ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado San Vincenzo di Ferrara (FE) - 3A

Lo Hobbit, un viaggio inaspettato

La bella prova della classe 3ª A della scuola San Vincenzo, andiamo a leggere i loro articoli

A settembre il nostro istituto ci propone uno spunto di riflessione che ci accompagna nell’arco dell’anno scolastico. Quest’anno tutto è partito dal film Lo Hobbit, un viaggio inaspettato. Quando leggiamo un libro e poi guardiamo un film tratto dallo stesso, rimaniamo a volte delusi, perché sono due modi diversi di raccontare la stessa storia. Anche nel caso del libro e del film Lo Hobbit troviamo molte differenze, ad esempio, la lunghezza della versione cinematografica: il regista Peter Jackson per realizzare il film, ha dovuto infatti usare molta immaginazione, aggiungere scene, inventare personaggi e descrivere in modo più emozionante le vicende. La storia di base non è stata modificata ma alcune scene sono state descritte in modo diverso. Bilbo Beggins è nel suo giardino quando arriva lo stregone Gandalf che gli propone di partecipare ad un’avventura, ma lo Hobbit rifiuta. Quella sera arrivano a casa sua dei nani che vogliono riconquistare la loro patria Erebor, chiedono al mezzo-uomo di partecipare al viaggio ma Bilbo rifiuta e così i nani partono senza di lui, ma all’ultimo decide di seguirli. Dopo aver attraversato le montagne Bilbo ed i nani entrano nelle profondità dove sconfiggono il malvagio capo orco, ma durante la battaglia lo Hobbit cade in una cavità. Qui incontra una creatura di nome Gollum e dopo avergli sottratto l’Anello vincendo gli indovinelli, si ricongiunge agli amici in una foresta, ma un altro pericolo incombe: Azog il profanatore. La compagnia dello Hobbit parla con il re degli elfi e inizia il viaggio nella Terra di Mezzo, riportando i nani nell’antico regno. Gli elementi di diversità tra libro e film, dalla lunghezza delle scene dedicate ad un certo passaggio del libro sino all’azione di personaggi che nel libro sono secondari, mentre nel film hanno ruoli più importanti, non sono di secondaria importanza e ci permettono di capire come registi affermati si cimentino con le trasposizioni cinematografiche di libri che da generazioni, sono diventati punto di riferimento per tanti giovani e che insegnano attraverso le prove della vita, riusciamo ad arrivare a cogliere il senso di noi. Il film è per noi più immediato, gli effetti speciali rendono appassionante la visione, che permette di cogliere meglio le dinamiche del libro, di cui comunque consigliamo la lettura che vogliamo rilanciare a ragazzi che, come noi, credono ancora che ci possano essere modelli da seguire ed esempi da emulare.

LA PAROLA AI RAGAZZI Abbiamo intervistato gli studenti del nostro istituto che, come noi, hanno visto il film. Volevamo infatti capire quali fossero state le loro reazioni, se questo film potesse rilanciare messaggi positivi ai giovani e se i nostri compagni si fossero mai ritrovati nello stato d’animo dello Hobbit Bilbo. I pareri sono stati unanimi: nella società di oggi spesso, anche i giovani, preferiscono rimanere nei loro spazi, senza bisogno di cambiare qualcosa. Una società che, peraltro, impone spesso modelli irraggiungibili ai nostri occhi. C’è dunque la paura del fallimento, di non essere all’altezza. In passato le persone avevano più tempo per fare esperienze, vivevano la vita a piccoli passi e con i propri tempi. Oggi, invece, è tutto accelerato e non ci si ferma a riflettere sul fatto che la vita sia un’avventura meravigliosa se ci si mette in gioco, che ci si può migliorare lottando per una società meno individuale ed egoista. Il maestro sceglie Bilbo proprio perché vede in lui una scintilla e lo Hobbit inizia il suo viaggio fidandosi ed affidandosi ad una compagnia che gli farà vivere una straordinaria avventura. E lo stare insieme, essere uniti e pronti a superare insieme le difficoltà ascoltando i consigli di un maestro ci può far arrivare a cogliere il vero senso della vita. Bisognerebbe essere sempre pronti a nuove esperienze, senza però perdere di vista le proprie radici. Il bene più grande è dunque scoprire per cosa si è fatti grazie a qualcuno che ci sfida a fare un’avventura che non avremmo mai immaginato di poter vivere. E chiudiamo con una citazione espressa nel film che ha molto colpito una nostra compagna e tutti noi: il mondo non sta nei tuoi libri e nelle tue mappe. E’ la fuori.

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