ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria I grado Giovanni XXIII di Misano Adriatico (RN) - 2C

Tutti i rischi per chi finisce in Rete

Sui social si trovano spesso truffatori e identità false per colpire i giovani e causare ansia, odio e depressione

Social media è un termine collettivo per indicare siti web e applicazioni che si concentrano sulla comunicazione di contenuti e si basano sui concetti di comunità, interazione, condivisione e collaborazione. Le persone usano i social media per rimanere in contatto e interagire con amici, familiari e comunità di persone. Spesso però possono essere usati anche come un’arma e causare ansia, depressione, molestie, incitamento al suicidio, cyberstalking, cyberbullismo, delinquenza, rischi economici.
Noi ragazzi utilizziamo sempre più i social perché ci fanno sentire “grandi”. Questi, in alcuni casi, hanno un effetto negativo, perché ci si sente condizionati dalle persone, giudicati e derisi.
Un tema che abbiamo affrontato a scuola in collaborazione con il CTS, liceo Fellini, l’associazione Papa Giovanni XXIII e le scuole di San Giovanni, Mondaino e Saludecio, è il cyberbullismo. In questo fenomeno prevalgono atti offensivi e prevaricatori a danno di persone, coinvolte attraverso l’utilizzo dei social network, delle chat e in generale della rete Internet. Tra le conseguenze psicologiche legate al cyberbullismo vi sono conseguenze emotive e comportamentali che potrebbero persistere in modo significativo nel tempo rispetto a quelle legate al vissuto di un atto di bullismo tradizionale e portare ad un atto estremo come il suicidio. Ma è necessario comprendere approfonditamente il ruolo della vittima connessa al cyberbullismo, al fine di offrire un adeguato supporto psicologico a chi ne viene colpito. Un altro problema legato ai social è la privacy online. Quest’ultima è un diritto tutelato e garantito all’utente, che utilizza applicazioni internet per controllare che le informazioni, che lo riguardano, ma vanno trattate nel rispetto delle norme. Il codice della privacy riconosce a chiunque il diritto alla protezione dei dati personali.
La normativa europea stabilisce che la tutela dei dati non debba essere considerata come ostacolo alla circolazione delle informazioni, ma come una delle regole utili a un miglior funzionamento del sistema.
Sui social, molte persone creano identità false per ingannare ragazzi e ragazze, soprattutto i minori; nella nostra scuola sono successi episodi, nei quali alcuni alunni hanno inviato o ricevuto foto “inappropriate”. Questi dati sensibili sono stati denunciati grazie a persone che li hanno ascoltati e aiutati senza creare gravi disagi. Per questo suggeriamo di parlare sempre di questi argomenti, senza timore.
Gioia Angeli, Caterina Bordoni, Sofia Fabbri, Margherita Lisi, Giorgia Pasini e Giulia Zoli
Classe II C

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