ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Dante Alighieri di Lido Adriano  (RA) - 1B

«La storia di Stella, una spinta a comunicare»

La scrittrice ravennate Linda Traversi, autrice de ‘La panchina delle cose difficili’, racconta come è nato il libro candidato al Bancarellino

Linda Traversi, scrittrice ravennate autrice del libro ‘La panchina delle cose difficili’, la storia di Stella è ispirata a qualcuno di sua conoscenza o è frutto della sua fantasia? E perché ha scelto un tema così delicato come la disabilità?

«La storia di Stella, la protagonista  del mio libro, è frutto della mia fantasia. Non fa riferimento a episodi  vissuti personalmente né raccontati da qualcuno. L’unico spunto collegato alla realtà riguarda il fatto che volevo raccontare la storia di un’adolescente con difficoltà a comunicare con gli altri, che si sentiva isolata, sola e un po’ diversa. Credo che questa situazione possa succedere a tutti e quindi è un tema che ci accomuna. L’unica ispirazione riguarda la panchina. Ho letto un articolo di una signora di Cardiff, in Galles (Inghilterra), che un giorno, al parco, ha visto un signore seduto su una panchina. Lei avrebbe voluto sedersi accanto a lui per chiacchierare, così ha pensato che sarebbe stato bello che ci fosse un modo per comunicare con gli altri se si ha voglia di parlare.

La signora ha preso l’iniziativa. È andata in copisteria e ha fatto stampare un cartello con scritto ‘Happy to chat bench’, felice di chiacchierare sulla panchina. Da quel momento su quella panchina, si sono sedute tante persone che avevano desiderio di parlare con qualcuno.

L’idea ha avuto così tanto successo che sono state collocate nella città, e non solo, altre panchine con lo stesso messaggio. Questa notizia mi ha ispirato, ho pensato che sarebbe stato bello creare una storia straordinaria, dove basta sedersi su una panchina, accanto a qualcuno, iniziare ad ascoltarlo, e ad ascoltare se stesso, per far nascere qualcosa di speciale». Ha sempre voluto fare la scrittrice? Quando ha capito che era il lavoro che avrebbe voluto fare nella sua vita? «Non sapevo di voler fare la scrittrice, però scrivevo tanti diari, quando avevo la vostra età. Poi ho cominciato a sentire un po’ di inquietudine che dovevo far uscire in qualche modo. Così ho cominciato a scrivere al mio pc, da sola. Nel momento in cui ho iniziato a scrivere, ho sentito che era quello che volevo fare».

Per fare la scrittrice, immagino che le piaccia molto leggere… C’è un genere letterario che preferisce? Se sì, perché? «A me piace leggere un po’ tutto.  Mi oriento nella narrativa non di genere. Mi piacciono i libri che approfondiscono il lato umano dei personaggi È la voce dell’autore, il ritmo e il modo di raccontare che mi fa invogliare a continuare a leggere». Mentre scriveva il suo libro, ha mai avuto difficoltà? C’è mai stato, ad esempio, un momento in cui ha pensato di abbandonare Stella al suo destino? «I momenti di difficoltà non mancano mai. Però non ho mai pensato di abbandonare Stella al suo destino, ormai avevo la sua storia in testa e dovevo accompagnarla fino in fondo. Mi sono fatta coraggio e sono andata avanti, grazie anche al supporto di mio marito, che è un musicista».

La casa editrice invece ha sempre creduto in lei? Ha influenzato il suo stile di scrittura? «Io non avevo una casa editrice né ne conoscevo. Ho inviato il mio manoscritto a un’agenzia letteraria per avere un feedback; poi sono stata contattata dall’agenzia e mi hanno indicato una editor. Il suo contributo è stato molto importante per migliorare il testo».

Quando ha saputo che il suo libro è candidato al premio Bancarellino, che cosa ha provato? «Ero incredula! Prima di sapere della selezione per il premio Bancarellino, la casa editrice Einaudi ragazzi aveva proposto il mio testo al Bancarellino. Quindi sono molto contenta di poter partecipare». Un’ultima domanda: quali consigli può dare a chi di noi volesse in futuro intraprendere il mestiere dello scrittore o della scrittrice? «Si può decidere a qualsiasi età. Dipende dal desiderio di voler seguire una passione e darle forma. Dovreste scrivere in qualsiasi forma e poi, se i tempi sono maturi, si trasformerà in qualcos’altro».

Frida Martello con la collaborazione

dei compagni della classe 1^B

Scuola media ‘Dante Alighieri’

di Lido Adriano

Prof.ssa Stefania Beccari

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