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Scuola Secondaria di I grado Enrico Mattei di Castel di Lama (AP) - Redazione

«Intelligenza artificiale in medicina»

Giancarlo Viviani: «Ci sono grandissimi progressi grazie alla tecnologia. Purtroppo meno rapporti umani»

Oggi si parla sempre più spesso di Intelligenza Artificiale e numerosi sono i quesiti che ruotano intorno a questo tema di grande attualità, primo fra tutti: l’IA è una opportunità o una minaccia per l’uomo? Abbiamo approfondito questo argomento analizzando la sua applicazione in un ambito particolare, ovvero quello medico, intervistando il dottor Giancarlo Viviani, Direttore del Presidio Unico Ospedaliero di Ascoli Piceno.

Dottore, l’IA ha migliorato la medicina degli ultimi anni? «Sì, l’Intelligenza Artificiale sta migliorando notevolmente la medicina attuale. Ha contribuito a migliorare la diagnosi, a individuare pattern nei dati medici, a personalizzare i trattamenti sanitari e a ottimizzare la gestione delle risorse sanitarie».

Ci sono anche degli aspetti negativi? «Potrebbero esserci alcuni svantaggi, dato che l’Intelligenza Artificiale in medicina include la possibilità di creare diagnosi errate se codificate su dati non rappresentativi e la mancanza di interazione con i pazienti, infatti il rapporto medico-paziente non sarebbe più un rapporto umano diretto». All’inizio come hanno reagito le persone? Erano scettiche o si fidavano? «All’inizio c’era molta curiosità mista a timore nei confronti dell’IA. Alcuni erano entusiasti delle sue potenzialità, mentre altri erano preoccupati per le implicazioni etiche e per la perdita del rapporto umano e di fiducia tra medico e paziente».

Quali sono i settori in cui l’Intelligenza Artificiale è usata di più? «Le discipline mediche che fanno un uso particolarmente intenso dell’IA sono la, l’oncologia, la genetica, la patologia e la medicina preventiva. Attualmente, l’ambito medico che sfrutta maggiormente l’Intelligenza Artificiale è la radiodiagnostica medica (radiologia), dove vengono utilizzati algoritmi per analizzare immagini diagnostiche come quelle di radiografia, tomografia computerizzata e risonanza magnetica, per assistere i medici nella diagnosi e nel trattamento delle malattie».

Quali sono le possibilità di sviluppare un ‘medico virtuale’ basato sull’IA che sia in grado di fornire consulenze mediche personalizzate? «Le possibilità sono considerevoli. Un medico virtuale basato sull’IA potrebbe fornire consulenze mediche personalizzate utilizzando algoritmi di apprendimento automatico per analizzare sintomi, storico medico e dati biometrici dei pazienti. Tuttavia, dovrebbe essere integrato con rigorosi protocolli di sicurezza e privacy per proteggere i dati sensibili dei pazienti e garantire la precisione delle diagnosi».

Esistono progetti in corso che mirano a utilizzare l’IA per identificare e prevenire epidemie o pandemie prima che si diffondano su larga scala? «Sì, l’obiettivo è anticipare e mitigare la diffusione delle malattie prima che raggiungano proporzioni epidemiche o pandemiche».

 

Le fake news rappresentano una minaccia sempre più diffusa e pericolosa nella società contemporanea. Un esempio emblematico di come le false informazioni possano scatenare conflitti è rappresentato da quanto avvenne nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il 5 febbraio 2003, quando il Segretario di Stato degli Stati Uniti, Colin Powell, si presentò in assemblea mostrando una provetta piena di polvere bianca, che disse essere antrace prodotto in Iraq. L’episodio fu il punto cruciale nella giustificazione dell’invasione statunitense del paese arabo; Powell, durante il suo intervento, utilizzò prove visive e informative per sostenere la sua tesi, affermando che l’Iraq possedeva armi biologiche e chimiche e rappresentava quindi una minaccia imminente per la sicurezza mondiale.

Era tutto falso, ma quella fake news portò all’invasione e alla guerra da parte degli USA, che ebbe inizio il 20 marzo 2003 e causò la morte di migliaia di persone, destabilizzando l’intera regione del Medio Oriente. La credibilità degli Stati Uniti e delle istituzioni internazionali subì un colpo durissimo, alimentando il diffondersi di teorie del complotto e la sfiducia nell’informazione ufficiale. La falsa provetta di antrace di Colin Powell all’ONU è, ancora oggi, un monito sulla pericolosità delle fake news e sull’importanza di una valutazione critica delle informazioni. Sottolinea anche la responsabilità dei leader politici e delle istituzioni nel verificare accuratamente i fatti prima di prendere decisioni che possono avere conseguenze catastrofiche.

 

In molte zone del mondo e anche in Italia si verificano sempre più spesso catastrofi legate ad eventi meteorologici estremi. 17 persone sono morte nell’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna il maggio 2023 e 13 in quella di Senigallia del settembre 2022. Se qualcuno li avesse avvisati, sarebbero ancora vivi. Da qualche tempo l’Intelligenza Artificiale viene utilizzata per salvare la vita degli esseri umani.

Dal 13 febbraio 2024 in Italia funziona, purtroppo solo per alcuni rischi come l’attività vulcanica nelle aree dei Campi Flegrei, del Vesuvio e dell’isola di Vulcano, un sistema di allerta che si chiama «IT-alert»; questa tecnologia manda ai telefoni cellulari presenti in una determinata area geografica messaggi utili in caso di gravi emergenze o catastrofi imminenti o in corso. Nel caso delle alluvioni, dovrebbe essere presente su tutti i corsi d’acqua un sistema di stazioni idrometriche e meteorologiche che, al superamento di determinati valori, dovrebbe mandare un messaggio di allarme sullo smartphone di tutti quelli presenti nella zona, senza la necessità dell’intervento umano.

 

La pagina dei Campionati di giornalismo di oggi è stata curata dagli alunni della scuola media Mattei di Castel di Lama, che hanno sviluppato gli argomenti delle fake news e dell’Intelligenza Artificiale. L’articolo di apertura sulle possibilità e sui rischi dell’Intelligenza Artificiale in campo medico, con l’intervista al dottor Viviani, è stato realizzato da Sara Viviani e Sara Castelli. Il pezzo relativo all’utilizzo dell’IA per la prevenzione delle alluvioni è firmato da Elena Zannoni. 

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