ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado E. Mattei di Marina di Ravenna (RA) - 3A - 3D

Confronto a scuola sulla violenza di genere

Il dialogo della 3ª A della ’Mattei’ di Marina di Ravenna con gli esperti e la visione del cortometraggio ’Basta poco per cambiare... a scuola’

Nel corso dell’anno scolastico, la nostra classe ha partecipato ad un incontro sulla prevenzione della violenza di genere. Sono venuti a scuola la signora Riccarda Suprani, dell’associazione Cnai, e Marco Borazio, psicologo della Cooperativa Librazione – Servizio Muoviti. Inizialmente gli esperti si sono presentati e hanno introdotto l’argomento, cercando di stimolare e coinvolgere la classe.

Questa attività, che rientra nella rassegna del comune di Ravenna “Una società per relazioni – strade alternative alla violenza 2022“, aveva l’obiettivo di promuovere la cittadinanza attiva e la partecipazione dei giovani alla vita civile della città.

Successivamente siamo passati alla visione del cortometraggio “Basta poco per cambiare… a scuola”. Il video, diretto da Jacopo Iannacone con la supervisione del regista Gerardo La-mattina e interpretato da alcuni studenti della scuola “Olivetti-Callegari”, è diviso in due parti: la prima è in bianco e nero e presenta la scena di una studentessa che nel corridoio della scuola incontra tre ragazzi che la molestano e tornano in classe solo perché il professore sta mettendo loro una nota per il ritardo.

La seconda parte, invece, è a colori e ripropone la stessa scena, che però si conclude in modo diverso, perché uno dei giovani prende le difese della studentessa dicendo all’amico: «E se fosse tua sorella?» Una frase semplice e breve, ma che contiene un grande messaggio e dovrebbe far riflettere tutti quegli uomini che non rispettano le donne. Al termine dell’attività abbiamo confrontato le nostre opinioni e siamo convinti che, seppur in misura minore rispetto al passato, la condizione della donna non sia ancora uguale a quella dell’uomo. Abbiamo quindi raccolto alcune delle nostre riflessioni: «Secondo me ancora oggi la donna non ha raggiunto lo stesso livello di libertà e uguaglianza: l’uomo da sempre è stato libero, mentre la donna era sottomessa. Oggi come oggi, i diritti delle donne si stanno avvicinando a quelli dell’;uomo, ma non sono ancora del tutto sullo stesso piano». Nei ragazzi prevale l’atteggiamento di condanna nei confronti dei tre bulli: «Sono stato disgustato dal comportamento del gruppo» mentre nelle ragazze il sentimento prevalente è di rabbia, perché nella scena presentata nel cortometraggio, la “debolezza” della vittima è tristemente realistica; sono infatti emerse alcune testimonianze di alunne che hanno descritto situazioni ancora frequenti, in cui si sono sentite molto a disagio per l’atteggiamento provocatorio o prevaricatore di uno o più ragazzi.

La situazione presentata nella prima parte del video, in cui la studentessa rimane passiva, viene vissuta come un’ingiustizia. Rabbia, ma anche paura, sono quindi le emozioni prevalenti. Alcune alunne hanno infine espresso il loro apprezzamento verso l’attività proposta: «Penso che far partecipare le classi a questo progetto sia un’ottima iniziativa e bisogna fare più divulgazione di questo tipo, perché ci sono persone del tutto ignoranti, che non sanno rispettare le donne, ma le vedono come oggetti con cui divertirsi».

Per questo motivo «Bisogna parlarne di più a scuola, più di quanto già si faccia». Ciò nella speranza che, attraverso l’educazione, diminuiscano gli episodi di violenza, cui, purtroppo, assistiamo anche nella vita reale: «Non solo sono accaduti fatti di questo genere a me stessa… ma ho anche una testimonianza di violenza in famiglia».

Giorgia Cangini insieme alla Classe 3ª D Scuola secondaria di primo grado “E. Mattei” Prof.ssa LauraCorbari

 

Lo scorso 15 ottobre, al parco “Ragazzi del ‘99”, a Marina di Ravenna, è stata inaugurata un’opera d’arte in ricordo di Angelo Vassallo: una panchina decorata in mosaico, realizzata dagli studenti del liceo artistico “Nervi Severini”. Alcuni alunni della scuola “Mattei” hanno partecipato, vivendo un’esperienza molto emozionante. Per noi, la preparazione di questa giornata era iniziata qualche settimana prima: abbiamo scoperto chi era Angelo Vassallo attraverso il film “Il sindaco pescatore” e facendo ricerche per preparare dei cartelloni e dei disegni. Angelo Vassallo era un semplice cittadino di Pollica (in provincia di Salerno), un pescatore che decise di impegnarsi politicamente per il bene del suo paese; fu eletto sindaco per tre mandati consecutivi, dal 1995. Abbiamo approfondito la conoscenza di questa figura grazie alle parole di suo fratello Dario, che, insieme al Sindaco de Pascale, al Comandante dei Carabinieri Pacia e ad altre autorità, ha presenziato all’incontro “Libertà è cultura”, organizzato nella stessa mattinata dal nostro istituto. L’impegno civile di persone come Angelo Vassallo può nascere se viene costruito fin da piccoli, con gesti semplici, anche a scuola.

Dopo l’incontro abbiamo confrontato le nostre esperienze e approfondito i temi della legalità, della cultura e della crescita, perché mettendo in comune tutte queste riflessioni possiamo allargare i nostri orizzonti. La scuola diventa così una “palestra” dove tutti i giorni possiamo allenarci a diventare grandi e bravi cittadini, con le esperienze positive e con quelle a volte più difficoltose, lasciandoci guidare da figure come quella di Angelo Vassallo. Tra le tante qualità del “Sindaco pescatore” abbiamo apprezzato il suo impegno civile e la tenacia nel proporre ai cittadini azioni concrete, di rispetto dell’ambiente, della vita sociale e della legalità.

Il suo radicale impegno lo portò però allo scontro con chi non voleva il cambiamento (in particolare nell’ambiente della camorra) e purtroppo pagò con la sua vita; fu infatti ucciso da ignoti, nel settembre del 2010. Penso che nel mondo ci dovrebbero essere più persone che vivono con passione e impegno e possono ispirarci: Angelo Vassallo mi ha infatti ispirato, portandomi a rispettare di più l’ambiente e cercando di farlo rispettare anche agli altri.

Clara Ghetti Classe 3ª D Scuola secondaria di primo grado “E. Mattei” Prof.ssa Laura Corbari

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