ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Enrico Mattei di Castel di Lama (AP)

Che buona la pizza con farina di grilli

Esperimento della classe grazie all’aiuto di un papà pizzaiolo: gusto soddisfatto e aiuto per la crisi climatica

La crisi climatica è uno dei problemi più urgenti e complessi che l’umanità deve affrontare oggi. Esso ha un impatto significativo, in tutto il mondo, anche sull’agricoltura attraverso l’aumento delle temperature e dei fenomeni meteorologici estremi, come la siccità e le inondazioni, che possono danneggiare le colture e ridurre la produttività agricola. L’uso di farine a base di insetti è una possibile soluzione e, tra esse, quella di grilli può essere un’ottima alternativa proteica ai comuni alimenti a base animale, ma con minori effetti negativi sull’ambiente. Noi abbiamo deciso di testarla e raccogliere le nostre impressioni e sensazioni. La farina di grilli non è facilmente reperibile, come si potrebbe pensare, infatti l’acquisto di una confezione da 200 grammi è stato possibile solo online sul sito «Small Giants», una startup di insetti edibili, fondata nel Regno Unito da due italiani, al costo di circa 19 euro, comprese le spese di spedizione. Grazie all’aiuto del padre pizzaiolo di una nostra compagna, abbiamo preparato una pizza contenente il 20% di farina di grilli e il restante 80% di farina di grano di tipo 0. La prima si presentava come una farina scura, simile a quella integrale e dall’odore di nocciole. La prima lievitazione è durata 48 ore; in seguito, l’impasto, sistemato in una teglia con sale, olio e rosmarino, è stato fatto riposare per altre due ore a temperatura ambiente. Le reazioni dei ragazzi di fronte a questa focaccia, all’apparenza normalissima, sono sta-te diverse. I più curiosi si sono subito avvicinati al vassoio al contrario dei più scettici, che hanno cominciato a fare delle strane smorfie di disapprovazione. Una minima parte degli alunni presenti non si è sentita pronta per testare la pizza mentre coloro che l’hanno assaggiata, compresi i professori e la preside, sono rimasti subito meravigliati perché il sapore è simile a quello di una focaccia classica; l’unica differenza che è stata riscontrata dal gruppo è un lieve retrogusto amarognolo che, però, risulta abbastanza gradevole al palato. In conclusione, anche se le aspettative iniziali non erano positive, tutti sono rimasti soddisfatti per aver fatto un’esperienza sicuramente nuova e da pionieri, con la consapevolezza che, se questo sarà il futuro obbligato imposto dalla crisi climatica non dobbiamo farci trovare impreparati. L’unico aspetto negativo è il costo che, al momento, risulta essere piuttosto proibitivo: ci auguriamo che presto la farina di grilli possa essere presente sugli scaffali dei supermercati ad un prezzo ragionevole per consentire, ai curiosi come noi, di poterla sperimentare.

 

«La nostra casa è in fiamme», scritto dalla famiglia Thunberg, racconta la vita di Greta, icona planetaria della lotta contro il cambiamento climatico. Nata con una forma di autismo quale la sindrome di Asperger, all’età di otto anni sente per la prima volta parlare dei problemi legati al global warming ed entra in una profonda crisi esistenziale: come possono i potenti della Terra ignorare ogni campanello d’allarme? Perché i mass media non si occupano seriamente di questo fenomeno? E, soprattutto, come possono le persone comuni ignorare una tale questione? Il 20 agosto 2018 decide di passare all’azione posizionando la sua bicicletta rossa davanti al Parlamento svedese e avviando una vera e propria manifestazione di protesta, denominata Fridays for future, che diventa ben presto un fenomeno globale. Il libro fornisce poche informazioni sui cambiamenti climatici, ma vuole trasmettere un messaggio chiaro: è necessario agire prima che sia troppo tardi. «Scegliamo di volere esistere ancora come civiltà, oppure no. E questo è bianco o nero. Non ci sono zone grigie quando si parla di sopravvivenza». Le parole di Greta ci ricordano che tutti noi possiamo contribuire alla lotta per la giustizia climatica e ci spronano a rispondere decisi al suo grido di battaglia.

 

«Mia nonna Matilde è nata nel 1952, quando ancora non c’era l’acqua corrente in casa e vedeva sua madre fare molta fatica proprio perché doveva andare a prenderla alla fonte del paese, che non era vicina. Mia nonna racconta di aver scoperto che quello strano recipiente utilizzato da quasi tutte le donne era chiamato «conca», si metteva in testa aiutandosi con uno strofinaccio attorcigliato a forma di ciambella e si portava senza mani. Quando mia nonna crebbe, la madre le comprò una conca piccolina di rame con i manici, le insegnò a portarla senza manie le consentì di andare con lei alla fontana. Tutt’ora mia nonna conserva le conche che si usavano quando era piccola e le tiene esposte sulla mensola della cucina. Ascoltando i suoi racconti, mi sono immaginata i ragazzi di allora che, come lei, non avevano magari le nostre comodità, ma vivevano una vita forse più autentica, di comunità, dove non erano ancora scomparsi i valori della solidarietà e dell’aiuto reciproco. Sempre ascoltando le parole di mia nonna, inoltre, mi sono chiesta cosa accadrebbe oggi se, complice la crisi climatica, la nostra vita dovesse cambiare. A meno che la mancanza d’acqua non dovesse diventare una catastrofica emergenza, più che ai social, dovremo affidarci alla saggezza di chi sa cosa vuol dire vivere con simili privazioni. Come mia nonna e tutte le persone della sua generazione».

La scuola Mattei di Castel di Lama è la protagonista della pagina dei Campionati di giornalismo: anche nella pagina di oggi infatti i ragazzi hanno firmato tutti i contributi, come veri e propri cronisti in erba.

Gli articoli sono stati scritti dagli alunni delle classi prime, seconde e terze che frequentano il laboratorio pomeridiano di giornalismo, coordinato dai professori Gianluca Re e Floriana Martoni.

In particolare, il servizio sulla pizza con la farina di grilli è firmato da Petra Pecci, Maria Sole Lavanga, Sofia Simonetti, Beatrice Trevisani e Giorgia Filipponi.

L’articolo sulla vita senza l’acqua in casa è di Melissa Oddi, mentre il pezzo su Greta Thunberg è di Francesco Fiori.

Votazioni CHIUSE
Voti: 2

Pagina in concorso