ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Amedeo Savoia - Aosta di Reggio Emilia (RE) - 3D - 3H

Margherita Hack, la signora delle stelle

Scuola media Amedeo Savoia Aosta di Reggio: «Abbiamo scoperto che era una ragazza piena di sogni, proprio come noi»

In classe, per Educazione Civica, abbiamo letto il libro ’Nata in via delle Cento Stelle’ di Federico Taddia, che racconta la vita di Margherita Hack: un’importante astrofisica italiana (1922-2013). Margherita era una bambina vivace, curiosa e piena di passioni (la Fiorentina, gli aerei e la bicicletta), che ai giochi noiosi ‘da bambina’ preferiva costruire modellini, giocare ai corsari e arrampicarsi sugli alberi.

Studente dotata, nel 1937 al liceo cominciò ad appassionarsi alla fisica e alla matematica, ma nonostante ciò, al momento di iscriversi all’Università, scelse la Facoltà di Lettere perché brava nei temi.

Ben presto però – annoiata – passò a Fisica dove frequentò anche il corso di Astronomia.

Per la tesi di laurea si avventurò nello studio delle Cefeidi (stelle variabili in grado di cambiare luminosità). Era il 1944: la Hack iniziava così ad occuparsi di spet-trometria, attività che avrebbe proseguito per tutta la sua lunga carriera.

Leggendo le pagine del libro abbiamo scoperto in Margherita una ragazza come noi, perché piena di sogni (voleva fare la giornalista sportiva, l’atleta), di voglia di divertirsi e di essere felice. Ma anche piena di dubbi.

È un esempio di donna indipendente ed emancipata per quei tempi, valido ancora oggi. In lei abbiamo visto qualità come la determinazione nel perseguire i suoi obiettivi, la forza e la volontà nel superare gli ostacoli, l’impegno e la passione per il lavoro, la fedeltà al marito e ai suoi ideali, la serietà e la schiettezza nei rapporti con gli altri.

Non si scoraggiò quando nel 1954, entrata all’osservatorio di Merate in Lombardia, si trova a lavorare in un ambiente maschilista invidioso di quella giovane donna che lavora instancabilmente, vince borse di studio e tesse relazioni importanti.

La Hack crede nella libertà di essere se stessi e di pensiero, nella parità di genere e nell’uguaglianza.

Quando nel 1955 va negli Stati Uniti disapprova la discriminazione razziale e così sull’autobus si siede sempre di fianco alle persone di colore. Nel 1964 a Trieste è la prima donna italiana a dirigere un osservatorio astronomico, dandogli risonanza nazionale e internazionale. Al suo fianco per tutta la vita c’era sempre il marito Aldo, conosciuto da bambino, un uomo colto e ironico che anziché diventare scrittore o giornalista decise di seguire Margherita ovunque andasse per lavoro. Un ruolo insolito per un uomo quello del ‘moglio’ – come lo chiamava ironicamente chi non capiva la loro scelta. A 75 anni la Hack va in pensione, ma continua la sua opera di divulgazione scientifica nelle scuole, in programmi televisivi e scrivendo libri. È instancabile. Avremmo voluto tanto conoscere una donna formidabile come lei. La signora delle stelle.

Classe III H

Il Willow Project, si sta diffondendo sui social ad una velocità impressionante. Ma in che cosa consiste? È un programma approvato dal presidente degli Usa, Joe Biden, che prevede l’installazione di trivelle estrattriche di petrolio in Alaska, un territorio già sofferente per lo scioglimento dei ghiacciai.

Scopo del progetto è quello di produrre più energia possibile.

Questo progetto è stato approvato nel 2017, ma solo qualche settimana fa, il 13 marzo, il presidente statunitense ha preso la sua decisione. Il programma è costato 6 miliardi di dollari e si stima il rilascio all’incirca di 9,2 milioni di tonnellate di anidride carbonica nel giro di 30 anni.

Il petrolio, inquinando le acque dell’ Artico, distruggerà la flora e la fauna della zona e anche l’uomo ne sarà coinvolto.

Per giorni, un’ondata di video contrari al progetto aveva investito la piattaforma social di TikTok e una petizione online derivata da questa aveva raccolto più di 3,2 milioni di firme.

Il ’Willow Project’ ha scatenatol’ira di ambientalisti e, per questo, scioperi e manifestazioni si fanno sentire in tutto il mondo.

Biden, appena insediatosi alla Casa Bianca, aveva promesso che non avrebbe permesso l’installazione di ulteriori trivellazioni di petrolio impegnandosi ad abbassare le emissioni di anidride carbonica del 50%.

Ma come influirà sulla famosa Agenda 2030? L’Agenda 2030 rappresenta un insieme di obiettivi da raggiungere per risolvere almeno in parte le grandi sfide del pianeta, tra cuiil problema del rapido cambiamento climatico. Con l’attivazione del progetto si distruggerebbe tutto l’impegno che i 193 Stati di tutto il mondo stanno impiegando per portare a termine questi difficili obiettivi. Una possibile speranza della non realizzazione del progetto è legata alle prossime presidenziali, dal momento chele trivellazioni inizieranno solo nel 2027: se Biden non venisse rieletto, il successivo presidente potrebbe annullare il Willow Project e contribuire a salvare l’intero Pianeta.

Livia Borrelli Dharmvir Carlo Kumar Simona Mitrano Benedetta Polidoro III D

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