ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria I grado Pedrazzoli Fiumalbo di Pievepelago (MO) - 1A

Il campione Andrea Piacentini, orgoglio italiano

L’atleta paralimpico primeggia nell’atletica leggera: «Un consiglio per voi ragazzi? Ponetevi degli obiettivi e lavorate sodo per raggiungerli»

Negli ultimi anni abbiamo sentito parlare spesso di Paralimpiadi e ogni volta che uno di quei campioni ha vinto una medaglia o alzato una coppa, noi italiani abbiamo gioito con lui o con lei.
In questo articolo raccontiamo la storia di Andrea Piacentini, campione paralimpico della Nazionale Italiana. Lui ha viaggiato molto per le sue gare e ha conquistato tantissime medaglie d’oro. Andrea abita a Maranello, ma spesso viene a trovare amici e parenti su in Appennino e abbiamo avuto l’onore di intervistarlo. Andrea ha risposto cordialmente a tutte le nostre curiosità e ci ha confessato alcuni dei suoi segreti.
Quando vinci una medaglia provi sempre la stessa emozione?
«Quando vinco una medaglia ho sempre emozioni diverse. Per quelle di bronzo mi dispiace un po’ perché, anche se è una medaglia, io punto sempre al meglio. Invece quando vinco una medaglia d’oro, è una grandissima soddisfazione, perché significa che sono stato il migliore di tutti e questo mi rende orgoglioso di me stesso».
Dove tieni tutte le medaglie?
«In camera mia ho una bacheca dove tengo tutte le medaglie e anche una coppa».Come ti senti davanti al pubblico?
«Davanti al pubblico mi sento tranquillo perché mi dà carica. Mi diverto a fare uno spettacolo di fronte a tutti».
Sei ansioso prima delle gare?
«Sì, sono ansioso prima delle gare, mi faccio prendere troppo dall’ansia. Spesso prima della partenza mi capita che mi chiamino e io sento lo stomaco in subbuglio, addirittura corro verso il bagno, sono troppo ansioso!»
Segui un tipo di alimentazione particolare?
«Io ho un’alimentazione particolare perché sono celiaco (cioè sono intollerante al glutine). Ame non piace molto il dolce ma mi piace molto il salato. Però non seguo un’alimentazione particolare per il mio allenamento».
In che modo il covid-19 ha influenzato la tua vita sportiva?
«Io il covid non l’ho mai preso ed ho fatto tutti e tre i vaccini, però durante la pandemia mi so-no fermato con gli allenamenti, ma per mia fortuna ho un giardino e faccio qualche flessione o degli allenamenti senza pesi. Però non sono mai uscito di casa e non ho rischiato».
Che consiglio daresti a noi ragazzi?
«Il consiglio che vi do è di puntare sempre in alto, studiare tanto, impegnarvi più che potete e cercare di raggiungere i vostri obiettivi. Quando li raggiungete, non dovete smettere di impegnarvi, ma continuare a porsi nuovi obiettivi, con il doppio del lavoro».
Come hai iniziato a fare sport?
«Ho iniziato a fare sport grazie alla mia famiglia, infatti mio padre e mio zio sono degli sportivi e mi hanno motivato a fare sport. Anche mio fratello è un calciatore che fino a qualche tempo fa giocava nel Modena in Serie B, ora invece è passato alla Triestina».
Cosa fai nella vita oltre ad allenarti?
«Oltre allo sport, lavoro il cuoio, cioè creo borse, cinture, portafogli. L’azienda in cui lavoro si trova a Sassuolo e mi piace tanto. Qui in questa azienda lavoro insieme ad altre persone che hanno le mie stesse caratteristiche e per me è un lavoro gratificante».

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