ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Primaria Tumiati di Ferrara (FE) - 5A

«Bacchettate e grembiuli. E alla maestra si dava del lei»

Così è cambiata la scuola, i reporter della V A della primaria Tumiati (comprensivo Perlasca) intervistano nonni e genitori

Generazioni a confronto, una bella pagina della la classe V A della scuola primaria Tumiati (comprensivo Perlasca). I cronisti sono seguiti dall’insegnante Gianni Bovenzi.

INTERVISTA AI NONNI: UN PONTE CON IL PASSATO PER AIUTARCI A CAPIRE IL NOSTRO PRESENTE Sapere come vivevano i nostri nonni o i nostri genitori quando erano bambini nasce dal desiderio di comprendere cosa abbiamo perso e cosa abbiamo guadagnato rispetto al passato. «Si stava meglio, quando si stava peggio!» questa frase ci viene spesso detta dai nostri nonni con un pizzico di nostalgia. Ma è sempre vero? A noi piacerebbe uscire da soli o in compagnia degli amici a fare passeggiate, invece di stare attaccati allo schermo di un videogioco o di un cellulare! Ma i nostri genitori non sempre ce lo permettono perché pensano che al giorno d’oggi i pericoli siano aumentati. A noi piacerebbe fare un giro in bici o giocare nel campetto con gli amici! Ma la risposta è sempre la stessa: «No, è troppo pericoloso! La strada è trafficata e in giro c’è gente “strana”! Ti potrebbe capitare qualcosa!».

O ancora «Adesso non abbiamo tempo! È tardi!». Eppure, sono proprio loro, nonni e papà, che con orgoglio ci raccontano di pomeriggi avventurosi trascorsi a compiere marachelle per le vie del quartiere o a dare calci al pallone in campi da calcio improvvisati; sono le nostre nonne e mamme che ci narrano della loro abilità a saltare la corda o a giocare a “Campana”. Ma allora, cosa è cambiato? «Gli istituti ai miei tempi erano fatiscenti, ma noi bambini non ci facevamo caso. La mia insegnante di chimica ci dava le bacchettate sulle dita, però ci voleva bene». Il papà di Gaia «Nel 1956 ho iniziato la scuola elementare. Anche la sua maestra puniva usando il righello sulle mani, mettendo i bambini dietro la lavagna oppure in ginocchio sulla pedana della cattedra» Cinzia, la nonna di Francesco «Si utilizzava un solo libro, il sillabario, che serviva per tutte le materie. Le penne avevano il pennino da intingere nell’inchiostro del calamaio e guai a fare macchie sul quaderno. C’era una sola maestra che insegnava tutte le materie e gli alunni le davano del “Lei”». Le nonne di Chiara e Antonio «Indossavamo un grembiulino nero con il colletto bianco e in alcune scuole si usava indossare il nastro rosa per le femmine e uno azzurro per i maschi. Anche gli ingressi erano separati!». La mamma di Benedetta «Ai nostri tempi l’obbligo scolastico era fino alla terza elementare. Abbiamo iniziato a lavorare a 13 anni» I nonni di Giacomo e Sandra «Nel corso del tempo anche il modo di giocare è cambiato.

Una volta si giocava per lo più all’aperto, soprattutto chi abitava in campagna, e solitamente fra amici. Per i maschi i giochi più gettonati erano nascondino, calcio, “bac e pandon”, oppure costruire fionde o archi. I giochi preferiti dalle bambine erano “Campana”, “I quattro cantoni”, saltare con l’elastico.

Quando c’era brutto tempo, le ragazze giocavano con bambole di pezza, cucivano vestitini, ricamavano o lavoravano a maglia con i ferri» la testimonianza di un nonno «Oggi non indossiamo più i grembiuli. Anche la vecchia lavagna di ardesia è andata in pensione. Al suo pasto sono state fissate alla parete le moderne Smart Board: è come avere un mega schermo in classe con cui si può navigare all’interno di siti Internet, mostrare video, fare ricerche. In compenso, i nostri zaini sono molto più pesanti delle cartelle dei nostri nonni. Ai nostri maestri diamo del “Tu”. Nel momento delle lezioni, si sta in silenzio, e se a qualcuno scappa una parola con il compagno, il maestro lo riprende, ma per fortuna non si interviene più con punizioni corporali, come capitava ai nostri nonni»

Eraldo, Lorenzo, Greta, Angelica Diego, Giacomo, Aurora «Solo a partire dagli anni ’80, hanno iniziato a diffondersi attività sportive più organizzate e i ragazzi avevano la possibilità di iscriversi a veri e propri centri sportivi: i papà di Andrea e Francesca praticavano atletica leggera, mentre quelli di Matteo e Petra erano iscritti ad una squadra di palla a volo. E i ragazzi di oggi? Come trascorrono il tempo una volta usciti dalle aule scolastiche? La maggior parte di noi pratica sport, è iscritta a corsi di danza, musica, ginnastica artistica. I nostri genitori ci accompagnano, ci comprano divise, scarpette e tutto ciò che occorre, perché ci vogliono bene e ci vogliono accontentare per renderci felici! Una volta si usciva da scuola alle 12,30 e, una volta terminati i compiti, si giocava in cortile liberamente con gli amici! Ora è molto diverso!» Ana, Francesco T., Giovanni «Parlare con i nostri nonni e genitori è stato molto interessante, non solo per conoscere le abitudini e la vita delle generazioni passate, ma soprattutto per riflettere sui nostri tempi, sulla nostra realtà. Sono più felici i bambini di oggi o quelli di ieri? Si stava davvero meglio, quando si stava peggio? Probabilmente la risposta sta nel mezzo»

i reporter della quinta A

Nomi degli alunni: Sandra, Eraldo, Matteo, Lorenzo, Greta, Angelica, Diego, Giacomo G., Benedetta, Andrea, Aurora, Gaia, Antonio, Chiara, Petra, Francesco, Giacomo, Ana, Francesco T., Francesca, Giovanni. 

Votazioni CHIUSE
Voti: 0

Pagina in concorso