Combattiamo i disturbi alimentari
Compromettono la salute fisica e i rapporti sociali. Si manifestano soprattutto durante l’adolescenza
Andiamo nella profondità del mare dove si nasconde un mostro: solo alcune persone riescono a salvarsi lottando senza sosta, altre preferiscono annegare perché sanno di essere alla fine. Il mostro di cui stiamo parlando non è reale, ma trova rifugio nella nostra mente e per sconfiggerlo dobbiamo fare una cosa molto semplice: amare noi stessi. I disturbi del comportamento alimentare (Dca) sono disturbi psichiatrici invalidanti, potenzialmente mortali, che compromettono la salute fisica e il funzionamento sociale dell’individuo. Sono caratterizzati da un rapporto patologico con l’alimentazione e con il proprio corpo. Si manifestano soprattutto durante l’adolescenza e colpiscono principalmente il sesso femminile. I principali disturbi dell’alimentazione sono l’anoressia e bulimia nervose e il disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating). Il termine anoressia proviene dal greco ‘anorexia’ che significa ‘mancanza di appetito’. La preoccupazione maggiore si rivolge al controllo ossessivo del cibo e del corpo. La perdita di peso è ritenuta una conquista grazie all’autodisciplina e al rigido controllo. Il termine bulimia significa ‘fame da bue’ ed è caratterizzata dall’assunzione di grandi quantità di cibo che provocano gravi sensi di colpa e perciò vengono eliminate attraverso il vomito autoindotto. Il disturbo da alimentazione incontrollata è caratterizzato da episodi ricorrenti di abbuffate, con una sensazione di perdita del controllo. A differenza della bulimia nervosa, si manifesta tra le persone in sovrappeso e non è seguito da comportamenti compensatori inadeguati, come il vomito autoindotto. Soffrire di un disturbo dell’alimentazione sconvolge la vita di una persona e ne limita le sue capacità relazionali, lavorative e sociali. Per la persona che soffre di un disturbo dell’alimentazione tutto ruota attorno al cibo e alla paura di ingrassare. Cose che prima sembravano banali, diventano difficili e motivo di ansia, come andare in pizzeria o al ristorante con gli amici. Si può guarire? Guarire significa chiedere aiuto ai propri cari e agli specialisti. Guarire significa mangiare senza sentirsi in colpa, guardarsi allo specchio e sorridere, vivere tutte le emozioni, trovando rifugio dentro di sé e non nel cibo, sapere che esistono momenti di debolezza ma che poi torna sempre il sole. Guarire significa riprendersi tutta la vita che il Dca ci aveva portato via.
Classe III B
«Essere affamati non dovrebbe essere un segno di successo». Sono le parole di Karen Elson, modella britannica che raggiunse la fama negli anni Novanta, che offrono uno sguardo cupo e tetro del mondo della moda. La stessa modella ha parlato, insieme ad altre ex colleghe, del body shaming, dell’abuso psicologico, della paura del giudizio altrui nei confronti del proprio corpo, dei disturbi alimentari e dell’abuso di droghe. «Sei lodato quando sei al peggio», ha affermato, vedendo molte sue coetanee lasciare quel mondo a pezzi. Lo stesso mondo che oggi riduce le ragazze a brandelli, che le umilia, che le sottopone a maltrattamenti psicologici, che le costringe a limitare il cibo fino al digiuno per raggiungere un ideale di bellezza inaccessibile. Attraverso l’abito, la donna ha iniziato il cammino verso la parità di genere. Paul Poiret, una delle prime figure della rivoluzione femminile di fine Ottocento, introdusse nella ‘nuova femminilità’ i pantaloni, considerati uno scandalo a causa delle solite consuetudini. Coco Chanel, con le sue taglie oversize e i vestiti che scivolano delicatamente sul corpo, ha rappresentato il nuovo modello di donna professionale e indipendente. Mary Quant, una rivoluzionaria britannica, compì l’atto femminista della storia: l’invenzione della minigonna, simbolo di libertà per una nuova generazione. Nella seconda metà del ventesimo secolo, Yves Saint Laurent ideò lo smoking da donna e Giorgio Armani con la sua giacca, un mix di maschilità e di materiali morbidi destinati agli abiti femminili, andò a completare l’idea di unisex. Dopo numerose battaglie e dopo essere riuscite ad emanciparsi, le donne, ricominciano così a dipendere nuovamente da qualcuno o qualcosa, in questo caso dagli stilisti e dai pregiudizi di una società che promuove modelli di bellezza standardizzati.
Classe III E
Il 15 marzo non è una giornata qualsiasi. Esattamente 12 anni fa, una ragazza di nome Giulia ha perso la vita a soli 17 anni per un arresto cardiocircolatorio causato da bulimia. Da quel momento è stata ufficialmente istituita la Giornata nazionale dedicata ai disturbi del comportamento alimentare. Il distanziamento sociale causato dalla pandemia da Covid-19, l’abuso di nuove tecnologie, l’angoscia, la paura dell’altro, il bombardamento di video e social, hanno peggiorato le relazioni tra gli adolescenti, rendendo ancora più vulnerabili i ragazzi fragili edeterminando un aumento dei Dca del 30%. Si è abbassata inoltre l’età di esordio dei primi problemi a 8-9 anni. Tra le associazioni di volontari che combattono i disturbi alimentari nel territorio nazionale, troviamo a Fermo la Fada OdV, instituita nel 2016 dai familiari delle persone affette di Dca. Essa ha lo scopo di sensibilizzare e accrescere la conoscenza e la capacità di riconoscere tali disturbi. Tante le iniziative proposte in questo periodo: spettacoli teatrali, momenti di approfondimento con esperti e spazi di ascolto rivolti a genitori, insegnanti, operatori sanitari e scuole. Il 15 marzo, inoltre, ci sarà l’illuminazione con il colore lilla di un monumento significativo di tantissimi comuni del Fermano. Il Fiocchetto Lilla è il simbolo delle storie di coloro che hanno vissuto queste malattie in prima persona, malattie da cui si può guarire.
Classi IIIB e III E
I cronisti delle classi III B e III E dell’Istituto Comprensivo Rodari Marconi di Porto Sant’Elpidio, coordinati dalle prof Clara Sgariglia e Caroline Ripari. III B: Tetiana Akimova, Lorenzo Belletti, Elisabetta Bottoni, IreneCosignani, Lorenzo Giorgi, Susanna Giri, Noura Jouini, Mandeep Kaur, Sehajpreet Kaur,Sofia Mancini, Michele Marilungo, Marco Marinozzi, Alessio Marziali, Leone Marziali, Riccardo Marziali, Riccardo Miconi, Giada Monaco, Mahana Giovanna Paoa Ricci, Sofia Pinto, Emma Rastelli, Manuel Riccardi, Usama Shazad, Alice Simonelli, Filippo Viozzi. III E: Jacopo Astuti, Samuel Calvà, Nicolò Caminonni, Naike Centofante, Ilaria Cipriani, Giulia Diamanti, Thomas Emili, Tommaso Ferroni, Leonardo Fittirillo, Luca Fratini, Fawzi Jhabli, Jasmine Kaur, Giulia Liberati, Diego Maria Mignani, Nicolas Norscini, Nico Pasqualini, Petros Patrikianos, Francesca Pettinari, Aurora Pistolesi, Gloria Rossi, Benedetta Sciarroni, Leonardo Sfredda, Alice Timi.