ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di primo grado Dante Alighieri di Macerata (MC) - Classi Prime

In un filmato il ritmo delle stagioni sui Sibillini

Lo zoologo Vecchioli ha mostrato il documentario da lui realizzato. Ha illustrato ai ragazzi le varie fasi, parlando della fauna

Lo zoologo Carlo Vecchioli, medico e filmamaker, ci ha mostrato un filmato sulla fauna dei monti Sibillini e, in particolare, di quella della valle di Rio Sacro.

Le riprese sono state fatte tutte da lui attraverso macchine chiamate foto trappole. Per realizzare il video di circa 30 minuti ci sono voluti sei mesi, ma per fare le riprese circa un anno.

Nel video abbiamo visto che nel parco, con l’arrivo della buona stagione, gli animali si impossessano di nuovo della valle: i caprioli sono intenti a marcare i loro territori; non molto lontano un maschio di cervo si ciba di tenere foglioline verdi mentre le faine cominciano a curiosare nel sottobosco in cerca di cibo.

Ci sono poi anche numerose volpi. La buona stagione è anche il periodo delle nascite, soprattutto per i cinghiali, i gatti selvatici, i lupi, i cerbiatti e le aquile. In estate, a causa del caldo, in una radura nascosta, i cinghiali, hanno scavato una buca per raccogliere l’acqua piovana: con essa si rinfrescheranno e, con bagni di fango, toglieranno i parassiti dalla pelliccia. Della pozza usufruiscono anche altri animali: lupi, volpi, colombacci e persino il picchio verde, il gatto selvatico, l’istrice e lo scoiattolo. Il tordo vi troverà i numerosi vermicelli di cui è ghiotto.

Nella stagione autunnale la valle diviene una tavolozza di colori. I maschi di cervo sembrano irrequieti e particolarmente eccitati, questo è il periodo degli amori. Anche per i cinghiali è il periodo degli amori. Come il lupo, persino i gatti selvatici sono più interessati a cercare del cibo, ma anche il tasso scruta con attenzione il terreno per individuare i grassi lombrichi di cui va matto.

Arriva poi il periodo invernale e la vita per gli animali diviene una scommessa; sopravvivere si fa sempre più difficile: arrivano la neve, il freddo e la difficoltà di reperire provviste. I cinghiali sembrano ben attrezzati e riescono a cercare cibarie nel terreno gelato; i cervi mostrano ancora un portamento regale e quando non è più possibile reperire alimenti nel terreno, utilizzano i loro palchi con i quali strappano i rami più alti, riuscendo ad acciuffare tenere foglioline verdi; i caprioli sono in difficoltà: i loro piccoli zoccoli sprofondano nella neve e non riescono ad arrivare ai rami più alti. Termina la stagione invernale e ritorna quella buona.

Una volta terminata la visione del video, Vecchioli ci ha fatto riflettere sull’importanza della biodiversità. Sono emerse tante riflessioni sulla sopravvivenza delle diverse specie ed anche sulla loro evoluzione. Salvaguardare l’evoluzione è fondamentale per garantire l’equilibrio degli ecosistemi nei diversi ambienti.

I ragazzi hanno avuto modo di esprimersi, di fare delle considerazioni ed anche di sfatare false credenze, come quella che si tramanda sulla pericolosità del lupo. Vecchioli infatti ci ha detto che in realtà l’animale più pericoloso è l’uomo.

Angelica Garbuglia IE

 

Noi delle classi prime abbiamo visitato il Centro del riuso di Macerata. Alla guida del gruppo c’erano Alessandro Battoni, coordinatore del Centro di educazione ambientale (CEA), e alcune volontarie del Corpo europeo di solidarietà provenienti da Macerata, Francia e Turchia.

Ci è stata offerta innanzitutto una panoramica completa di ciò che rappresenta e offre questo Centro. Poi siamo stati sollecitati a riflettere sull’impatto negativo della produzione dei rifiuti sull’ambiente. Ci è stata spiegata quale fine fanno i rifiuti. «O li bruciamo o li nascondiamo sotto terra. Ogni anno – è stato spiegato – nella provincia vengono prodotte 50 mila tonnellate di rifiuti? Sapete cosa pesa così tanto? Il Titanic. Ogni anno un «titanic» di rifiuti viene nascosto per far in modo che il problema non si veda».

Battoni ci ha fatto riflettere sull’importanza di mettere in atto le azioni delle 4R: ridurre, riutilizzare, riparare, e riciclare. Per ridurre occorre cercare di comprare beni di qualità e durevoli. Serve cercare di dare nuova vita agli oggetti mediante azioni di scambio, prestito o riadattamento. Serve dare una seconda chances mettendo in atto azioni di ripristino o riparazione. Quarta azione è quella di riciclare. Sebbene questa parola sia entrata nel nostro pensiero e nel modo di vivere deve essere presa in considerazione solo come ultima possibilità per la gestione dei rifiuti da noi prodotti.

Riciclare così tanto non sarebbe necessario se smettessimo di acquistare oggetti usa e getta che durano il tempo di un sorso d’acqua. Alla fine siamo stati investiti del ruolo di ambasciatori tra gli adulti delle loro famiglie. Dovremo cioè promuovere e guidare genitori ed amici ad una prima visita o fruizione del Centro del riuso.

Di sicuro questa esperienza è stata per tutti noi altamente formativa. Tanta organizzazione e lavoro non andranno vani se anche solamente uno di noi si farà ambasciatore e mediatore tra Centro del riuso, famiglie ed istituzioni scolastiche.

Sono stati molto soddisfatti anche i docenti e i responsabili della Cea, da sempre convinti del ruolo delle scuole nella formazione di un senso civico volto anche alla tutela dell’ambiente, da sempre pronti a collaborare per il bene di tutti e soprattutto delle generazioni future.

Classi prime

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