ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Giovanni XXIII di Sestola (MO) - 2A - 2F

Feste e tradizioni del Marocco e dell’Ucraina

Costumi e usi che convivono nella nostra scuola. La classe II F di Castellarano intervista i ragazzi di Alternativa della III F

Il confronto tra le diverse tradizioni è un argomento che suscita curiosità. Ognuno di noi nasce in un piccolo angolo della terra e porta con sé una diversità culturale che è bello condividere con chi incontriamo lungo le strade della nostra vita, a partire dai compagni di scuola. Abbiamo deciso, pertanto, di intervistare gli alunni di Alternativa della III F (3 alunni originari del Marocco e 1 alunno originario dell’Ucraina). Abbiamo posto loro alcune domande per apprendere informazioni circa le loro feste, le loro tradizioni e saziare il nostro desiderio di conoscenza.

Quali sono le feste e le tradizioni principali del Marocco? «Le feste principali sono la festa dell’agnello e la festa di chiusura del Ramadan. La tradizione più importante è il Ramadan».

Cos’è la festa dell’agnello e cosa simboleggia? «La festa dell’agnello ricorda il sacrificio chiesto da Dio ad Abramo. Si festeggia in famiglia e dura due giorni. Durante questi due giorni ci si scambiano regali con parenti ed amici».

Come si festeggia la fine del Ramadan? «Non si va a scuola, si prega nelle moschee, nelle case e si interrompe il digiuno del Ramadan.

Si festeggia per tre giorni con pranzi a base di piatti e dolci tipici».

Cos’è e quanto dura il Ramadan? «Il Ramadan è un digiuno sacro, dedicato alla preghiera e alla crescita spirituale. Dura 30 giorni e durante questo periodo non si può mangiare dall’alba al tramonto. Il periodo di Ramadan, quest’anno, è stato osservato dal 23 marzo al 21 aprile. È una tradizione molto importante, va fatto ogni anno».

Andiamo ora all’Ucraina. Quali sono le feste e le tradizioni principali? «Le feste principali dell’Ucraina sono la Pasqua e il Natale».

Come si festeggia la Pasqua? «Si preparano piatti e dolci pasquali tipici e si dipingono le uova, simbolo di fecondità e prosperità. Il giorno di Pasqua ci si reca in chiesa per benedire, insieme a tutta la comunità, i cibi preparati. Dopo la benedizione si condivide il cibo».

Quali sono le tradizioni natalizie dell’Ucraina? «Abbiamo diverse tradizioni natalizie. La più importante è questa: le persone più anziane della famiglia preparano un dolce speciale chiamato Kutya (cremoso porridge di grano cotto, semi di papavero, frutta secca e mirtilli essiccati). I più giovani della famiglia offrono il Kutya, lungo le strade della città in cui si vive, ai passanti. In cambio ricevono dei doni: biscotti, frutta e talvolta denaro». Insomma: il mondo è un’armonia di usanze, religioni e civiltà che arricchiscono le nostre menti e le nostre anime.

Classe II F

 

La classe II A ha incontrato il manager della Fondazione Iris Ceramica Group, Stefano Luconi, per parlare del progetto di apicoltura urbana, avviato lo scorso anno sul territorio di Sassuolo e Castellarano. Il progetto, in linea con gli obiettivi dell’agenda 2030, mira a contribuire alla salvaguardia della biodiversità e alla tutela di una specie in via di estinzione. In quest’ottica, la Fondazione ha collocato nove arnie nelle strutture industriali di sua competenza, per un totale di 270.000 api, distribuite in prossimità di aree verdi che possano agevolare l’assestamento dello sciame.

L’iniziativa ha avuto più fasi: prima sono stati costruiti gli alveari, poi sono state portate le api regine e infine lo sciame. In questo anno non si è potuto tagliare l’erba intorno alle arnie, per non inficiare sulla tranquillità dei piccoli insetti. Il monitoraggio è stato manuale ed è stato condotto da apicoltori delle zone di Viano e Toano, anche se la ditta promotrice del progetto è milanese. La presenza delle api, il cui stato di salute viene verificato ogni mese, contribuirà all’impollinazione di pianti e fiori, e alla produzione di miele. Fondamentale è anche il monitoraggio della temperatura che, se troppo alta, rischia di nuocere al benessere dello sciame. Sempre nell’ottica di preservare la specie, si sta cercando di far crescere nella zona intorno alle arnie alcuni alberi, che possano mitigare il calore delle stagioni più calde. Iniziative di apicoltura di questo tipo erano già state avviate nelle grandi città come Milano, ma la Fondazione mira ad estendere il suo progetto anche in Kenya, con la realizzazione di un laboratorio che possa migliorare il processo di estrazione di miele per ridurre gli sprechi e in Mozambico. La produzione di miele in questi territori potrebbe contribuire anche a combattere il problema della malnutrizione.

Classe II A

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