ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Conero di Ancona (AN) - 3A

Auto elettriche, il nodo delle batterie

Entro il 2035 via i motori endotermici: spazio anche ai carburanti sintetici. Numerose le perplessità

Sappiamo tutti ormai che il 2035 dovrebbe essere l’anno in cui non saranno più presenti motori endotermici sul mercato, questa è la scadenza che è stata stabilita dal Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica. Il 14 febbraio è stato confermato l’obiettivo di avere in commercio solo auto elettriche dal 2035.

Già nel 2030 la riduzione delle emissioni totali delle automobili presenti in Europa dovrà essere del 55% in meno rispetto a oggi.

La possibile diffusione dei carburanti sintetici potrebbe essere una soluzione all’uso di auto elettriche. Quindi lo scopo dell’Unione Europea è quello di aumentare la produzione di queste vetture nel corso dei prossimi anni fino al 2035. Ci sono però diversi problemi, per esempio, le batterie sono pesanti e questo significa che alcuni mezzi di trasporto non possono essere facilmente alimentati dalle batterie, quindi possono essere utilizzate solo nelle navi, negli aerei e in tutti i veicoli di grandi dimensioni.

Un altro problema è la produzione delle batterie, che richiede grandi quantità di energia e materiali rari, inoltre per lo smaltimento, soprattutto se è compiuto in modo sbagliato, si potrebbero rilasciare nell’ambiente diverse sostanze tossiche per l’uomo. Oltre a questo bisognerà anche migliorare le modalità di ricarica perché è necessario installare molteplici stazioni, per facilitare i cittadini che possiedono queste vetture. Inoltre, diminuire la mobilità e ridurre le emissioni inquinanti è un obiettivo fondamentale per contenere i danni della crisi climatica e tutelare la salute dei cittadini e il rispetto dell’ambiente; sarà utile anche diminuire il tempo impiegato per la ricarica. Comunque, l’auto elettrica e quella ibrida sono un’alternativa più sostenibile alle automobili che, utilizzando combustibili fossili, inquinano. La maggior parte degli studi scientifici condotti recentemente dimostra che l’auto elettrica, nella sua esistenza, emette meno CO2 rispetto alle auto a combustione interna.

Pertanto nella vita di tutti i giorni, i veicoli elettrici risultano sicuramente molto efficienti e più vantaggiosi, riducendo notevolmente le emissioni inquinanti; però dovremmo considerare che diminuendo le emissioni dai centri abitati il rischio è che si crei inquinamento a causa della produzione delle batterie elettriche. Ci auguriamo, infine, che nei prossimi anni, grazie a questi progetti e a nuove scoperte tecnologiche, si riesca ad avere un mondo più ecosostenibile.

Adrian Castroe Igor Polidori IIIA

 

La MotoGp è la massima espressione mondiale dei campionati di moto. Si corre nelle piste di tutto il mondo: 23 piste diverse.

Ci sono undici team differenti e in ogni team troviamo due piloti principali e un pilota collaudatore. Quest’anno nel team italiano della Ducati campione in carica dei team, con pilota Francesco Bagnaia campione piloti in carica, è approdato un nuovo volto: Enea Bastianini.

L’anno scorso Enea ha dato filo da torcere a Bagnaia e ora si ritrovano compagni di team. Ora con la miglior moto in griglia Bastianini può puntare al titolo.

Quindi potrebbero accadere dei litigi e delle discussioni all’interno del team per capire chi merita di essere il primo pilota.

Il primo pilota che da pochi anni è diventato Bagnaia è il pilota di riferimento, quello più bravo che il compagno dovrebbe avvantaggiare.

Per nostra fortuna questi ordini in MotoGp non sono molto frequenti come invece lo sono in F1, e inoltre quest’anno sarà difficile scegliere il pilota principale perché tutti e due lo meritano. Ma ora parliamo del loro passato. Francesco Bagnaia nasce a Torino nel 1997. Da ragazzo è stato preso come pilota dell’Accademy di Valentino Rossi, il pilota più forte della storia. Nel 2018 Pecco, così viene chiama-to dai telecronisti del motomondiale, vince il campionato di Moto2, categoria inferiore alla MotoGp, con il team VR46 racing diventandone il primo pilota vincendo un mondiale con quella moto.

Nel 2022 passa dalla Ducati Pramac al team ufficiale Ducati e in quell’anno contro Fabio Quartalarò vince il mondiale di MotoGp. Per vedere un pilota italiano vincere su una moto italiana bisogna tornare indietro al 1972 con Giacomo Agostini sulla Mv Augusta.

Enea Bastianini nasce a Rimini nel 1997 e come Bagnaia entra nell’Accademy di Valentino Rossi. Lui il mondiale di Moto2 lo vince nel 2020 e, come Pecco, si trova in un team Ducati, questa volta nel team Gresini. Nel suo secondo anno in MotoGp vinse 4 gare e fece ben 7 podi, molte volte dando fastidio a il suo attuale compagno di team.

Così nel 2023 Enea si presenterà nel team ufficiale Ducati. Ora secondo noi quest’anno sarà un grande anno, ricco di sorprese, gare magnifiche e inaspettate, e quindi suggeriamo di seguire tutte le gare di questa stagione con molta costanza e speriamo di vedere nuovamente una Ducati vincere.

Gabriele Roccetti e Raoul Cingolani IIIA

 

In questo periodo, si sta affrontando il tema dei limiti di velocità, esistono due tipi di persone: coloro che preferiscono l’alta velocità e quelli che, per prudenza, vanno più lentamente. Quest’ultimi, non avranno problemi in quanto la loro velocità equivale già a quella che si vorrebbe applicare, infatti, a causa del traffico e dei numerosi incidenti, il limite di velocità consentito probabilmente diminuirà in modo considerevole. In particolare, quando andiamo in vacanza, durante il viaggio, si incontrano spesso molti incidenti lungo la strada e questo porta ad allungare i tempi per raggiungere la destinazione. Però, ci sono altre persone, che non gradiscono questa decisione in quanto sono abituate alle alte velocità in auto; alcuni giornalisti li hanno intervistati chiedendo loro se gli andasse bene questa decisione, diversi hanno risposto arrabbiati che vorrebbero, invece, aumentare il limite di velocità poiché altrimenti arriverebbero al lavoro/scuola in tempi biblici. Quando guidano, i nostri parenti sono soliti andare piano, giacché vi sono molti ostacoli come buche e impedimenti; a volte, sentiamo i nostri genitori che discutono sulla condizione delle strade che rallenta di molto i tragitti giornalieri.

Secondo noi questa decisione è giusta perché evita la maggior parte degli scontri automobilisti, incidenti sempre più frequenti in quanto vi sono molti più giovani che hanno la patente rispetto a prima e quindi si usa di più l’auto nei momenti più pericolosi: dopo le serate o quando si è più nervosi.

Lorenzo Amatoed Edoardo Bugari IIIA

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