ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Severino Ferrari di Molinella (BO) - 1A - 1F - 1G - 2D

La rivoluzione linguistica della generazione Z

Il racconto del cambiamento dell’italiano, dal lento processo avvenuto nei secoli scorsi a quello frenetico dei ragazzi di oggi

Bella! Oggi è sempre più comune sentire giovani che si salutano così, magari accompagnando la parola con un bel cinque.

Se pensiamo che Dante utilizzava l’aggettivo bella per Francesca da Rimini nell’Inferno, non sarà difficile capire che c’è stata una grande rivoluzione linguistica nel corso dei secoli. Il cambiamento si è manifestato in due modi: alcune parole, come nel caso di bella, hanno assunto anche significati diversi rispetto a quello originario, inoltre sono sempre di più i prestiti dalle lingue straniere, soprattutto dall’inglese, come bro’ da brother.

Alcuni verbi inglesi, presi dal linguaggio dei videogiochi e dei gamers, sono stati italianizzati.

Quando stai puntando tutto per non perdere la partita, stai tryhardando, se invece il sistema va in tilt, allora il gioco si è buggato, mentre se salta la connessione c’è un crash. Ancora, se ti avvicini a un personaggio con lo scopo di ucciderlo, lo stai pushando, mentre per eliminarlo definitivamente lo devi killare. Uno studente può benissimo dire che Dante ha predictato l’Inferno, intendendo che ha previsto come sarebbe stato il mondo dell’aldilà, o che ha spammato un sacco di terzine, nel senso che ha scritto un poema lunghissimo. Ma perché la lingua sta cambiando? Uno dei motivi è l’uso sempre più diffuso delle nuove tecnologie.

Oggi usiamo esclusivamente questi strumenti per comunica-re, molto più rapidi rispetto a quelli del passato. Il cambiamento parte quindi soprattutto dai giovani. Questo modo di esprimersi è tipico della cosiddetta Generazione Z, quella dei ragazzi nati tra il 1997 e il 2012, soprattutto nei contesti informali. Tuttavia, la lingua si è sempre evoluta. Dal latino si è passati ai vari volgari italiani, dal volgare fiorentino è nato l’italiano scritto. Se prima in poesia leggevamo aere, oggi troveremmo semplicemente aria, e l’alma è diventata anima. Se nel passato l’evoluzione della lingua avveniva molto più lentamente, adesso è decisamente frenetica. Dove arriveremo?

1A: Alessandro A, Andrea B, Giorgia B, Elena B, Nicolò C, Rodrigo C, Mariasole C, Cristian D, Martina F, Nourhan J, Lifna H, Anna M, Alessia P, Pietro P, Rafael P, Luna R, Alessandro R, Sarah S, Alessandro S, Carlotta T, Mattia T, Aurelio V; 2D: Emma B, Arianna B, Simone B, Michelle B, Moreira B, Sofia C, Nicole C, Matteo C, Emma F, Azhar J, Jannat J, Sara M, Simone M, Giorgio M, Maria sole M, Imran N, Francesco P, Francesco P, Aslam S, Matteo S, Lorenzo V.

 

Ecco a voi, qui di seguito, un piccolo glossario redatto da noi ricco di neologismi entrati nell’uso quotidiano nel corso degli ultimi anni e utilizzati da più giovani, ma non solo.

Ageismo: Dall’inglese age (età), esprime la discriminazione nei confronti degli anziani.

Boomer: persona appartenente alla generazione dei baby boomer, cioè i nati a ridosso del secondo dopoguerra. È spesso usato con un significato più ampio per indicare tutti coloro che sono poco al passo con i tempi.

Cringe: Atteggiamento o modo di fare che crea imbarazzo in chi osserva. Dad: Acronimo per Didattica A Distanza. Usato soprattutto per indicare le lezioni scolastiche da casa durante il periodo del lockdown.

Dissare: Dall’inglese to diss, significa insultare qualcuno o prenderlo in giro pesantemente.

Loggare: Da login, con il termine si intende la procedura di accesso ad un sito internet tramite nome utente e password.

Shippare: Deriva dalla parola relationship (relazione) e significa «ipotizzare che due persone possano stare bene insieme».

Snitchare: Dal verbo inglese to snitch, significa fare la spia. Spoilerare: Dal verbo inglese to spoil, significa rivelare la trama di un film, di una serie tv o di un libro rovinando l’effetto sorpresa.

Triggerare: Dal verbo to trig, significa «scaldarsi per qualcosa», «iniziare ad arrabbiarsi». Ad esempio, l’espressione «essere triggerato da qualcosa» indica che qualcosa ci sta irritando.

1F: Sophie A., Sara B., Emanuel B., Abdel B., Bianca D., Adam E. K., Camilo F., Giacomo F. , Diego F., Arianna G., Iqbal F., Margot L., Simone L., Filippo M., Giada M., Marisol M., Cristian R., Clarity S., Matteo S., Davide T., Noemi V., ?Docente tutor: Mattia Zoppetti

 

Molti studenti in Italia apprendono in casa una lingua madre diversa da quelle insegnate a scuola. Molti bambini, soprattutto immigrati, non hanno la possibilità di poter studiare la propria lingua madre in classe e questo è per loro un disagio. Sono moltissimi i ragazzi che conoscono altre lingue, ma non hanno modo di condividere il loro prezioso sapere. «Ogni lingua vale» è una iniziativa alla quale hanno partecipato alcune classi della scuola media di Molinella e Bologna in cui i professori, coinvolgendo tutta la classe, hanno favorito l’integrazione, la collaborazione e un atteggiamento positivo da parte di tutta la scuola. In questo modo ogni lingua viene condivisa.

Nelson Mandela: diceva: «Parlare a qualcuno una lingua che comprende consente di raggiungere il suo cervello. Parlargli nella sua lingua madre significa raggiungere il suo cuore».

1G: Alessia B., Vanessa B., Tommaso C., Eleonore C., Leonardo C., Sara C., Riccardo C., Federico C., Giorgia D.B., Samuele D., Linda F., Emma G., Alessandro I., Chiara L., Luce M., Eliona M., Chiara P., Nicolò P., Davide P., Matteo S., Filippo Z.

Votazioni CHIUSE
Voti: 178

Pagina in concorso