ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

IC Castellarano di Castellarano (RE) - 2A - 2F

Questa squadra speciale merita di vincere

La nostra classe ha incontrato presidente, allenatore e due atleti del team di calcio a 5 che manda in campo ragazzi con disabilità

La classe II A dell’Istituto Comprensivo di Castellarano ha incontrato il presidente Luigi Ruggi, l’allenatore Umberto D’Addona, Marco e Umberto (laterali di destra) della squadra speciale di calcio a 5 del Comune. Un’occasione per riflettere sul valore dell’inclusività. Luigi Ruggi, quanti membri conta la squadra e cosa significa allenarla? «La squadra conta 25 ragazzi con disabilità diverse. È per questo, e perché siamo volontari non allenatori professionisti, che abbiamo deciso di occuparci di calcio: semplice da insegnare e da comprendere». Cosa risponde, Umberto D’Addona? «Alleno la squadra da 10 anni circa. Ma sono anche il padre di uno dei ragazzi. Questi atleti regalano sensazioni uniche, vivono lo sport da tifosi, ma non sempre riescono a metterlo in pratica. La loro gioia sta nel praticare il calcio, superando le difficoltà, con reciproco aiuto e divertimento: questo è il nostro principale obiettivo». Ruggi, il regolamento è diverso da quello che si conosce? Quali sono le vostre più grandi soddisfazioni e gli obiettivi futuri? «Le regole variano da regione a regione. Tra le principali c’è quella del time-out, per cui se un ragazzo fatica a colpire la palla può entrare in campo con un tutor e tutti lo aiutano a segnare. I nostri in questo sono eccezionali. I tempi variano in base alla disabilità e i cambi si effettuano ogni volta che serve. A fine partita si battono sempre i rigori, così tutti hanno la possibilità di segnare e tornare a casa felici. Un importante obiettivo è il torneo del 27-29 maggio all’oratorio San Giovanni Bosco’, che consentirà a 150 atleti di stare insieme». D’Addona? «Un obiettivo è anche la visibilità, non dobbiamo rimanere in palestra e temere di farci vedere. La soddisfazione più grande stata la vittoria consecutiva per due anni del campionato italiano, per cui il sindaco Giorgio Zanni ci ha anche accolti nella sala consiliare». Ruggi, il Comune aiuta la vostra organizzazione? Ci sono degli sponsor che sovvenzionano le attività? «Le attività sono possibili grazie ai volontari, agli sponsor e al Comune che ci ha dato anche la sede. Non chiediamo quote di tesseramento, contrarie al nostro principio di inclusione. La difficoltà però è il trasporto: il Comune ci ha dato un pulmino di 8 posti, ma i ragazzi sono 25, perciò lo spostamento già difficoltoso, non è semplice». Marco e Umberto, qual è il valore più grande che avete condiviso con i compagni? «Il gruppo ci aiuta a superare le difficoltà. Il calcio consente a compagni e avversari di diventare amici. Spesso entrando in campo vediamo ragazzi con disabilità maggiori e cerchiamo di farli segnare: è così che ci si sente parte del gruppo».

Classe II A

Spesso noi ragazzi non conosciamo il luogo in cui viviamo, la nostra storia, le nostre origini. Quante volte siamo passati, davanti alla Rocchetta di Castellarano senza chiederci cosa fosse realmente quel monumento. Castellarano è un comune della provincia di Reggio Emilia, situato nella zona bassa della valle del Secchia, che conserva un magnifico borgo medievale. La Rocchetta un tempo era l’unico ingresso al paese. Un paese fortificato da enormi mura, in parte ancora visibili. Del ponte levatoio, che si trovava sulla parte esterna e permetteva l’accesso alla porta Maggiore, non resta più nulla. Fortunatamente, possiamo ammirare i torrioni principali e la torre dell’orologio. Nei secoli si sono susseguiti diversi feudatari e proprietari: dalla contessa Matilde di Canossa fino alla famiglia Casali. Tale complesso ha subito trasformazioni e restauri, che hanno permesso ai posteri e a noi ragazzi di apprezzare una simile bellezza. La sua maestosità lascia spazio alla nostra immaginazione: il borgo era potente e imponente. Il castello sembra raccontare una storia che non è del tutto passata ma è rievocata dalla sua stessa presenza. Noi cittadini di Castellarano abbiamo una grande responsabilità: siamo depositari di una memoria antica, testimoni di un tempo storico, artistico e culturale. Dobbiamo evitare azioni che possano danneggiare questo bene e averne rispetto. Abbiamo appreso notizie della Rocchetta che prima non conoscevamo e d’ora in poi saremo orgogliosi della sua e della nostra origine. Ringraziamo coloro che hanno valorizzato e valorizzano la Rocchetta, attualmente utilizzata per mostre ed eventi culturali, situata nel cuore del nostro Comune.

Classe II F

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