ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Dante Arfelli di Cesenatico (FC) - 2C

Due tartarughe salvate dalla rete

Rimaste impigliate a lungo avevano un principio di annegamento, sono state liberate e ora stanno bene

Il 6 dicembre 2022, al largo di Cesenatico, due tartarughe femmine di Caretta sono state pescate accidentalmente con delle reti a strascico. Lo stesso giorno, la nostra classe ha avuto la fortuna di assistere al loro salvataggio, durante una gita al mercato ittico. La mattina, partendo dalla scuola, abbiamo fatto una lunga passeggiata e siamo giunti al porto di Cesenatico, dove ci attendeva la nostra guida. Per prima cosa siamo entrati dentro al magazzino della cooperativa dei pescatori, dove abbiamo potuto osservare da vicino tutti i tipi di utensili da pesca, per poi parlare direttamente con i pescatori anziani, che ci hanno reso parte delle loro esperienze in mare. Dopo essere usciti dal magazzino, ci siamo incamminati verso le barche dei pescatori, che erano appena tornati da una battuta di pesca. Abbiamo potuto osservare il fresco pescato giornaliero: molte canocchie, diversi gamberi e alcune razze chiodate.

Dopo aver visitato anche il mercato ittico in cui il pesce viene venduto all’ingrosso secondo il sistema dell’asta, ci siamo diretti verso i pescherecci già attraccati. Mentre osservavamo le barche con i loro equipaggi multietnici, in lontananza faceva la sua comparsa un furgoncino di Fon-dazione Cetacea su cui erano state caricate le due tartarughe salvate, per essere trasportate e curate a Riccione, al centro di recupero. Così ci siamo messi in fila per poter osservare da vicino, ma rispettosamente, queste due grosse tartarughe in difficoltà. Una volta rientrati a scuola, abbiamo deciso di informarci meglio sulle tartarughe e sui pericoli che corrono nel nostro mare, esplorando il sito della Fondazione Cetacea.

Le tartarughe salvate a Cesenatico sono state trovate al largo da due imbarcazioni diverse. Sono numerosi i pescatori della zona, che chiamano la Fondazione Cetacea quando trovano una tartaruga nelle loro reti. Ormai molti pescatori sono sensibili e hanno imparato come comportarsi con le tartarughe in attesa che arrivi il Centro di recupero di Fondazione Cetacea di Riccione.

Esperanza e Esmeralda, questi i nomi che sono stati dati alle due tartarughe, non erano ferite. Il loro problema era che, essendo rimaste impigliate a lungo nelle reti a strascico sott’acqua, avevano un principio di annegamento. Le tartarughe infatti sono rettili e hanno bisogno di aria per respirare. Sono state caricate nel furgone della Fondazione Cetacea in ’vasche’ imbottite con gomma piuma per sostenere meglio il piastrone, che è la ’pancia’ della tartaruga. Sono state tenute fuori dall’acqua in osservazione per 24 ore. Alla fine stavano bene e sono state liberate.

 

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