ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

IC Giovanni Pascoli di Riolo Terme (RA) - 2B

«Che invenzione, quella della pallacanestro»

Sami Krekic, allievo dell’Istituto ’Pascoli’ di Riolo Terme, racconta la storia di questa disciplina, dalla nascita nel 1892 all’Nba

Grazie all’ora di educazione fisica ho scoperto il basket! Detto anche pallacanestro è uno sport di squadra, di cui di sicuro tutti abbiamo sentito parlare. Da quando è stato inventato è entrato nel cuore di tanti di noi. Partito da Springfield per poi girare tutto il mondo, vanta bambini, ragazzi, uomini e donne che ammirano questo sport, in questo modo ci sono giovani e giovanissimi che sognano di diventare veri professionisti di pallacanestro… E tra loro ci sono anche io! E’ pazzesco pensare che questo bellissimo sport pieno di regole e varie strategie sia stato creato da un solo uomo, il dottor James Naismith, il quale lavorava nell’International Training School di Springfield e così che nasce nel 1891. Il professor Naismith doveva, in realtà, far allenare i suoi allievi che giocavano a calcio in inverno. Nel 1892 riceve l’ufficialità e da allora ci mette poco a diffondersi. Il canestro era all’altezza della tribuna e per riprendere la palla si doveva usare una scala. Nel 1898 viene creata la prima lega professionistica, la National Basketball League, fu così poi giocata la prima partita inter-collegiale: in un cinque contro cinque si affrontano la Hamline University e la School of Agriculture. Il basket divenne uno sport così importante nella storia da essere inserito nel programma olimpico in occasione di Berlino 1936. Finalmente nel 1946 nasce negli USA la National Basket Association. Non vi dice niente? Vi do un indizio: noi tutti la conosciamo con il nome NBA! Lo scopo è quello di fare canestro per fare punto, cioè lanciare la palla dentro al cesto e ogni canestro dentro l’area compresa dalla linea dei tre punti ne assegna due alla squadra, mentre se viene segnato da fuori della linea dei tre punti ne assegna tre. Fin qui ci siete? Bene perché la faccenda sta per complicarsi. Infatti ci sono delle regole ben precise da seguire. Punto primo: si deve per forza palleggiare e se si smette non si possono fare più di due passi e non si può nemmeno ricominciare a palleggiare, bisogna tirare o passarla al compagno; punto secondo: se non si seguono queste regole viene fischiato il fallo. In campo si gioca in cinque contro cinque. Esistono vari ruoli: il playmaker, la guardia tiratrice, l’ ala piccola, l’ala grande. La partita è divisa in tempi, e vince la squadra che ha segnato più punti. Il Playmaker (letteralmente: chi porta a compimento il gioco) è il giocatore che mette in ordine la squadra. Le caratteristiche sono quelle di mettere la squadra nella posizione corretta per poter segnare, è incaricato di portare la palla nella zona offensiva e iniziare lo schema. Non è detto che sia proprio lui che dirige i compagni. In diverse squadre ci sono ali grandi o centri dotati di ottima visione di gioco che gestiscono l’intera azione offensiva. La guardia tiratrice è il giocatore dotato di ottima mira. Spesso i compagni fanno blocchi al suo difensore per permettergli di tirare più liberamente, è richiesto che sia robusto e più alto del playmaker ma comunque rapido nei movimenti e veloce. L’ala piccola è un ruolo ricoperto solitamente da un giocatore molto dotato fisicamente e in grado di marcare sia avversari più piccoli e veloci che più alti e pesanti. L’ala grande è uno dei giocatori più alti della squadra. Il centro è il giocatore più alto e pesante. Deve prendere la maggior parte dei rimbalzi, cercare di stoppare gli avversari e portare blocchi per liberare i compagni. Ed io? Non so ancora che ruolo ricoprirò, né se sarò forte come Jordan, se entrerò mai nei Cleveland Cavaliers, per ora, però, mi diverto. E non c’è niente di meglio.

Sami Krekic 2B Scuola media Pascoli Riolo Terme

Stufi di leggere sempre le stesse cose? Ecco a voi alcuni avvenimenti strani nel mondo! Abbiamo pensato di raccogliere le cose più assurde che abbiamo trovato in rete, sui libri o tra le pagine di riviste per ragazzi, in modo tale da distrarvi ma, soprattutto, intrattenervi! Pronti? Partiamo 1La gorilla Koko. Alla gorilla fu insegnato il linguaggio dei segni, così da riuscire a parlare con le persone. La sua istruttrice le ha insegnato a comprendere più di mille segni. Durante una conversazione interessante sulla morte che Koko ha avuto con uno dei suoi assistenti, le è stato mostrato uno scheletro e le è stato chiesto: “È vivo o morto?” Koko ha risposto «Morto», coprendosi gli occhi. Quindi l’assistente le ha domandato: «Dove vanno gli animali quando muoiono?», Koko ha risposto mimando il gesto «Comodo buco». Questa storia ha aperto spazio a dibattiti filosofici. 2 – Xin Zhui il cadavere ancora perfettamente conservato È conosciuta anche come signora, era la marchesa di Dai durante la dinastia Han nell’antica Cina. La sua tomba è stata trovata dopo 2000 anni all’interno della collina Mawangdui e ha sorpreso tutti per l’incredibile stato di conservazione del suo corpo; è stata trovata con tutti gli organi intatti e una piccola quantità di sangue (tipo A) e ancora capelli e ciglia. Nel suo stomaco si trovarono anche dei semi di melone portando a credere che sia morta durante l’estate, entro un paio d’ore dopo aver mangiato il frutto. Ma la cosa più impressionante è il liquido dove era immersa; era leggermente acido, conteneva del magnesio ma gli scienziati non riescono ancora a capire di che genere sia. 3 -La peste del ballo. Questo fenomeno avvenne a Strasburgo nel luglio 1518 quando una donna, senza alcun motivo, iniziò a ballare follemente per le strade della città. Fu evidente che quella non si trattava una vera danza; il suo ballo continuò per una settimana, a cui si aggiunsero altre cento persone. Le autorità pensarono che la “febbre del ballo” sarebbe finita dopo pochi giorni. Le persone più deboli iniziarono a morire di sfinimento, intanto se ne aggiunsero altre. In questo modo le autorità di Strasburgo costrinsero tutta la gente che ancora non aveva smesso di balla-re a lasciare la città. Dopo qualche settimana furono ricoverati in ospedale e pochi giorni dopo smisero di ballare. Nonostante tutto il divertimento (apparente) ci furono molte vittime. Questo fenomeno non è stato ancora spiegato, ma si pensa che ci sia stata un’intossicazione alimentare. 4-Un genio della musica. Il 26 Luglio 1979 nacque un certo Derek Amato, con 25 settimane di anticipo. Il cuore del bimbo si fermò diverse volte, eppure Derek sopravvisse. I genitori pensavano che non sarebbe mai riuscito a comunicare con il mondo esterno ma a due anni cominciò a suonare il pianoforte, qualche anno dopo fu iscritto a un istituto dedicato all’educazione di bambini e ragazzi affetti da disabilità visive. L’insegnante rimase impressionato, così insieme a Derek lavorò per migliorare il talento grezzo del ragazzo. Questo sforzo ne valse la pena, infatti Derek a 7 anni tenne il suo primo concerto. Le prodigiose abilità musicali di Derek gli consentirono di esibirsi in teatri soltanto sognati da molti professionisti. Il bambino prodigio è in grado di ricordare qualunque brano che abbia sentito anche una sola volta e di riprodurlo. Quale è la vostra storia preferita?

Silvia Sabini, Agata Utili, Maria Farooq e Viviana Zheng 2 B G. Pascoli di Riolo Terme

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