ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado G. Ugonia di Brisighella (RA) - 2B

Social, dati allarmanti e influenza sui ragazzi

Gli allievi della 2^B della media di Brisighella hanno fatto un sondaggio a scuola per sapere come i coetanei affrontano il mondo digitale

Per sapere come i ragazzi di oggi affrontano il mondo digitale abbiamo deciso di fare un piccolo sondaggio fra gli alunni della nostra scuola; alla domanda: “Quante ore passi al cellulare ogni giorno?” più del 65% ha risposto oltre 5 ore, alla domanda: “Quante volte apri lo smartphone al giorno?” il 90% ha risposto più di 30, a “Qual è l’app che usi di più?” il 75% ha risposto TikTok e infine ai ragazzi è stato chiesto se si sentissero dipendenti dai loro cellulari e il 55% ha risposto di sì. Abbiamo comparato i nostri dati con quelli “raccolti in rete” e abbiamo scoperto che nell’ultimo decennio i social media si sono diffusi in maniera enorme soprattutto tra i giovani (13-17 anni), essi ci dicono che YouTube viene utilizzato dall’85% degli intervistati, Instagram dal 72%, Snapchat dal 69%, Facebook è solo al 51% e Twitter al 32%. Ciò è dovuto in gran parte al fatto che più del 90% degli adolescenti possiede almeno uno smartphone e l’online è diventato sempre più rapido ed accessibile da ogni dispositivo tecnologico. Solo durante l’anno scorso gli utenti dei social media sono aumentati di 227 milioni.

Come i social network influenzano i giovani? I social influiscono sia in maniera positiva che negativa: tra i primi benefici c’è sicuramente la possibilità di accedere ad un immenso numero di informazioni in maniera semplice e immediata, di ampliare le proprie conoscenze, sviluppare capacità comunicative e tecniche, rafforzare le relazioni con nuove amicizie, cercare supporto, esprimersi liberamente e, guardando i feedback positivi, contribuire a rafforzare la propria autostima ed evitare la solitudine, ma lo studio al quale abbiamo fatto riferimento ha rilevato che, durante la prima adolescenza, l’uso costante dei social media comporta, dopo un anno, una minore soddisfazione per la vita, quindi non si possono dimenticare i rischi. Se l’essere connessi diventa incontrollato e compulsivo si può creare una dipendenza vera e propria con ricadute sulle relazioni e sul benessere della persona. Non sono da sottovalutare i contenuti pericolosi che esercitano “violenza psicologica” sulle vittime come il body shaming ed il cyberbullismo, umiliazioni o diffamazioni divulgate tramite immagini e video di carattere razzista e sessista; prepotente il fenomeno dei “leoni da tastiera”, che diffondono “parole d’odio” che non avrebbero mai il coraggio di dire in faccia. L’esposizione a tali contenuti possono portare a conseguenze estreme, dai disturbi alimentari all’autolesionismo fino a casi particolarmente inquietanti come il suicidio. Da leggere negativamente anche il mancato controllo genitoriale che avrebbe l’obbligo di vigilare proprio sull’estrema pericolosità del sistema e sulle potenzialità negative dei contenuti.

Riflettendo sugli esiti della ricerca, a parer nostro, “ci stiamo facendo manipolare” dai dispositivi: dobbiamo fare qualcosa prima che ci “sottomettano”; è fondamentale aumentare la nostra consapevolezza sul corretto utilizzo degli strumenti digitali, bisogna aiutare i giovani, soprattutto a scuola, ad aumentare i benefici e a ridurre i rischi dell’utilizzo dei social e sarà possibile solo educandoli ad utilizzarli in modo sicuro.

Aila, Alessandro, Carlotta, Francesco, Ilias, Kevin, Naike, Raffaello, Serena, Tommaso V., Vera, Xhelal Classe 2^B Scuola media ‘Ugonia’ di Brisighella Prof.ssa Ombretta Fabbri

 

Ecco le domande che ci siamo posti noi ragazzi dopo aver visionato “in rete” diversi siti specifici e dopo aver analizzato i dati che riguardano il cambiamento climatico, le cause e i rischi che corriamo. Negli ultimi anni si è sentito parlare sempre di più del clima e dell’impatto che esso avrà sui Paesi di tutto il mondo, a partire dall’Italia in cui si prevedono, per il 2050, due gradi in più rispetto ad oggi (in Sicilia il caldo torrido potrebbe superare in estate i 50°C.) e in cui, nei primi dieci mesi del 2022 sono stati registrati circa 250 fenomenimeteorologiciestremi,+27% di quelli dello scorso an-no. Il rapporto Gch Global Climate Highlights 2022 di Copernicus (società che fornisce informazioni autorevoli sul clima passato, presente e futuro in Europa e nel resto del mondo) sostiene che la  temperatura dell’Europa è aumentata più del doppio della media globale degli ultimi trent’anni con il tasso di aumento più alto di qualsiasi altro continente del mondo. Se piccole variazioni nelle temperature sono in grado di sovvertire completamente gli equilibri dell’ambiente terrestre è esattamente quello che sta avvenendo. Questo ha conseguenze dirette quali per es. l’aumento delle precipitazioni intense, dei cicloni tropicali violenti o della siccità ma anche indirette quali l’aumento delle carestie alimentari ed idriche, le inondazioni e gli incendi boschivi; le terre sono sempre più aride e non coltivabili, milioni di persone sono costrette a fuggire dai paesi di origine; ricordiamo inoltre la diffusione di alcune malattie: la presenza di alte temperature e di una maggiore umidità dovuta al riscaldamento globale facilita la crescita e la diffusione di parassiti e di microbi (agenti patogeni-infettivi) trasmessi all’uomo da insetti.

Cosa si può fare per porre un freno al cambiamento? La “nostra ricetta” comprende l’utilizzo di mezzi di trasporto sostenibili come auto ecologiche, mezzi pubblici, biciclette e car sharing, ridurre i propri rifiuti, riutilizzare e riciclare i materiali; pensiamo sia doveroso acquistare i prodotti attenti all’ambiente e ottenere energia dalle fonti rinnovabili. Insomma prevedere un contrasto alle emissioni con buone “azioni verdi”. Ecco perché il futuro dipende da noi.

Adelaide, Angelo, Argita, Aurora, Benedetta, Clelia, Federica, Matteo, Nicola, Orgito, Riccardo, Sirio, Tommaso S. Classe 2^B Scuola media ‘Ugonia’ di Brisighella Prof.ssa Ombretta Fabbri

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