ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado San Vincenzo di Ferrara (FE) - 3A

«Hobbit, caccia alle differenze»

Gli studenti della classe 3A, seguiti dalla prof Chiara Binaschi, si mettono alla prova tra libri e film

Seconda puntata del nostro campionato di giornalismo. Gli studenti della classe 3A della scuola San Vincenzo, seguiti dalla prof Chiara Binaschi, si mettono alla prova tra carta stampata e film. Ecco la loro pagina.

Quando leggiamo un libro e poi guardiamo un film tratto dallo stesso, rimaniamo a volte delusi, perché sono due modi diversi di raccontare la stessa storia.

Anche nel caso del libro e del film Lo Hobbit troviamo molte differenze, ad esempio, la lunghezza della versione cinematografica: il regista Peter Jackson, per realizzare il film, ha dovuto usare molta immaginazione, aggiungere scene, inventare personaggi e descrivere in modo più emozionante le vicende. La storia di base non è stata modificata, ma alcune scene sono state descritte in modo diverso, come nel passaggio in cui i nani,co-protagonisti della vicenda narrata, dopo essere stati catturati sulle Montagne Nebbiose, sono condotti al Grande Orco.

Nel film Bilbo, figura e ruolo fondamentale, cade nell’antro di Gollum, che ha un ruolo minore e non assiste alla morte del Grande Orco, ucciso dalla guida di Bilbo, Gandalf. Questi fug-ge con i nani in modo spettacolare, mentre nel libro fuggono tutti attraverso normali gallerie.

Un’altra differenza riguarda Azog, il Profanatore: nel film ha un ruolo più importante e uccide Thròr, nano della stirpe del Popolo di Durin, durante una battaglia, mentre nel libro non ha mai visto Bilbo ed il figlio Bolg è l’unico orco che la compagnia ha affrontato. Un’altra scena diversa nella trasposizione cinematografica è quella della fuga dei nani lungo il fiume, che viene raccontata con acrobazie e incontri vari, mentre nel libro non succede niente di speciale. Nella conclusione del film, Bilbo entra nella Montagna Solitaria per parlare con Smaug e trova regno nanico di Erebor, la Montagna Solitaria, mentre nel libro ruba una coppa d’oro e trova il punto debole nella corazza del drago. Tutti questi elementi non sono di secondaria importanza e ci permettono di capire come registi affermati si cimentino con le trasposizioni cinematografiche di libri che, da generazioni, sono diventati punto di riferimento per tanti giovani. Il film è per noi più immediato, gli effetti speciali rendono appassionante la visione, che permette di cogliere meglio le dinamiche del libro, di cui comunque consigliamo la lettura perché ci aiuta a capire che, attraverso le prove della vita, riusciamo ad arrivare a cogliere il senso di noi. I giovani cronisti classe 3A

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