ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Enrico Mattei di Castel di Lama (AP)

«Io, dalla Scozia a Castel di Lama»

Gli studenti intervistano Orlando Hall: «Ambientarmi è stato difficile ma adesso mi trovo bene qui»

L’Italia è meta di migranti e lo è anche il nostro Comune, Castel di Lama, dove vivono attualmente 617 persone che non hanno la cittadinanza italiana. La maggior parte degli stranieri proviene dalla Romania, dalla Cina e dal Marocco. Queste persone hanno lasciato il paese d’origine per cercare di migliorare la propria condizione economica; altri migranti fuggono dalla guerra e da regimi oppressivi.

Ci sono anche persone che hanno scelto l’Italia per motivi diversi. Noi abbiamo scoperto la storia di Orlando Hall, uno scozzese quarantottenne, nato e cresciuto a Glasgow, che aveva da pochi giorni compiuto dodici anni quando è arrivato in Italia. Lo abbiamo intervistato nella sua casa a Villa Cese, una frazione di Castel di Lama, dove vive insieme a sua moglie Roberta e alla sua cagnolina Nocciolina.

Orlando, perché l’Italia? «I miei genitori hanno scelto l’Italia perché volevano vivere in un luogo più indicato per crescere dei figli».

Cosa non piaceva loro della Scozia e che quindi cercavano in Italia? «Cercavano un posto più picco-lo e più bello, con meno problemi legati a una grande città come il crimine o l’inquinamento».

Quali sono le difficoltà che hai incontrato appena arrivato? «La lingua è stata la difficoltà maggiore».

Sei mai stato vittima di episodi di razzismo o in alcune occasioni ti sei sentito diverso o giudicato? «Sì, spesso ho avuto dei problemi a causa del mio cognome. È una cosa che non auguro a nessuno».

Ti manca il tuo paese d’origine? Frequenti altri tuoi connazionali? «Sì, certamente, ma ho anche iniziato a pensare che quella italiana sia la mia seconda nazionalità. Frequento alcuni amici inglesi e scozzesi che vivono qui vicino».

Ogni quanto tempo ritorni in Scozia? «Purtroppo per via della pandemia e delle restrizioni legate alla Brexit, non torno in Scozia da alcuni anni. Penso e spero che visiterò presto la mia amata Glasgow».

Come valuti lo stile di vita della gente del luogo? «Tutto sommato credo che qui si viva bene. Come tutto si può migliorare, ma non ho grosse lamentele».

Quali sono le tradizioni del tuo paese che ti mancano maggiormente? «Mi mancano le tradizioni legate al Natale e il cibo che sono molto difficili da replicare qui in Italia».

Qual è il piatto tipico della tradizione ascolana che adori? «I ravioli dolci di Carnevale».

Dicci tre cose che ami dell’Italia e tre cose che vorresti cambiare.

«Amo il clima, il cibo e la bontà di chi vive vicino a me. Vorrei che le persone non giudicassero le altre solo per il cognome che portano e che ci fosse più meritocrazia e meno burocrazia».

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