ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

IC Allegretti di Monteprandone (AP) - 1A, 2A, 3D

Le due facce dell’era dei social

Un mondo sempre più digitale che nasconde tantissime insidie: dai rapporti al dark web

L’arrivo dei social è stato uno dei fenomeni più impattanti degli ultimi 20 anni e ha creato una dipendenza da cui è difficile affrancarsi. La rete offre molti vantaggi come la possibilità di comunicare con altre persone, il confronto di idee e contenuti, la diffusione di notizie, la stimolazione della creatività, nuove opportunità economiche per il marketing e la promozione di servizi e articoli. Dobbiamo parlare però anche del dark web perché ci sono individui che si servono dell’intricata rete di piattaforme digitali per arricchirsi e fare propri interessi ponendo in atto azioni illecite e dannose, e ci sono anche gli hacker. È bene conoscere i rischi legati alla rete per evitarli. L’uso eccessivo dei social può portare a problemi di dipendenza, isolamento e dispendio di tempo prezioso oltre a un’amplificata comparazione sociale che può provocare sensazioni di insoddisfazione. Si possono anche verificare perdita di autostima, irritazione, ansia, solitudine, molestie, sovraccarico di informazioni, violazione della privacy, stalking, spreco di soldi, calo nel rendi-mento. È stato dimostrato che chi trascorre molto tempo sui social diviene meno abile nel passare da un compito all’altro, più facilmente distraibile e meno efficiente nel memorizzare le informazioni. In adolescenza la relazione tra pari è fondamentale per lo sviluppo e l’adattamento psicosociale e una parte significativa delle interazioni interpersonali avviene online tanto che negli ultimi 10 anni i social sono diventati uno dei mezzi di comunicazione più utilizzati dai ragazzi.

I rapporti interpersonali hanno subito un impatto notevole e sono avvenuti grandi cambiamenti nel modo di comunicare degli adolescenti. La tradizionale socializzazione faccia a faccia è sempre più sostituita dalle connessioni che consentono di interagire con l’altro senza la necessità della presenza fisica dell’interlocutore. I giovani sono spinti ad usare internet per diversi motivi come il fatto che spesso diffondere qualcosa in rete alimenta il bisogno di piacere agli altri, di sentirsi apprezzati, stimati e considerati. Altri se ne servono per far conoscere contenuti di valore e divertenti o a scopo informativo ed educativo. Ci sono anche i ’tradizionalisti’ che non utilizzano e non provano nessuna curiosità per il mondo 2.0 né si informano sul loro utilizzo. I dati evidenziano che c’è una distanza tra i giovani e gli anziani nell’utilizzo delle applicazioni social: tra gli under 30 la percentuale di utenti che utilizzanointernetsuperail90%, mentre tra gli over 65 è inferiore al 42%. Sembra proprio che la rete ormai sia entrata in ogni settore della vita e che si sostituisca alle relazioni che spesso si rivelano finte e solo virtuali ma sappiamo che senza l’autenticità dei rapporti umani non c’è progresso.

 

I social media, l’intelligenza artificiale (IA) e le fake news sono fenomeni interconnessi che stanno indubbiamente trasformando la società contemporanea. I social permettono di condividere pensieri con incredibili possibilità di connessione e accesso alle informazioni, ma creano un’enorme distanza sociale nel mondo reale spingendo alla solitudine, a preferire lo scudo dello schermo alla comunicazione faccia a faccia. Se da una parte le piattaforme ci aprono a scambi culturali e discussioni globali, esse possono portare a furto di dati, dipendenza, cyberbullismo e diffusione delle fake news: su internet puoi trovare tutto e il contrario di tutto. L’altra tecnologia dirimente è l’IA. Inganna o è un aiuto straordinario? I catastrofisti prevedono perdite di posti di lavoro, con automatizzazione di compiti eseguiti in precedenza da umani. Per contro, molti ne intravedono numerosi vantaggi: efficienza e velocità nell’elaborazione delle informazioni, miglioramento della qualità della ricerca scientifica, della medicina e produzione industriale, impiego minimo di tempo, spazio, risorse e personalizzazione dei servizi.

Resta un dubbio: stiamo crescendo con l’intero scibile umano in tasca, saremo in grado di usare tutto questo enorme sapere al servizio dell’umanità e della creatività o ci lasceremo sopraffare dalla pigrizia riproponendo il grigiore di argomentazioni artificiali?

 

La tecnologia attrae come falene su una lanterna. Con i social ci esprimiamo con sicurezza, ma l’ambiente virtuale è rischioso: tanti casi controversi finiscono in tribunale. Un ’mi piace’ per sottoscrivere insulti o giudizi diventa diffamazione e può costare condanne o multe. Quando della rete non si fa un uso coscienzioso, essa è strumento di chi riversa sui più deboli le proprie frustrazioni, senza limiti di spazio, tempo e con modalità diverse di aggressione. Navigare in rete significa creare, utilizzare informazioni, ma si deve tenere alta l’attenzione sulle fake news, manipolatrici della percezione di fatti e dichiarazioni.

Altra sfida è l’I.A., tecnologia che simula i processi dell’intelligenza umana addestrando, facendo immagazzinare informazioni poi, con programmi di calcolo complessi, è istruita a rispondere a stimoli e prevedere azioni, non ha limiti. Le I.A., ora fingono di essere umani, ma nel futuro sostituiranno l’uomo? Stephen Hawking ritiene l’I.A. una minaccia per la sopravvivenza umana, poiché toglie all’uomo ogni stimolo di curiosità portandolo a ragionare sempre meno.

 

La pagina dei Campionati di Giornalismo di oggi è stata realizzata dagli studenti della scuola ’Allegretti’ di Monteprandone.

L’articolo di apertura sui social network è a firma degli alunni della classe 3D: Francesco Simonetti, Matilde Duro, Steven Nesta, Lorenzo Morganti e Arianna Natali, guidati dalla professoressa Ascenza Mancini. Il pezzo sulle connessioni tra IA e fake news è stato scritto da Carol Grelli, Sofia Celletti, Riccardo Viviani e Matteo Travaglini (classe 2A). Infine, gli sviluppi della tecnologia sono stati al centro del lavoro degli alunni di 2A Caterina Cocci, Giulia Di Donato, Tommaso Lupi, Ludovica Piunti, Junhao Sun. Per questi ultimi due articoli i ragazzi sono stati coordinati dalla professoressa Luciana Voltattorni. Il disegno dell’articolo di apertura è stato realizzato da Caterina Cocci e Giulia Di Donato. 

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