ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado G. da Riolo di Riolo Terme (RA) - 2B

«Dopo i giochi del Mediterraneo, sogno le olimpiadi»

Marta Morara, bronzo nel salto in alto nel luglio 2022 alla manifestazione sportiva in Algeria, parla di sé e dei suoi obiettivi futuri

Lukas, Edoardo, Federico ed Enrico, alunni della classe 2^ B dell’istituto comprensivo ‘Giovanni Pascoli’ di Riolo Terme intervistano la campionessa dei Giochi del Mediterraneo Marta Morara, bronzo nel salto in alto nel luglio 2022.

Marta, prima di tutto, qual è il suo sogno nel cassetto? «Partecipare alle Olimpiadi, che poi è il sogno di ogni atleta. E fare bene in questa manifestazione perché per gli sport individuali è il più grande risultato ed è la massima ambizione».

Che cosa desiderava diventare da bambina? «In realtà da sempre il mio sogno è stato quello di partecipare alle Olimpiadi. Volevo fare l’atleta. Da piccola però facevo nuoto quindi vedevo Federica Pellegrini e dicevo “Wow! Voglio diventare come lei!”. Poi ho avuto un po’ di problemi con questo sport e ho cambiato. A undici anni ho iniziato con l’atletica».

Qual è il suo traguardo migliore? «Il miglior traguardo che ho raggiunto è stato l’anno scorso, quando sono arrivata terza ai Giochi del Mediterraneo a Orano, in Algeria, e perché era la mia prima volta che gareggiavo per la nazionale, riuscendo a portare a casa una medaglia per l’Italia. Sono stata contentissima, è stato bellissimo perché uscivo da un momento in cui avevo avuto problemi fisici, quindi tornare in un ambiente così e stato fantastico. C’erano con me tanti miei amici con i quali avevo condiviso tutto in questi anni». Si è mai infortunata? «Sì, purtroppo fa parte del gioco anche questo. Gli infortuni sono brutti però, in qualche modo, servono anche quelli: ti fanno capire cosa c’è che non va, se hai sbagliato qualcosa e poi sono dei momenti in cui stai lontano dalla pista e dallo sport e capisci se è veramente quello che vuoi fare. A volte gli atleti con gli infortuni mollano, però in realtà sono da considerare per lo più come dei momenti di riflessione per tornare, poi, più forti di prima».

Ha delle altre passioni oltre all’atletica? «Sì, ho altre passioni, studio matematica all’Università di Bologna, mi piace molto e anche se ovviamente in certi periodi è difficile portare avanti per bene lo studio perché l’atletica comunque mi porta via tanto tempo, sono contenta di questo. La matematica mi piace molto e mi piace continuare a studiare e continuerò a farlo per tutto il tempo che potrò».

Quante volte si allena alla settimana? «Dipende, di solito sei o sette volte, quindi una volta al giorno.

Però in certi periodi magari gli allenamenti molto lunghi li dividiamo in due volte al giorno e quindi mi alleno anche otto o nove volte».

Tracci un bilancio sugli indoor che si sono svolti recentemente, cosa ci dice? «Gli italiani indoor non sono andati bene, è stato un inverno molto difficile perché io mi alleno a Siena ma stanno rifacendo la pista di atletica, quindi durante l’inverno ci siamo spostati tantissimo, siamo stati tre giorni ad Ancona, tre giorni vicino a Siena. È stata una stagione complicata anche da un punto di vista mentale, e questo mi ha fatto arrivare agli indoor non preparata».

Quali sono i suoi prossimi obiettivi stagionali? «Nella stagione all’aperto ci sono molte più opportunità, ad esempio i mondiali a Budapest, sono un obiettivo in prospettiva del prossimo anno nel quale ci sono le Olimpiadi, un obiettivo difficile nel quale credo molto.

Inoltre ci sono anche le Universiadi in Cina, ma non siamo sicuri se si terranno o meno».

Federico Baldassarri, Enrico Romuali, Edoardo Suzzi, Lukas Xhyra Classe 2ª B Scuola media ‘G. da Riolo’ di Riolo Terme

 

Sembra incredibile come si possa provare dell’odio incondizionato per un’altra etnia. La scienza ha ormai da tempo stabilito che non esiste alcuna differenza fra un’etnia e l’altra: il razzismo non si origina quindi da una questione scientifica, ma da una mancata abitudine al confronto con l’altro.

C’è chi guarda con sospetto a un bambino di colore nella classe del proprio figlio, e non crede nell’idea di un matrimonio misto. Pensiamo che questo non sia per niente giusto nei confronti di persone di un’altra etnia, ma il vero e proprio problema è che la società non è pronta, sceglie di non esserlo, in particolare l’Italia si vanta di essere un Paese antirazzista ma non è per niente così e noi lo possiamo proprio confermare essendo italiani.

Non solo il fenomeno è ancora dilagante, lo è anche alla luce del sole, lo dimostrano le accuse alla protagonista del prossimo film Disney, non la prima e purtroppo non l’ultima (almeno per ora) tra le vittime di discriminazione tra le attrici di Hollywood.

Il prossimo maggio, precisamente il 24, la Sirenetta tornerà sugli schermi. La protagonista del film live action sarà l’attrice Halle Bailey ma per alcuni la scelta della Disney non sarebbe rispettosa nei confronti del personaggio. Questo perché Bailey è nera. Alle critiche ha subito risposto Djara Kan, scrittrice e attivista italo-ghanese. In un post su Instagram, ha scritto: “La Disney ha rilasciato il primo trailer ufficiale della Sirenetta. Tuttavia molte persone non riescono a mandare giù l’idea che la loro tanto amata sirenetta bianca nel 2023 sarà interpretata da un’attrice nera. Non vogliamo nemmeno tornare sulla polemica di queste persone nel tentativo di nascondere il loro sincero fastidio razzista. Quello che vogliamo condividere è il tema del ruolo degli attori neri, che puntualmente vengono criticati della loro professionalità a tal punto da far apparire i ruoli che interpretano come un favore facente parte di una agenda politica”.

Non è giusto che un’attrice come Halle Bailey, quindi con una grande carriera, venga così tanto criticata per la sua carnagione mulatta per la quale “non potrebbe” recitare nel film perché non rispecchia quella del cartone. Ci sembra molto brutto anche il comportamento che hanno avuto alcune persone nei suoi confronti, soprattutto sui social più utilizzati, mostrando un consenso spaventoso nel sostenere l’ideologia razzista.

Un consenso che, ancora oggi nel 2023, dovrebbe farci riflettere su quanto ancora abbiamo da fare.

Natalia Nicolardi, Pietro Garavini, Riccardo Predieri Classe 2ª B Scuola media ‘G. da Riolo’ di Riolo Terme

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