ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Manzoni di Reggio Emilia (RE) - 2E

Palazzo Franchetti si apre a Fotografia europea

Nella sede della scuola la mostra di Perucchetti e Romani. Il lavoro dei professionisti è affiancato da scatti degli studenti

Dal 27 aprile la scuola Manzoni ospita una mostra di fotografia, nel programma del circuito Off di Fotografia Europea 2024, che ha come protagonisti i luoghi franchettiani in Italia, in particolare quelli cari al musicista Alberto.

La natura si nasconde anche nella nostra scuola, dunque, orgogliosissima di ospitare «I Luoghi di Franchetti», mostra di fotografia di Silvia Perucchetti e Marcello Romani, e di mostrare il potere della fotografia e la storia dei Franchetti.

La fotografia è una forma d’arte magica, che cattura un preciso momento con dei dettagli talmente precisi che sembra quasi di essere proprio lì dove la foto è stata scattata. Il lavoro dei fotografi professionisti che hanno creato questo miracolo è stato affiancato anche dagli scatti di alcuni alunni della scuola che per l’occasione hanno partecipato ad un corso di fotografia con Chiara Crespi, docente dell’istituto.

Una compagna che si è iscritta al corso di fotografia ci ha detto: «Abbiamo cercato la natura nascosta in giro per la scuola; è stata un’esperienza molto curiosa, col tempo abbiamo sviluppato un senso di osservazione molto accurato. È stata un’esperienza molto bella e sono molto contenta che le nostre foto siano entrate nella mostra».

Tra i luoghi ritratti nelle foto: Palazzo Franchetti a Reggio Emilia, la tenuta del Cavazzone, lo chalet e il Belvedere a Viano, la Tenuta Aurelia a Reggiolo, Villa Levi-Besenzi a Coviolo, la Ca D’oro e Palazzo Cavalli Franchetti a Venezia, la vetreria a Murano in mostra nelle stanze più rappresentative del palazzo dove vissero Raimondo seniore i suoi discendenti, tra cui il musicista Alberto Franchetti.

L’inaugurazione della mostra è stata organizzata dalla dirigente Alessandra Landini in collaborazione con l’associazione degli amici di Alberto Franchetti, il musicista, rappresentata dal presidente Stefano Maccarini e dai soci fondatori, tra cui Maria Carla Sidoli, e ha visto anche la presenza del discendente Alberto Franchetti.

La mostra sarà visibile fino al 9 giugno, dal lunedì al sabato, dalle 14 alle 15 su prenotazione.

Questo progetto di valorizzazione del palazzo Franchetti si unisce al progetto «Fai per le scuole» realizzato in dicembre, in cui noi studenti come apprendisti ciceroni del Fai abbiamo presentato la storia dei Franchetti agli alunni di altre scuole.

Speriamo che veniate in molti a vedere la mostra, perché la storia dei Franchetti è interessante, i loro palazzi sono fantastici e, grazie al talento dei fotografi, le foto sono spettacolari.

Giovanni Davoli, Ginevra Nicolinie Rawda Gamal II E

 

Progetto Fchgo. L’idrogeno è il futuro e noi siamo il futuro, perciò abbiamo aderito in cinque classi seconde della scuola secondaria e cinque classi quinte delle scuola primaria dell’istituto Manzoni al progetto «Scopriamo l’energia con FCHgo»,sull’impiego dell’idrogeno. Fuel Cells Hydro Geneducati Onalmodel, chiamato FCHgo, è un progetto della comunità europea che il dipartimento di Edu-cazioneeScienzeUmanedell’Unimore ha coordinato con l’aiuto di Iren di Reggio Emilia, e ha lo scopo di promuovere sostenibilità e inclusione. Dopo avere imparato dalle nostre insegnanti con il progetto FCHgo l’importanza dell’idrogeno, anche cosa serve e come possa diventare una fonte di energia rinnovabile, nel secondo quadrimestre abbiamo insegnato noi ai nostri coetanei spiegando agli alunni della scuola di Sant’Ilario d’Enza e della scuola Einstein di Reggio Emilia in cosa consiste FCHgo. Gli incontri sono stati tre in tutto e le attività sono state divise in tre parti: la spiegazione del progetto a tutti i ragazzi; la proposta del gioco del robot, le carte, la dynamo torch; la spiegazione dell’elettrolisi e della macchina a idrogeno. La parte più interessante è stata quando abbiamo sperimentato la macchina ad idrogeno e abbiamo spiegato ai compagni come l’elettrolisi può essere utilizzata persino per fare andare un’auto: per prima cosa bisogna inserire la fuel cell, la cella cha fa l’elettrolisi, poi mettere le cupole e inserire dentro l’acqua distillata; si attaccano i tubi alle cupole, si attacca la batteria alla fuel cell e si attiva; la fuel cell farà l’elettrolisi che servirà per muovere la macchina con l’idrogeno derivato dall’acqua. Ad accompagnarci in questa attività sono state le insegnanti di Scienze . Il progetto è stato molto interessante perché ci ha fatto capire che di questi tempi esistono fonti più rinnovabili e che bisogna saperle usare per questo mondo e non per un prossimo perché noi siamo il futuro.

Filippo Anzillotti e Sara Rozzi II E 

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