ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Zanotti di Bologna (BO) - 3A

Opere d’arte, vandalismi fin dall’antichità

I primi a praticare il saccheggio furono i Romani, ma gli episodi aumentarono nel Medioevo. Eventi simili anche durante fascismo e nazismo

Ultimamente si stanno registrando sempre più spesso atti di vandalismo sulle opere d’arte, ma fin dall’antichità sono sempre esistiti e si sono ripetuti nel tempo. I primi a praticare il saccheggio di opere d’arte nell’età classica furono i Romani, che però non distruggevano i monumenti rubati, ma li portavano in patria per abbellire e valorizzare la città di Roma. Questi episodi aumentarono nel Medioevo, principalmente per motivi religiosi: i cristiani distrussero molte sculture classiche e moschee.

Tralasciando le spoliazioni napoleoniche, durante il fascismo Mussolini ordinò di radere al suolo alcuni quartieri barocchi e rinascimentali, incluso il Borgo Nuovo, per aprire la Via della Conciliazione che rovinò Piazza San Pietro, e tutto questo per motivi di propaganda politica.

Nello stesso periodo, Hitler mise al rogo quasi 5mila dipinti, co-me ricatto ai musei stranieri per far lievitare il prezzo delle pitture. Diversi anni fa, famosa fu la distruzione dei Buddha di Bamiyan da parte dei talebani per dimostrare il loro potere, fatto che ha scatenato l’indignazione internazionale. Ai giorni nostri, l’arte viene vandalizzata particolarmente da attivisti ambientalisti, soprattutto dell’associazione ‘Just Stop Oil’, che usano questo mezzo per protestare contro l’inquinamento, lo sfruttamento del petrolio e l’indifferenza dei potenti per questi problemi. Uno dei primi casi di questo tipo fu, nel 2008, il lancio di 500mila palline colorate su piazza di Spagna, per protesta contro l’eccessiva presenza di rifiuti in Italia.

Negli ultimi anni tantissime opere sono state vandalizzate per tale motivo, come la ‘Gioconda’ di Leonardo da Vinci, a cui è stata lanciata una torta, la ‘Primavera’ di Botticelli e il ‘Carro da fieno’ di Constable. Su quest’ultimo furono incollati dei poster con la rielaborazione dell’opera in chiave apocalittica che mostra la natura distrutta a causa della nostra dipendenza dal petrolio. A noi sembra eccessivo danneggiare dei beni culturali così importanti che contribuiscono a creare l’identità di un popolo e rappresentano un bene prezioso per l’intera umanità, allo stesso tempo riteniamo giusto protestare contro l’inquinamento ambientale e lo scarso intervento dei governi su questo problema.

 

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