ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Lelio Orsi di Novellara (RE) - 2A - 2B

In cucina con la scienza: imparare al museo

I ragazzi della scuola media Lelio Orsi di Novellara hanno svolto un’attività di laboratorio sul rapporto che c’è tra l’uomo e l’alimentazione

Da qualche anno l’educazione civica è diventata una disciplina fondante nelle nostre scuole e a gennaio – per portare avanti un’unità didattica sulla sostenibilità e sulla corretta alimentazione – la nostra classe si è recata ai Musei Civici di Reggio Emilia per svolgere un’attività laboratoriale estremamente educativa sul rapporto che c’è tra l’uomo e l’alimentazione, unendo la scienza, la storia e anche un po’ di divertimento.

Partendo dall’analisi di crani e delle dentature di tre diversi animali con tre diverse alimentazioni – carnivora, erbivora e onnivora (in particolare i crani di un lupo, di un capriolo e di un cinghiale) – ci hanno spiegato gli sviluppi e le evoluzioni delle strutture scheletriche a seconda delle proprie necessità. Abbiamo visto diversi tipi di attrezzi che fin dalla Preistoria l’uomo ha creato ‘prendendo spunto’ dagli animali e i loro utilizzi; ad esempio ci hanno mostrato diversi tipi di coltello che utilizziamo oggi, paragonandoli alle dentature degli animali a seconda di ciò che devono tagliare. Ci hanno poi accompagnato in un corridoio dove erano in mostra diversi tipi di vasi, in particolare anfore e dolî, e ci hanno spiega-to che dentro le anfore conservavano olio e vino mentre nel dolio venivano servati soprattutto i cereali. Siccome nel Medioevo non esistevano frigoriferi, questi vasi avevano anche la funzione di mantenere al freddo le provviste, conservandole per un periodo molto lungo.

A questo proposito, abbiamo svolto un interessante esperimento utilizzando bombolette di aria compressa per capire come funzionano i nostri comodi e moderni frigoriferi. Nella seconda parte della visita, più laboratoriale e interattiva, ci siamo messi alla prova con diverse attività interessanti ed educative.

Quasi senza accorgercene, abbiamo appreso cosa siano le leve, abbiamo capito che ne esistono di due tipi e ci hanno chiesto di identificare i vari tipi di leva utilizzati in cucina, partendo da oggetti di uso comune. Abbiamo imparato qualcosa sulle forze della fisica, usando una centrifuga da insalata. E ci siamo improvvisati apprendisti alchimisti provando a mescolare diversi elementi, quasi mai con successo. Siamo però riusciti a gonfiare un palloncino utilizzando del bicarbonato mischiato all’aceto, provocando una reazione che ha prodotto anidride carbonica.

La visita ai Musei è stata per noi molto istruttiva, abbiamo potuto toccare con mano ciò che studiamo sui libri, apprendendo in un altro modo, per noi molto più concreto e divertente, rispetto a quanto leggiamo nelle pagine di un libro. Sfatiamo il mito che vuole i musei come luoghi polverosi e noiosi. Per parafrasare il famoso film ’Una notte al museo’: «È lì che la storia prende vita»… e anche un po’ la scienza.

Classe II A (disegno di Letizia Panisi II A)

 

In questa fase della nostra vita stiamo entrando nell’adolescenza. Sta cambiando il rapporto con i nostri familiari, trascorriamo meno tempo con loro, la comunicazione diventa più difficile e non vogliamo più condividere i nostri segreti con i genitori.

Inoltre iniziamo ad assumerci piccole responsabilità (come avere le chiavi di casa e lo smartphone), a uscire da soli, a gestire in autonomia i compiti scolastici.

In quest’ultimo ambito, iniziamo a percepire un senso di ‘oppressione’ dovuto a quella che ci sembra un’ossessione dei genitori: i voti.

Ciò provoca in noi ansie, rabbie, ma anche felicità quando gli esiti sono positivi.

Nonostante tutto, sappiamo che in fondo i nostri genitori vogliono solo che ci impegniamo e che diamo il meglio di noi stessi.

Ma tante altre emozioni si affacciano in questo periodo della vita, alternandosi intense, talvolta imprevedibili, positive o negative.

Passiamo dall’euforia per il divertimento alla rabbia, ai primissimi innamoramenti, alla tristezza o al senso di solitudine.

Il mancato invito a una festa o ad un’uscita pomeridiana, l’esclusione da un gruppo di compagni e compagne che stanno chiacchierando, possono provocare rapidi cambi di umore.

E questo può suscitare in noi un senso di solitudine e inadeguatezza che ci fa sentire senza amici importanti con cui condividere emozioni e pensieri.

Oppure ci dà l’impressione di non essere all’altezza di qualcuno o di qualcosa.

Inoltre ci sentiamo a volte inutili, senza valore, se non viene data importanza a cosa pensiamo, a cosa diciamo e a cosa facciamo.

Per fortuna, i gesti e le parole di qualche compagno e amico, nonché di qualche familiare, possono aiutarci a uscire rapidamente dai sentimenti negativi e dagli stati d’animo più bui.

E quando stiamo in compagnia senza giudicarci a vicenda e senza paura di essere giudicati, ci esprimiamo e ci divertiamo serenamente, riuscendo in questo modo a non escludere nessuno e a dare valore a noi stessi e agli altri.

Classe II B

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