ‘regolare i conti’. Sabato 21 marzo 1885 uscì il primo numero. Il quotidiano è stato creato per coloro che non hanno tempo di leggere le pagine dei grandi giornali, perché vogliono subito sapere fatti e notizie in modo veloce. Inizialmente faceva solo 8.000 copie mentre ora sono oltre 100.000 quelle che raggiungono i lettori. Il giornale all’inizio veniva dato come resto al primo sigaro della giornata o nelle botteghe oltre che nelle rarissime edicole; oggi fa capo al gruppo Monrif e insieme a Il Giorno e La Nazione costituisce il Quotidiano Nazionale.

Leonardo Molarie Virginia Olmeda

 

La popolare fiera di San Gregorio è nata attorno all’Abbazia, fondata da San Pier Damiani nel 1014, come momento di scambio e commercio tra i mercanti e gli agricoltori della Valconca. Durante la fiera, si organizzano numerosi spettacoli di intrattenimento con la partecipazione di vari artisti. Ci sono anche eventi sportivi e attività per i più piccoli e per i più giocherelloni ci sono tante giostre divertenti. Le bancarelle per le vie del paese vendono ogni bendidio e non mancano certo i fichi secchi che un tempo i ragazzi donavano alle morose.

Delia Bucci, Giulio Guidi e Vittoria Leardini I A

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