ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Cantiere Rossini, dove rinascono gli yacht

Sorge dove c’era lo storico Cantiere navale di Pesaro. Nelle fasi della lavorazione c’è un forte rispetto per l’ambiente

Il nuovo Cantiere Rossini sorge sul sito del vecchio Cantiere Navale di Pesaro, che aveva interrotto l’attività nel 2008 e da allora lasciato in totale abbandono.

Nello storico Cantiere Navale di Pesaro dove per anni si sono costruite navi gasiere e mercantili oggi si lavora al refitting degli yacht di lusso. Il refitting comprende tutte quelle attività che hanno come scopo quello di rendere uno yacht sempre aggiornato sia nella tecnologia degli impianti sia nel design. La scelta di Pesaro come sede di un cantiere di refitting non è stata casuale: Pesaro infatti, offre la possibilità di accedere facilmente a una filiera di fornitori, tecnici e aziende del territorio in grado di garantire l’esecuzione dei più complessi lavori. Il fatto di essere una cittadina turistica e tranquilla è poi un ulteriore vantaggio per gli equipaggi dei grandi yacht. Nella progettazione ed esecuzione del cantiere è stato dimostrato un forte rispetto per l’ambiente. È stato scelto del legname proveniente da foreste italiane gestite in maniera ecosostenibile, infatti sono stati ripiantati gli alberi usati per un totale di 51.000 unità circa. I materiali di demolizione sono stati completamente riutilizzati. L’installazione fotovoltaica solare termica permette di produrre acqua calda da una fonte di energia rinnovabile eliminando le emissioni di CO2 e riducendo del 60-80% la spesa energetica.

Anche l’impianto di riscaldamento è la prima applicazione in Italia nel suo genere. Si tratta di una pompa di calore che utilizza l’acqua di mare come risorsa geotermica per produrre aria calda all’interno delle aree di verniciatura.

Infine durante il periodo di attracco degli yacht alla banchina e durante le fasi di lavorazione, un sistema di riconoscimento della qualità delle acque assicura che non finiscano in porto prodotti di scarico. Grazie alle scelte menzionate, questo progetto ecosostenibile rappresenta un ottimo esempio del rispetto delle leggi europee da parte dell’Italia, la quale in precedenza era stata sanzionata per la mancata osservanza delle norme ambientali. Il cantiere è anche bello sotto il profilo esteti-co: assomiglia ad un’onda o alla chiglia rovesciata di una imbarcazione. Anche il colore – l’azzurro cielo – mimetizza l’edificio nell’ambiente circostante. Il Cantiere Rossini è la dimostrazione concreta che le attività industriali possono essere gestite con intelligenza e rispetto per l’ambiente naturale, e che con una progettazione di qualità possono diventare elementi di arricchimento e valorizzazione del territorio e del paesaggio.

Classe III

 

Il 24 marzo abbiamo visitato il magazzino del Banco Alimentare e il 30 e 31 marzo abbiamo organizzato a scuola la raccolta Donacibo, a cui tutti i livelli hanno contribuito permettendoci di raccogliere 626 chili di prodotti alimentari.

Il Banco Alimentare deve la sua nascita all’incontro nel 1989 tra Danilo Fossati, presidente della Star, e don Luigi Giussani, fondatore del movimento di Comunione e Liberazione. In uno dei loro incontri, Fossati raccontò di sua madre, della sua bontà, del bene che aveva fatto nella vita. Don Giussani parlò di carità, del fatto che un atto buono è partecipare alla vita altrui attraverso gesti concreti, semplici. Alcuni volontari ci hanno raccontato della loro esperienza nel recapitare mensilmente il “pacco” di viveri, ricevuti dal Banco Alimentare, a persone povere. Il povero è sempre una persona con una storia: qualcuno che si è ammalato o deve occuparsi di un malato cronico, che ha perso il lavoro e non è più giovane, che è anziano con una pensione inadeguata, che è immigrato.

Troppo spesso è una persona che ha perso la speranza di poter cambiare la propria vita.

Portare loro il “pacco” di viveri significa «guardarli in faccia, guardarli negli occhi, stringere loro la mano,– come ha detto Papa Francesco – e aiutarli anche a riconquistare la loro dignità e a rimettersi in piedi».

Abbiamo realizzato questi incontri e il gesto del Dona Cibo nell’ora di Educazione Civica scoprendo che si trattava di educarci all’umanità, a riconoscere l’umanità presente in ogni persona.

Classi I, II e III

 

Il 25 marzo ci siamo cimentati come “apprendisti ciceroni” del Cantiere Navale Rossini, eccezionalmente aperto per le giornate Fai di Primavera.

Siamo stati incaricati di accogliere e introdurre i visitatori, illustrando l’evoluzione del porto dalle origini ai giorni nostri. Nelle settimane precedenti abbiamo avuto la possibilità di prepararci facendo un sopralluogo guidati da Alexandra Williams (Special Projects Manager del cantiere) che con la sua competenza e professionalità ci ha condotti alla scoperta di questa realtà a noi sconosciuta. Prima però, in classe, abbiamo studiato lo sviluppo urbanistico della città di Pesaro concentrandoci sulla zona portuale e in particolare su quegli aspetti che hanno portato all’attuale conformazione e interessano ancora oggi chi si trova a operare nell’area. Abbiamo così ripercorso la storia del Porto, situato alla foce del fiume Foglia, sul quale venne fondata dai Piceni l’antica città.

Sin dagli albori il Porto ha avuto un importante ruolo d’interscambio tra la costa e lo sbocco del Foglia e, in epoca romana, è diventato un vero e proprio porto commerciale, che ospitava navi mercantili e militari. Una costante per tutte le epoche è stato il problema dell’insabbiamento della foce, che spostandosi a causa delle piene, ha costretto ad una continua manutenzione del porto; fino al 1860 quando, dopo l’ultima rovinosa alluvione, la parte terminale del fiume è stata deviata scavando un nuovo alveo più a nord. Si è realizzato dunque il porto a due sbocchi come si presenta ancora ai giorni nostri: il Porto Nuovo a ponente e il Vecchio a levante.

Classe III

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