ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Roncofreddo di Roncofreddo (FC) - 1E - 3E

L’importanza dell’arte nelle nostre vite

Gli studenti: «Ogni opera è unica, originale e permette di trasmettere sentimenti ed emozioni che ci raggiungono a distanza di anni»

Da sempre l’uomo è vissuto di arte: ci accompagna fin dalla Preistoria e grazie ad essa i nostri antenati sono riusciti a comunicare sentimenti ed emozioni che ci raggiungono ancora a distanza di tanti anni. Seguendo l’evoluzione dell’arte possiamo ammirare anche l’evoluzione dell’uomo e della società perché per secoli gli artisti hanno fatto risaltare il pensiero dominante della loro epoca e a volte lo hanno influenzato. Ma che cos’è per noi l’arte? Che importanza ha nelle nostre vite? Le risposte sono soggettive, ma ci siamo trovati d’accordo su alcuni punti, come sul fatto che un’opera d’arte non può essere il prodotto del caso ma deve essere stata creata intenzionalmente dall’uomo. «Un’opera d’arte è unica, originale e impossibile da imitare perfettamente – spiega Eleonora – a differenza di un oggetto prodotto in serie da una macchina o da un’intelligenza artificiale.

Un paesaggio naturale può essere bellissimo, ma non è arte: essa viene creata intenzionalmente dall’uomo e ha un significato. Il disegno di un albero, di per sé, per me non è arte, ma solo una raffigurazione; se però dietro quell’immagine ci sono dei significati, delle emozioni e dei pensieri più profondi allora quel disegno può essere considerato arte».

«Oggi l’arte quasi non ha confini aggiunge Asia – e si presenta in molte forme: pittura, scultura, musica, cinema, letteratura. Per me è arte ciò che trasmette un’emozione, ma al tempo stesso non penso che l’adrenalina provocata da una macchina da corsa basti a fare di essa un’opera d’arte. Credo sia un concetto troppo ampio e complicato per essere definito con certezza». «L’arte fa discutere perché è soggettiva. Non viene compresa e non crea consensi perché non tutti vedono un quadro allo stesso modo – sostiene Elisabetta – e, in generale, non tutti pensano allo stesso modo. Per questo il fatto che le persone abbiano idee e gusti diversi in fatto di arte non dovrebbe essere un problema. Si può dire però che ci sono delle opere d’arte universali perché riescono a parlare a più persone».

«Il valore dell’arte moderna è molto discusso perché è più d’impatto rispetto alle forme tradizionali osserva Bianca – ma il significato e il messaggio sono meno evidenti e comprensibili. Forse gli artisti moderni si sentono costretti a rappresentare soggetti sempre più astratti perché nei secoli precedenti si è già raggiunto l’apice della bellezza tradizionale». Possiamo essere d’accordo sul fatto che ogni forma d’arte è una forma di comunicazione, anche quando il significato ci sfugge. «Per apprezzare un’opera è importante capirne il messaggio – osserva Daniela – ma non si dovrebbe chiederlo all’autore se non è lui stesso a parlarne, perché penso che l’arte sia il linguaggio dell’anima e sarebbe come invadere il suo spazio personale. Ognuno dovrebbe trovare da sé un messaggio in ciò che guarda o ascolta».

La classe 3E, Elisabetta, Emma e Noah della classe 1E di Roncofreddo

 

Ma l’arte serve solo a trasmettere un messaggio? «L’arte può aprire la mente, renderla più elastica e sviluppare l’immaginazione – dice Asia -, scatena emozioni e fa riflettere, così da portare chi ammira e ascolta un’opera d’arte ad avvicinarsi e entrare sempre più nel misterioso mondo in cui viviamo. Per questo penso che l’arte sia legittimata ad occuparsi anche di temi politici e divisivi per permettere allepersone di aprire gli occhi e farsi un proprio pensiero».

Secondo altri studenti il rapporto tra arte e politica è pericoloso, soprattutto per la prima, che rischia di scadere a propaganda. «Arte e politica, anche se a volte possono unirsi, non andranno mai d’accordo perché una sminuirà sempre l’altra – sottolinea Nisrine – in più l’arte unisce, la politica spesso divide».

«Secondo me non dovrebbero avere un rapporto troppo stretto – aggiunge Noah – perché la politica ha una mentalità gelida e l’artista invece deve essere sempre un po’ribelle».

«D’altra parte all’origine di diritti che per noi oggi sono scontatici sono stati dei movimenti artistici che hanno sensibilizzato le persone su problemi che prima non prendevano in considerazione – puntualizza Bianca – dobbiamo anche a loro l’evoluzione della società».

Eppure, c’è chi pensa che dedicarsi all’arte sia inutile e il suo insegnamento a scuola sia uno spreco di tempo. «L’arte non è inutile, è liberazione dalla noia e dalla normalità – ribatte Noah -, stimola la creatività, che è importante per avere successo nella vita».

«L’arte è molto presente nella società ma non ne siamo consapevoli – sostiene Eleonora -, credo che la scuola abbia tra i suoi scopi quello di far conoscere ai ragazzi l’arte che ci circonda per poterla apprezzare ed evitare di disprezzare ciò che non capiamo. Non basteranno poche ore alla settimana per trasformarci tutti in artisti, ma è un modo per dare a un alunno la possibilità di fare nuove esperienze e fargli nascere una passione che potrà eventualmente approfondire in futuro».

«Per alcune persone un’opera d’arte può restare un enigma afferma Emma – ma per altre può essere la chiave di una nuova vita». La classe 3E, Elisabetta, Emma e Noah della classe 1E di Roncofreddo

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