ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Dante Alighieri di Lido Adriano  (RA) - 3B - 3E

Alle prese con un laboratorio speciale

Gli allievi della 3^B della scuola media di Lido Adriano e l’attività svolta con il Teatro delle Albe di Ravenna

Noi della classe 3^B abbiamo partecipato a un progetto teatrale sull’agenda 2030. Attività durata quattro giorni, per un totale di otto ore, resa possibile con il supporto del Teatro delle Albe di Ravenna, sotto la direzione dell’attore Alessandro Argnani, confidenzialmente detto Argno.

Al primo incontro ci ha chiesto di presentarci e poi di urlare i nostri nomi. Eravamo tutti molto imbarazzati, si capiva dalle nostre facce, perché gli insegnanti ci ripetono continuamente di parlare a bassa voce per non disturbare le altre classi mentre ora ci veniva chiesto di urlare.

Siamo poi passati a pronunciare le parole di una canzone nota.

Abbiamo letto e tradotto nelle diverse lingue che sappiamo parlare alcuni versi di ‘Ascoltate!’, lirica del poeta russo Majakovskij. Abbiamo inventato delle situazioni legate al rispetto dell’ambiente e poi costruito un breve spettacolo da presentare ad una classe seconda. Almeno all’inizio, alcuni di noi hanno provato un estremo disagio perché pensavamo che urlare il nostro nome ad alta voce non fosse una delle idee migliori, ci sembrava un tantino esagerato.

Con il passare del tempo, tuttavia, ci sentivamo sempre più a nostro agio, benché non sia stata una cosa così spontanea; la buona volontà ha giocato il suo ruolo. L’idea però è stata geniale: fare uscire un lato più spontaneo di noi stessi e contemporaneamente renderci più consapevoli del mondo in cui viviamo.

Abbiamo avuto l’opportunità di esplorare le nostre emozioni, inostri sentimenti e le nostre idee e di esprimerli attraverso le performance.

Abbiamo imparato a essere più a nostro agio con noi stessi e con gli altri, ad ascoltare, a condividere e a lavorare assieme.

Abbiamo imparato a superare i nostri limiti, a essere più aperti e a metterci in gioco. L’attore con cui abbiamo svolto quest’esperienza ci ha aiutati ad esternare le nostre emozioni e ad essere più sicuri di noi stessi.È stata una prova davvero indimenticabile. Abbiamo fatto esperienza di uno spirito di collaborazione e di lavoro di gruppo, di una connessione più profonda con i nostri compagni e di una maggiore consapevolezza del nostro essere. Abbiamo imparato a superare le nostre paure, a essere più empatici e a condividere le nostre emozioni.

In definitiva, il laboratorio teatrale è stata un’esperienza davvero unica e ricca di apprendimenti. Ci ha aiutato a sviluppare una maggiore comprensione dei nostri sentimenti, delle nostre esperienze e delle nostre speranze. Ci ha anche aiutato a costruire un senso di appartenenza al nostro gruppo, a essere più orgogliosi di noi stessi e a sperimentare la bellezza dell’espressione artistica.

Classe 3^B Scuola media ‘Alighieri’ di Lido Adriano Prof.ssa Paola Fabbri

 

Durante le ore di educazione civica abbiamo svolto due attività tra loro collegate da un’unica tematica: le migrazioni. La prima attività riguardava la visione del film ‘Le nuotatrici’ (nella foto), la storia vera delle due sorelle Nardini, siriane, che hanno rischiato la vita pur di scappare dalla guerra per crearsi un futuro migliore. Alla fine una delle due è riuscita anche a partecipare e a vincere la medaglia d’oro a Rio 2016! Cosa ci ha colpito di più del film? Ci ha colpito quanti ostacoli e pericoli hanno dovuto affronta-re durante la traversata tra la Turchia e l’isola di Lesbo.

La seconda attività è stata prendere parte a una lezione tenuta dalla signora Dina, di Emergency, il titolo della lezione era ‘Quel che è giusto fare’.

Cosa abbiamo imparato? Primo tra tutti che Emergency è un’associazione umanitaria non governativa fondata da Gino Strada nel 1994, nata per garantire cure mediche gratuite alle vittime di guerra (quasi sempre civili) e vittime della povertà! Emergency diffonde una cultura di pace; lo stesso Strada disse: «Se vuoi la pace costruisci la pace».

Emergency diffonde anche la cultura dell’accoglienza e proprio di questo ci ha parlato la signora Dina. Grazie alla nuova nave di Emergency, Life Support, c’è un aiuto in più per i migranti in mare che attraversano il mar Mediterraneo in condizioni disperate, come abbiamo potuto vedere sia nel film che recentemente con gli ultimi fatti di cronaca. Abbiamo ben compreso i vari termini associati a chi fugge dal proprio Paese e giunge in uno nuovo (profugo): straniero, immigrato, richiedente asilo e rifugiato. Sappiamo che le rotte battute dai migranti sono principalmente due: via mare, mar Mediterraneo, e via terra, via Balcanica. Nel film ‘Le nuotatrici’ queste rotte sono state entrambe percorse dalle due sorelle e, insieme a loro, dai migranti provenienti da zone quali Africa centrale, Medio Oriente e Pakistan, Nepal, Afghanistan e Bangladesh.

Non riusciamo a credere che ancora adesso sia percepito come il male assoluto colui che è migrante (immigrato) senza riflettere sul fatto che chi lascia il proprio Paese lo fa spesso perché non ha un’alternativa per sé e per i propri cari. E quindi che fare? Tutti hanno diritto alla felicità. Giusto? E invece ancora muri e filo spinato per bloccare il cammino di queste persone.

Cosa possiamo fare noi giovani? Innanzitutto possiamo abbattere i confini sociali tra le diverse etnie per poi dare buon esempio sia agli adulti con una mentalità chiusa sia alle nuove generazioni.

Classe 3^E Scuola media ‘Dante Alighieri’ di Lido Adriano Prof.ssa Maria Filannino

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