ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di primo grado Borsellino di Jesi (AN) - Redazione

Le baby gang fanno paura anche qui

Il fenomeno per alcuni è dovuto al desiderio di farsi notare, per altri alla mancanza di educazione

Cosa ne pensano gli abitanti di Jesi delle baby gang? Abbiamo chiesto ad alcuni la loro opinione sull’argomento visto che recenti fatti di cronaca hanno fatto parlare di questo fenomeno che sembrava non dovesse riguardare un centro come il nostro. Eppure, soprattutto in alcuni quartieri e in alcuni giorni della settimana, come il weekend, ci sono giovani allo sbando, responsabili di atti di bullismo e vandalismo nei confronti di beni pubblici.
Per la signora Barbara «le baby gang non sono solo a Jesi, ma ovunque. Si tratta di giovani che hanno comportamenti fuori dalle regole per mostrarsi superiori agli altri». Inoltre ha aggiunto che pensa di non averne mai incontrata una, osservando comunque che «la giustizia non agisce nei loro confronti, nel senso che è difficile poter far qualcosa a livello penale, e in effetti quello di cui avrebbero bisogno questi ragazzi è riflettere sui propri comportamenti e capire le conseguenze delle loro azioni».
Abbiamo intervistato anche due ragazze, Nadia Cardinaletti e Marianna Mulone. Secondo loro, per evitare pericoli, «bisogna restare in luoghi illuminati e non frequentare zone appartate». Poi hanno aggiunto che è più facile incontrare malintenzionati «in posti come Porta Valle, dove si sono verificati già fatti spiacevoli di cronaca». Anche per loro il fenomeno si spiega col fatto che certi giovani «fanno tutto ciò per attirare attenzione». Un altro intervistato, Dino, dichiara che «le baby gang esistono, anche a Jesi» e spera chele cose non si aggravino. La sua idea è che le cause principali di questi comportamenti sono la famiglia e il modo in cui vengono educati i giovani. Alla domanda: secondo lei, è sicuro uscire a Jesi di notte?, un’altra intervistata ha risposto «no, perché gli adulti si sanno difendere ma i ragazzini no. Anche nella nostra città è diventato consigliabile non uscire da soli di notte».
A lei è capitato di incontrare ragazzi «che facevano schiamazzi e tiravano petardi, con atteggiamenti poco educati nei confronti dei passanti». Secondo lei questo comportamento è dovuto al fatto che stanno male con se stessi e che non ricevono un’educazione adeguata, soprattutto in famiglia. In conclusione gli intervistati pensano che la società deve affrontare questo problema, aiutando le nuove generazioni affinché crescano pacificamente e con uno spirito di solidarietà per un futuro migliore e per una maggiore tranquillità di tutti.

Bianca Giacchè, Rebecca Brizzi, Ariel Cirilli, Gloria Maria Dolciotti, Destiny Chidera Ukeje e Valentino Quercetti

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