ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Pertini2 di Reggio Emilia (RE) - 1G - 1A

Cyberbullismo: possiamo fare la differenza

Scuola media Pertini2 di Reggio: «Provoca depressione, ansia, difficoltà scolastiche e bassa autostima. Bisogna parlarne e farsi aiutare»

Il Safer Internet Day è la giornata mondiale per la sicurezza in rete, istituita dalla Commissione Europea vent’anni fa. Quest’anno cadeva il 7 febbraio e la nostra scuola ha partecipato a una diretta su You Tube promossa dall’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna. Abbiamo anche avuto un incontro col capitano dei carabinieri Lucrezia Limodio sui pericoli che possiamo trovare navigando tra siti e social. Collegarsi correttamente richiede attenzione: ci può essere un ‘lato oscurò anche in ciò che pensiamo innocuo. Il pericolo più evidente di Internet è il cyberbullismo: se non teniamo le cose per noi ma le condividiamo costantemente, chiunque può commentarle e criticarle. Bisogna essere cauti nel pubblicare notizie personali, perché la rete non riconsegna ciò che è pubblicato: dobbiamo usare la testa e considerare le conseguenze. Nel cyberbullismo basta un messaggio, un post o una foto per essere ricattati: non si deve rispondere alle persone aggressive, ma rivolgersi a un adulto. Anche se è difficile e imbarazzante parlarne, è comunque più facile che trovarsi nell’isolamento assoluto. Nessuno può affrontare il bullismo da solo: bisogna farsi aiutare, magari col sostegno di un compagno e non aspettare che sia troppo tardi. Raccontare non significa essere una spia o un debole, ma è il primo passo per risolvere il problema. Inoltre sfogarsi con qualcuno permette di alleggerire la tensione. Un aiuto per chiunque sia colpito da cyberbullismo è il sostituto procuratore, che ha funzioni di accertamento, repressione e protezione. Può fare segnalazione sia la vittima che chi è a conoscenza di atti di bullismo. È consigliabile rivolgersi a qualche adulto di riferimento, ma sui siti di polizia e carabinieri è possibile anche fare segnalazioni online. In alcuni casi può intervenire anche il tribunale dei minorenni, sia per proteggere la vittima, che per recuperare e rieducare il bullo. Nel bullismo e nel cyberbullismo ci sono molti aspetti psicologici e diversi ruoli: il bullo, la vittima, chi difende la vittima, chi vede e sostiene il bullo e infine gli spettatori, che guardano senza intervenire. Uno studente su dieci è vittima di ripetute aggressioni, un ragazzo su tre, coinvolto nel cyberbullismo, non segnala. I ragazzi coinvolti possono avere sintomi di depressione, ansia, difficoltà scolastiche e bassa autostima, ma stanno male anche coloro che compiono queste azioni. Per fronteggiare il bullismo esistono diverse strategie: sociali (parlarne con qualcuno), passive (domani magari andrà meglio), assertive (affrontare il bullo) o cognitive (cambiare amici). Parlarne e farsi aiutare, però è l’unica strategia efficace. Ognuno di noi può fare qualcosa per vivere in un mondo migliore. Non dobbiamo essere indifferenti, ma essere noi la differenza. Marta Piccolo I G (Disegno di Omar Bertani I G)

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