ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Pupilli di Grottazzolina (FM) - 3A - 3B

Lo sport abbatte barriere e pregiudizi

Fiammetta gioca a calcio: «In una squadra maschile mi hanno accolta bene anche grazie al mister»

Nel corso dell’anno scolastico abbiamo più volte affrontato il tema della parità di genere. Per questo abbiamo deciso di intervistare una nostra compagna di classe, Fiammetta, che da due anni gioca con la squadra Invictus F.C. di Grottazzolina, categoria Cadetti: ad oggi sono solo due le ragazze inserite nella squadra e Fiammetta è un bell’esempio di come lo sport aiuti ad abbattere barriere e pregiudizi.

Come ti sei appassionata al calcio? «Fin da quando ero piccola mi piaceva relazionarmi di più con i maschi che con le femmine e mi sono creata molte amicizie maschili che mi invitavano a giocare a calcio con loro, ci incontravamo in un parco e io spesso facevo l’attaccante. Da qui ho iniziato a capire che il calcio è uno sport che mi diverte e appassiona ed ho deciso di praticarlo». Come ti hanno accolta i tuoi compagni? «Entrare a far parte di una squadra maschile è molto complesso però la maggior parte della squadra è composta dai miei amici di scuola. Loro sono rimasti stupiti del mio arrivo: mi hanno accolta bene, anche se qualcuno non è stato molto accogliente come pensavo». Come hanno reagito i tuoi genitori quando hanno saputo che ti piace giocare a calcio? «Mio padre, avendo giocato a calcio, era contento della mia scelta, mentre mia madre non era entusiasta, per timore potessi farmi male».

Quali sono state le principali difficoltà che hai incontrato? «Trovare il coraggio di far parte di una squadra di maschi: all’inizio mi sentivo inferiore, anche se avevo l’aiuto del mister che mi rassicurava».

Il tuo allenatore ti tratta diversamente? «Ho incontrato un mister molto comprensivo, che ha cercato di inserirmi nella squadra. Certo, essendo l’unica femmina, mi trattava meglio rispetto ad altri e questo non so se infastidisse i miei compagni».

Ti piacerebbe continuare a giocare in una squadra maschile? «Questo è il mio ultimo anno nella squadra maschile. Sarebbe prezioso continuare a giocare con loro, ma purtroppo è arrivato il momento di andarmene».

Come immagini il tuo futuro? «Continuando a giocare a calcio per passione, potrei anche avere un future».

Pensi che la tua esperienza possa essere da esempio per qualcuno? «Ci vuole molto coraggio per fare uno sport del genere ed è importante averne: spesso torna molto utile nella vita quotidiana».

Classe III B

 

Il mondo dell’adolescente è qualcosa di misterioso che sfugge a qualsiasi possibilità di definizione e i ragazzi sembrano strane creature chiuse nel proprio mondo. Ma è sempre stato così? Sentiamo cosa hanno da dirci due amiche immaginarie entrambe di 14 anni, ma nate in epoche diverse: Rosa Ricci nata il 5 settembre del 1928 e Jennifer Parenti, nata il 5 settembre del 2009 Scuola frequentata? Rosa: ‘L’ultimo anno della scuola complementare per l’avviamento al lavoro’ Jennifer: ‘Terza media’. Vuoi proseguire negli studi? Rosa: ‘Sono rare le donne che vanno all’università. Prima di tutto dobbiamo essere brave madri e mogli’. Jennifer: ‘Sogno di diventare un medico e mi impegnerò al massimo’. Sport preferito? Rosa: ‘Solo lo sport che si fa a scuola o al sabato fascista. Per noi ragazze sostanzialmente c’è la ginnastica, ci rafforza facendoci restare graziose’.

Jennifer ‘Faccio nuoto, karate e scherma. Spesso gioco a calcio con i miei amici’. Film preferiti? Rosa: ‘I miei genitori mi lasciano andare al cinema solo se accompagnata da mio fratello’ Jennifer: ‘Adoro i film romantici ma a volte con le amiche vedo anche film horror’. Hai tante amiche? Rosa: ‘Quelle del palazzo o di scuola, ma con tutte le faccende domestiche ci vediamo poco’. Jennifer: ‘Ne ho tante. La mia migliore amica è Altina che è albanese’. Sogni nel cassetto? Rosa: ‘Incontrare un bravo ragazzo ed essere felice. Mi piacerebbe lavorare, vedremo’. Jennifer: ‘Diventare medico. Spero che le donne possano realizzarsi nel lavoro e in famiglia’. Cosa ti fa arrabbiare di più? Rosa: ‘Quando gli adulti impongono regole senza senso’. Jennifer: ‘Quando gli adulti impongono regole senza senso. La paura più grande? ‘Che la guerra non finisca e che i nostri desideri restino inascoltati’. Jennifer: ‘Che torni la guerra e che i nostri desideri restino inascoltati’.

Classe III A

 

Cinque adolescenti iraniane hanno ballato per strada con i capelli sciolti e liberi dall’hijab.

Hanno scelto di farlo l’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, facendosi registrare mentre danzavano al ritmo di ‘Calm Down’ di Selena Gomez e Rema, con i loro corpi liberi di muoversi, esprimersi e mandare baci. A fare da sfondo allo spettacolo, i palazzi di Ekbatan, il quartiere ad ovest della capitale Teheran dove a settembre erano scoppiate le proteste contro il governo degli ayatollah, dopo la morte di Mahsa Amini, arrestata dalla polizia morale per aver indossato il velo islamico in modo scomposto. Così da quel quartiere, il video ha fatto il giro del mondo attraverso il web, per gridare la sete di libertà delle donne iraniane, perché in Iran la donna non può ballare in pubblico, né camminare per strada a capo scoperto. E a noi, che siamo coetanei di queste coraggiose ragazze, tutto ciò sembra assurdo e inconcepibile. Vorremmo ballare con loro, abbracciarle per unire la loro voglia di vivere alla nostra perché, certi gesti per noi scontati, in quel luogo diventano imprese eroiche. Avremmo voluto portarle via per non dover mai vedere un altro video. Quello in cui le stesse ragazze, rintracciate e arrestate per 48 ore, sono state costrette a mettere il velo e chiedere pubblicamente scusa. Vogliamo credere però che il loro gesto non sarà vano.

Classe III A

Ecco gli studenti delle classi III A e III B della scuola media Pupilli di Grottazzolina, che nella stesura degli articoli sono stati coordinati rispettivamente dai docenti Michela Moriconi e Mirko Capponi. Classe III A: Paolo Alici, Alessandro Baldoncini, Marco Cheng, Lisa Dong, Elena Gjithsi, Eljesa Halilovska, Huiyi Hu, Giorgia Levantesi, Rang Liu Su, Riccardo Pazzi, Giacomo Petronzi, Sara Pistagnesi, Riccardo Rongoni, Kara Angela Sabondo, Altina Spahija, Alexandru Florin Tone Leo Zhu. Classe III B: Nora Ait Bouno, Davide Bassani, Matteo Bastarelli, Jacopo Centanni, Aya El Ounnass, Kevin Ferro, Alessia Fuglini, Matilde Gidiucci, Margherita Gioia, Valeria Maria Leoni, Shala Li, Amir Mehmeti, Fiammetta Romanelli, Valerio Vallasciani e Anna Wang. Gli studenti delle due classi, hanno redatto la pagina del quotidiano, dedicando tre riflessioni diverse allo stesso tema: la parità di genere interpretata dagli adolescenti. 

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