ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Giacomo Leopardi di Borgo San Giacomo (Osimo) (AN) - 2C - 3D

Il calcio come sviluppo economico

In Italia la burocrazia rallenta la creazione di nuovi stadi mentre l’Inghilterra è ormai al top nel mondo

Molte figure importanti nella scena mondiale hanno spesso utilizzato il calcio come un mezzo di visione mediatica, ad esempio sul finire del secolo scorso, figure di spicco dello scenario mondiale, per avere visibilità, comprarono i club di calcio: ricordiamo ad esempio la famiglia Agnelli proprietaria della Fiat; oppure Silvio Berlusconi, proprietario di Mediaset e Milano 2; oppure Tanzi (proprietario della Parmalat) che acquistò il Parma, e Cragnotti che fece la stessa cosa con la Lazio.

Berlusconi addirittura, proprietario del Milan per trentuno anni, attirò su di sé la scena e questo gli permise nel 1994 di fondare un partito e iniziare una nuova fase politica del paese fondando Forza Italia.

Tuttavia, vedendo come si sta evolvendo la situazione nel mondo del calcio, ci si può accorgere che società storiche vengono sempre di più acquistate da proprietà straniere (americane, asiatiche, e anche arabe).

Fino a trenta anni fa era impensabile avere presidenti non nazionali: uno dei primi stranieri fu Roman Abramovic, che condusse il Chelsea dal 2003 al 2022 e che, per motivi politici, dovette poi vendere il club per colpa delle sanzioni inflitte alla Russia.

Tralasciando poi le cifre assurde che le società sono disposte a spendere per acquistare un calciatore (nel 2017 Neymar venne pagato 222 milioni di euro) vale la pena sottolineare come il calcio inglese sia diventato quello più importante, su cui si investe di più, infatti i grandi gruppi internazionali investono qui per le regole favorevoli allo sviluppo economico dei vari club: facilità nel costruire impianti di proprietà; più soldi portati dai contratti televisivi e licenze esclusive. Ciò ha portato il campionato inglese in pochi anni ad essere il campionato più importante ed il più seguito in tutto il mondo.

In Italia purtroppo, il nostro sistema politico è rallentato da futili leggi e normative che rallentano in maniera determinante il processo di sviluppo e la competitività dei nostri club; basti pensare a un club importantissimo, come la Roma, che da più di dieci anni sta chiedendo il permesso per lo stadio di proprietà e non l’ha ancora ottenuto. Insomma, il calcio è uno sport che consente di effettuare riflessioni importanti anche sui fronti politici, economici, sociali e culturali: basti pensare che all’interno delle squadre di calcio giocano calciatori di paesi diversi che provengono da tutte le parti del mondo che creano un’integrazione importantissima tra popoli e civiltà.

Marcello IIC

 

Di questi tempi avere una band musicale è sempre più difficile perché i ragazzi si appassionano sempre di meno al mondo della musica, e spesso se un ragazzo o una ragazza decide di imparare a suonare uno strumento finisce smettendo o perché non trova il tempo per esercitarsi o perché si stanca a suonare le stesse canzoni da solo.

E’ un po’ come nello sport: se un ragazzo o una ragazza si allena tutte le settimane senza mai giocare una partita prima o poi si stancherà, invece se ha una partita o un match sarà motivato a continuare ma anche ad allenarsi meglio. In questi casi una band aiuta moltissimo, infatti suonare insieme ad altre persone è più divertente ma è anche più formativo.

Ma se non trovi membri per formare un gruppo, il batterista degli «Zio Pecos», Nicola Emiliani, ha inventato un progetto chiamato «Live Music Experience» in cui, grazie all’aiuto dei più grandi, puoi trovare delle persone, anche della tua fascia di età, disposte a suonare insieme ad altri davanti a un vero e proprio pubblico.

Infatti Nicola dopo averti assegnato un gruppo ti assegnerà delle canzoni con cui esibirti in ristoranti, pub e locali. Questo progetto serve anche alle band emergenti per aiutare a far passare l’emozione e per avere, se in futuro dovessi fare un vero concerto, un po’ più di esperienza. Nella nostra band, per esempio, abbiamo due chitarre, una batteria, un basso e una cantante e la nostra età si aggira tra i tredici e i quattordici anni, a parte la cantante che è più grande.

Un esempio molto simile a noi sono i Måneskin. Infatti loro, come noi, hanno cominciato ad esibirsi da giovanissimi, all’età di soli sedici, diciassette e quindici anni hanno suonato per la prima volta davanti a un pubblico, e per noi sono un ottimo esempio da seguire.

I Måneskin hanno raggiunto la notorietà in Italia nel 2017 in seguito alla partecipazione all’undicesima edizione del talent show ‘X Factor’. Nel 2021 è stato pubblicato il loro secondo album ‘Teatro d’ira – Vol. I’ contenente il brano ‘Zitti e buoni’, che ha permesso alla formazione di trionfare alla settantunesima edizione di Sanremo e alla sessantacinquesima dell’Eurovision Song Contest. Il gruppo ha avuto molti riconoscimenti, tra cui un American Music Award, un Billboard Music Award un Mtv Europe Music Award e una candidatura ai Grammy.

Manuele e Manuel IIID

‘The giver’ è un libro distopico di Lois Lowry, uscito nel 1993, che tratta la storia di Jonas, un ragazzo che vive in una società futura alternativa, dove tutti sono omologati e uguali gli uni agli altri. E’ il primo capitolo della quadrilogia che è proseguita con ‘La rivincita – Gathering Blue’ (2000), ‘Il messaggero (2004) e ‘Il figlio’ (2012).

Inizialmente tutto sembra perfetto, ma con l’andar avanti della storia noi lettori possiamo trovare tutti i lati negativi di questa società apparentemente «perfetta», piena di rigide regole che non possono essere oltrepassate e che non permette agli abitanti che la abitano di prendere alcun tipo di decisione. Jonas è circondato da tante persone che non si rendono conto dei lati negativi di questo mondo, nel quale sono stati eliminati i ricordi, e lui, farà di tutto per far capire alla sua famiglia e ai suoi amici ciò che realmente non va. Su questo libro è stato girato anche un film, quest’ultimo, come ogni film basato su un libro, ne modifica un po’ la trama, cambiando cose come gli incarichi dei protagonisti, o altre informazioni, che però non alterano la trama generale della storia. A mio parere questo libro è un ottimo modo per insegnare il valore delle scelte, e per ricordarci quanto siano fondamentali nella nostra vita nonostante ci sembrino scontate. Il finale è stato per me del tutto inaspettato, e dopo aver letto il libro mi aspettavo che anche il film fosse diverso.

Costanza IIID

Votazioni CHIUSE
Voti: 0

Pagina in concorso