ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria I grado Borghi di Borghi (FC) - 2C

Lealtà e amore narrati nella Divina Commedia

Uno studente all’Open Day: «Ho indossato una tunica rossa e ho interpretato il sommo poeta davanti agli alunni di quinta elementare»

Quest’anno, durante le ore di letteratura, abbiamo letto alcuni passi della Divina Commedia di Dante Alighieri. Mi è piaciuto molto studiarlo e parlarne tutti insieme, è stato molto interessante conoscere le idee del poeta e scoprire che non vi sono copie autografe della Divina Commedia. Mi ha incuriosito scoprire chi, per Dante, era meritevole di essere «punito» per le sue «colpe», mi è piaciuto incontrare Caronte e conoscere la storia d’amore di Paolo Malatesta e Francesca Di Guido Da Polenta, la quale era di Ravenna. La professoressa ci ha detto che, probabilmente, non conosceremmo la vicenda di Paolo e Francesca se Dante, venendone a conoscenza durante la sua permanenza a Ravenna, non l’avesse narrata nel V Canto dell’Inferno. Abbiamo spesso aperto dei dibattiti in classe e abbiamo provato ad affrontare le tematiche a lui care come: l’amore, il tradimento, la lealtà, l’amicizia. Dante, per me, è stato coraggioso, perché è come se non avesse timore di punire le colpe, facendo finire all’Inferno anche personaggi illustri e molto in vista, come il celebre Papa Bonifacio VIII. La sua idea di bene o male é molto diversa da quella odierna, ma basata su valori autentici, che non sembrano passare di moda. Il suo linguaggio è molto difficile da capire e molto lontano dall’italiano di oggi, ma ho ammirato molto la sua volontà di scrivere in volgare e di farsi capire da tutti, simbolo di grande democrazia e di grande rispetto per le persone. Il messaggio e i valori di Dante sono sempre attuali e, insieme alla prof, abbiamo pensato di proporli durante l’ Open Day della nostra scuola. È questa un’iniziativa che nasce con l’intenzione di far conoscere la scuola media ai bambini della quinta elementare; abbiamo diviso gli argomenti utili a presentare la scuola e, per presentare le mate-rie umanistiche, abbiamo proprio scelto di parlare di Dante. Sono stato scelto io per interpretare il sommo poeta. Ho indossato una tunica rossa e sul capo avevo una corona d’alloro. Ho spiegato ai bambini la vita di Dante, i suoi amori e il suo viaggio fatto con Virgilio, Beatrice e San Bernardo ed è stato molto divertente trascorrere una mattinata diversa dalle altre. Ci siamo divertiti ad aiutare a preparare l’Open Day, a parlare ai bambini più piccoli a spiegare loro ciò che non sapevano, facendoli anche divertire. Mi é piaciuta l’organizzazione della mattinata e anche che tutta la classe si sia impegnata per far passare una bella mattinata ai nostri ospiti. Sono stato felice di interpretare un personaggio che mi aveva colpito molto, con le sue idee le sue paure e le sue abitudini. Spero un giorno di poter rifare questa esperienza, divertendomi come mi sono divertito quel giorno. Mi sono talmente appassionato a Dante che, in occasione della verifica, dovendo scegliere tra le tre tracce del tema, ho deciso di scegliere la traccia «Caro Dante, ti scrivo…».

Emanuele Mizzoni della classe II C della scuola media di Borghi

Caro Dante, ti scrivo perché ho visto il tuo nuovo tweet, è fantastico! Vorrei incontrarti per confrontarmi con te su alcune tematiche. Ciao Emanuele, sono lieto di sapere che il mio nuovo post ti è piaciuto, sarei felice di fare nuove conoscenze, è ormai un mesetto che non esco dal mio appartamento, una fantastica vista, si, vedo quasi tutta New York, ma è troppo tempo che non vedo nessuno. Dove potremmo incontrarci? Hai qualche bella idea da propormi? Fantastico, Dante! Non pensavo tu mi avresti risposto. Credo che potremmo incontrarci per un aperitivo nel bar che si trova vicino al duomo di Firenze; sono certo che ti aggraderà tornare nella tua Firenze, dopo questo lungo esilio, al quale, purtroppo, sei stato condannato. Ciao Emanuele, scusa se ti rispondo solo ora. Mi è capitato uno spiacevole, ma, purtroppo, frequente imprevisto: -sono svenuto! Come tu sai ho questo problema che mi tedia! Sono davvero contento di tornare nella mia amata Firenze per un fine settimana. Spero che i Guelfi Neri non mi facciano storie. Sono davvero contentissimo di conoscerti. Bene, Dante, ci vediamo domenica ventuno luglio, alle ore sette, di fronte al duomo! Ciao Dante! Come è andato il viaggio? Benissimo, amico mio, grazie mille per avermi invitato sono molto contento di vederti e di essere tornato nella mia Firenze. Di cosa vuoi parlarmi? Sai, Dante, quando ho letto il tuo post sulla situazione «drammatica» della nostra «grammatica» italiana, un po’ mi sono sentito chiamato in causa. Anche io spesso abbrevio le parole, soprattutto quando scrivo su WhatAspp. In realtà, hai proprio ragione: le persone che abbreviano le parole: «nn, cmq, pk,» mi fanno venire i brividi! Puoi dirlo forte, Emanuele! Non mi sono mai trovato così d’accordo con nessuno. Ma io dico, non capisco come il cervello umano possa anche solo concepire tali aberrazioni. E poi, questa nuova tendenza del «parlare in corsivo»? Orribile! Li metterei insieme a Lucifero. Sono davvero bizzarri.

Emanuele Mizzoni classe II C scuola media di Borghi

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