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IC Folignano di Maltignano (AP) - Redazione

«Intelligenza artificiale, la verità»

I ragazzi hanno intervistato l’ingegner Angelini: «Da Google Ml Kit a Computer Vision, un tuffo nel futuro»

Ingegner Angelini, ci parli del programma Google ML kit.

«Ormai tutti parlano di Intelligenza Artificiale (IA), spesso però viene fatta una generalizzazione troppo grossolana. Sfatiamo subito un mito: ChatGPT non è IA, ma ne è un ’pezzo’. È un prodotto di uno dei rami dell’IA, quello che si occupa di NLP (acronimo inglese che sta per Analisi del Linguaggio Naturale) e che regola l’interazione uomo-macchina tramite testo scritto. L’NLP è solo una delle applicazioni dell’IA ma ne esistono altre, come la Computer Vision, il ramo dell’IA che si occupa dell’analisi di immagini e dei formati multimediali. Google ML Kit è un pacchetto di strumenti che permettono di adoperare le tecniche di Computer Vision».

Come funziona? «Google ML Kit può essere integrato in siti web o, all’interno di app per smartphone, cosa che ho fatto nel realizzare un’app che riconoscesse la posa corporea degli utenti inquadrati dalla fotocamera. Per ogni fotogramma catturato, l’app indica che tipo di posa è stata riconosciuta.

Questo è possibile grazie al confronto tra l’immagine catturata e centinaia di immagini esempio. Vengono applicate tecniche di Computer Vision negli algoritmi di tracciamento della posizione, i quali localizzano le articolazioni del corpo tramite delle coordinate e negli algoritmi di classificazione delle pose corporee che attuano la fase di distinzione tra le pose».

Quante pose l’app può riconoscere? «Tutte le pose corporee di cui si ha bisogno, a patto che venga fornito un certo numero di immagini esempio».

Perché è utile? «I principali utilizzi sono la riabilitazione a distanza e l’esercizio fisico. Nel primo caso un fisioterapista potrebbe assegnare esercizi ai pazienti e monitorarne lo svolgimento tramite l’app che produce delle statistiche come la percentuale di somiglianza tra la posa catturata dalla videocamera e quella nelle immagini esempio. Il secondo caso è quello di utenti che svolgono esercizi fisici per mantenersi in forma: l’app può dare loro un feedback sulla correttezza dell’esercizio, in modo da aumentare l’efficacia dell’allenamento».

Quali altri campi dell’intelligenza artificiale esistono? «I rami presentati, ML Kit e Computer Vision, sono i più diffusi perché hanno una gamma di utilizzi più vasta. Basti pensare ai chat bot, come chatGPT o ai filtri Instagram. Ce ne sono altri, come Machine Learning; una serie di tecniche per estrarre informazioni da grandi moli di dati, utile nella previsione di dati meteorologici/finanziari. Un altro esempio è il Deep Learning, che utilizza le reti neurali che emulano i neuroni del cervello. Ultimo esempio è quello del Ragionamento logico/deduttivo Automatizzato, utile nella teoria dei giochi, ormai superato. Famoso per il suo primo utilizzo nel 1996, quando il super computer Deep Blue sconfisse il campione mondiale di scacchi Kasparov in una partita».

 

Nell’era digitale, l’accesso alle informazioni è più agevole che mai, ma con questa facilità arriva anche un pericolo crescente: le fake news.

Queste notizie false, diffuse principalmente attraverso i social media e altri canali online, rappresentano una minaccia significativa per la società, minando la fiducia nel giornalismo professionale, influenzando le opinioni pubbliche e mettendo a rischio la democrazia stessa. Le fake news si diffondono rapidamente online, alimentate dall’algoritmo dei social media che favorisce la condivisione virale di contenuti sensazionalistici. Spesso presentate con titoli accattivanti e grafiche suggestive, queste notizie mirano a generare clic e engagement piuttosto che a diffondere informazioni accurate e verificate. Un problema correlato è la mancanza di alfabetizzazione mediatica e di capacità critiche nel pubblico online. Molte persone non sono in grado di valutare in modo accurato la credibilità delle fonti e tendono a credere ciecamente a ciò che viene loro presentato senza fare una verifica incrociata.

Questa mancanza di discernimento rende più facile per le fake news diffondersi e influenzare le opinioni. Gli effetti delle fake news possono essere devastanti. In contesti politici, possono distorcere le elezioni e minare la fiducia nel processo democratico. Nel campo della salute pubblica, possono diffondere informazioni dannose e mettere a rischio la vita delle persone.

 

Ormai i videogiochi occupano uno spazio enorme nella vita di ogni ragazzo. Eppure si levano sempre più forti le voci dei detrattori. Recentemente il Presidente del Brasile ha dichiarato: «I videogiochi sono porcherie che insegnano solo ad uccidere». Effettivamente i videogiochi possono provocare problemi di salute, se usati senza moderazione, come per gli steamer che passano ore davanti allo schermo senza pause, danneggiando così il loro sistema nervoso, che dovendo calcolare tutti quei piccoli frame in un singolo secondo compie uno sforzo enorme. I  videogiochi posso causare dipendenze molto gravi, nocive alla nostra salute mentale e fisica. Ma possono anche essere di aiuto, per esempio, nell’ambito di alcuni mestieri. Pare che un medico su tre giochi abitualmente ai videogiochi, così da esercitare particolari doti che lo rendono più rapido, preciso e attento durante un intervento. Inoltre i videogiochi possono essere fonte di guadagno, come nel caso degli youtuber che trasmettono gli stessi videogames su diverse piattaforme social. Molti ragazzi giocano abitualmente ai videogiochi che li appassionano, non per questo rinunciano agli amici, allo sport, agli hobby.

 

Per citare Umberto Eco, «il computer non è una macchina intelligente che aiuta le persone stupide, anzi è una macchina stupida che funziona solo nelle mani delle persone intelligenti». È sempre bene conoscere a fondo le tecnologie che usiamo senza abusarne e, soprattutto, senza temerle. Così conclude la sua intervista l’ingegner Angelini, a cui Flavia Occhionero (2B della media di Villa Pigna) ha posto interessanti domande su una nuova app da lui inventata.

 

Federico Marcolini, Lorenzo Angelini, Leonardo Luzi, della media di Maltignano, hanno affrontato il problema dell’uso o abuso dei videogiochi.

Simone Ferri della classe 3B della media di Villa Pigna si è occupato del tema delle fake news. I piccoli cronisti dell’Isc Folignano – Maltignano sono stati coordinati dalle professoresse Giovanna Angelini, Laura Gabrielli e Manuela Di Micco. 

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