ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Falcone e Borsellino di Montefano (MC) - 3C

Le nuove relazioni tra persone dopo il Covid

Gli alunni in visita alla mostra fotografica di Francesca Tilio: «Negli scatti sono trasmessi i pensieri e le emozioni degli adolescenti»

Abbiamo avuto la fortuna di visitare la mostra fotografica di Francesca Tilio, un’artista di Jesi molto brava e di fama nazionale.

Appena siamo arrivati ci ha accolto e ci ha spiegato che l’idea della mostra è nata durante la pandemia da un gruppo di giovani curatori che si sono uniti per realizzare un progetto italiano con lo scopo di raccontare come sono cambiate le relazioni umane a seguito dell’epidemia Covid. Un fotografo in ogni regione ha rappresentato il periodo della quarantena e lei lo ha fatto per le Marche.

Il suo progetto si può sintetizzare con queste poche parole: 12 mesi,4stagioni(giu-gno2020/maggio2021), un vecchio cortile su cui si affaccia un grande albero, 4 quaderni trasformati in diari segreti; 87 ragazzi dai 13 ai 19 anni.

Tilio, è stato difficile realizzare la mostra? «All’inizio è stato difficile attirare e coinvolgere i giovani, poi sono riuscita a raggiungere l’obiettivo. Molto spesso noi adulti ci dimentichiamo come eravamo alla vostra età e tendia-mo a criticarvi. Sono cambiati i tempi, le tecnologie e i modi di rapportarci, ma fondamentalmente alla vostra età eravamo uguali e identici a voi, quindi ho cercato di ricordarmi come mi sentivo nei miei panni da adolescente».

Qual è lo scopo del progetto? «Mettere gli adulti nella condizione di ascoltare cosa pensano e cosa dicono i ragazzi; per i ragazzi invece è un momento di confronto che li aiuta a comprendere che molti loro coetanei si trovano nella stessa condizione».

Abbiamo potuto ammirare le diverse foto disposte lungo il corridoio, accompagnate da alcune pagine anonime di diario dove i ragazzi hanno raccontato la loro quarantena. Tilio ha associato la quarantena alla sua adolescenza, periodo buio della sua vita in cui si è sentita sola e priva di aiuto da parte degli adulti.

«Avrei voluto che un adulto mi avesse detto: hai bisogno di aiuto?».

Secondo noi, che abbiamo seguito da vicino e con attenzione le sue vicende, Tilio è riuscita perfettamente a trasmettere le emozioni e i pensieri degli adole-scenti attraverso i suoi scatti. Le pagine di diario che accompagnavano le foto sono servite a instaurare un legame di fiducia e intimità tra lei e gli adolescenti protagonisti di quegli scatti.

Tutti noi ci siamo riconosciuti in quelle parole scritte dai ragazzi, proprio per il fatto che come loro anche noi abbiamo attraversato la pandemia allo stesso modo, quindi con tanta malinconia e nostalgia. Molti adolescenti infatti si sono sentiti in gabbia nelle case, non potendo vedere gli amici e fare tutto ciò che prima era ritenuto normale; per altri invece è stato un periodo di spensieratezza e l’hanno vissuta come una pausa dalla frenetica routine giornaliera.

In conclusione, come dice Tilio, è molto importante ascoltare con attenzione gli adolescenti e aiutarli, anche solo con una semplice domanda “Come stai? Posso aiutarti in qualche modo?” .

La mostra ci ha colpito e affascinato perché delle foto così semplici, in realtà, sono state in grado di trasmetterci molte emozioni.Margherita Bianchi, MelissaPaccamiccio, Elena Valentini,Alessia Fiorentini III C

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