ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

IC Lucatelli di Tolentino (MC) - 1C - 1D

«Fare squadra per vincere non solo in campo»

Le pallavoliste della Cbf Balducci hanno risposto alle domande degli studenti su allenamenti, sacrifici, delusioni e gioie dello sport

«Abbiamo assistito ad una lezione speciale: sono venute a trovarci le giocatrici della squadra di pallavolo Cbf Balducci Helvia Recina di Macerata, che hanno disputato il campionato di A1.

Erano presenti Alessia Fiesoli (capitano), Francesca Napodano (libero), Maria Irene Ricci (palleggiatrice), Giorgia Quarchioni (schiacciatrice), Polina Malik (opposto) che sono state accompagnate dal presidente della squadra Pietro Paolella e dal responsabile dell’ufficio stampa del club. Hanno partecipato anche la dirigente scolastica Mara Amico e Alessia Pupo, vice sindaco con delega allo sport Alessia Pupo. L’incontro è avvenuto nella palestra del nostro istituto; l’ingresso delle giocatrici è stato accolto da un applauso e da entusiasmo». Emma Fiorgentili, Natalia Cesolari, Sofia Ansovini 1ªD «Il presidente ha presentato ogni giocatrice, ma molti già conoscevano chi avevano davanti.

Dopo aver superato l’emozione iniziale abbiamo rivolto le domande per l’intervista che si è trasformata in una chiacchierata coinvolgente». Giulia Semmoloni 1ªC«Durante l’intervista, abbiamo riflettuto sulle regole da seguire per raggiungere gli obiettivi e come si fa a capire “chi” vogliamo diventare. Abbiamo 12 anni con infiniti sogni nel cassetto e vediamo i campioni o i personaggi famosi come esempi. In essi ci immedesimiamo e osservando le loro azioni cerchiamo di esprimere noi stessi per inseguire le nostre aspirazioni, imparando a saper prendere delle decisioni opportune e giuste adeguate a ciascuno di noi». Ludovica Rossi, Leonardo Feliziani 1ªC «Abbiamo discusso sull’importanza dell’allenamento e della costanza che non riguarda solo l’impegno fisico, ma soprattutto quello della mente. Abbiamo capito che gli obiettivi devono essere sostenuti dallo studio e dai buoni consigli degli adulti di riferimento». Alessio Luconi 1ªC«Ogni giocatrice si è avvicinata a questo sport ad una età diversa. Napodano ha iniziato a 5 anni, quando assisteva agli allenamenti della sorella. Il capitano Fiesoli amava guardare il cartone animato “Mila e Shiro, due cuori nella pallavolo”. Lei ha cominciato a 10 anni e a 15 era nelle squadre di categoria. Ricci ha iniziato a 13 anni, grazie al professore di educazione fisica che ne ha intuito il talento. Malik si è avvicinata alla pallavolo da piccolissima quando viveva in Israele». Beatrice Scorpecci, Micol Raponi, Robel Johanis Makisou 1ªC «Ci hanno detto che si allenano ogni giorno un’ora e mezzo la mattina e due ore e mezzo il pomeriggio. Non si tratta solo di allenamento fisico, c’è un grande lavoro di concentrazione e di preparazione mentale. Per essere in forma è importante seguire un regime alimentare sano ed equilibrato. Le arancionere sono seguite da un nutrizionista che dà loro consigli. Ci hanno confidato che nel fine settimana si concedono dei piccoli e golosi sgarri». Alessandra Corsi, Asia Gigli 1ªC « Come tutti gli sport anche la pallavolo porta a delle rinunce.

Tutte hanno detto che la più pesante è non poter passare abbastanza tempo con le famiglie. Alcune hanno raccontato che quando erano più piccole avevano accolto con entusiasmo l’idea di vivere lontano da casa.

Ciò le faceva sentire già grandi e libere. Anche se in ambito sportivo sono sempre state sostenute e guidate da adulti di riferimento, crescendo si sono rese conto di quanto sia fondamentale la presenza dei genitori. Ricci ci ha raccontato che i genitori hanno un passato nella pallacanestro e suo fratello è un professionista di basket. E quando lei ha iniziato a praticare pallavolo si sentiva un po’ la pecora nera della famiglia, ma i genitori sono stati i suoi primi sostenitori e l’hanno incoraggiata a scegliere in piena libertà lo sport che più la appassionava». Nicola Cimarelli, Alessia Passarini, Luna Pelliccioni 1ªC «Tra le giocatrici di una squadra si costruisce un legame di amicizia e di stima. Ci hanno spiegato che il rispetto e la collaborazione sono gli elementi fondamentale per un “gioco corretto” non solo in campo, ma in ogni aspetto della vita. A noi questa spiegazione è sembrata la più adatta per comprendere il significato di fair play». Chanel Tomas, Aurora Sheu 1ªC«Abbiamo parlato anche di emozioni, di cosa si prova quando si vince o si perde. La vittoria vie-ne vissuta con entusiasmo, ma sempre come una tappa per raggiungere migliori traguardi; dalla sconfitta devono scaturire grinta e determinazione. Mai abbattersi. Ogni momento, anche quello più deludente, va affrontato come una esperienza positiva per migliorare». Riccardo Menichelli, Aurora Sheu 1ªD «Dopo la chiacchierata, le giocatrici ci hanno fatto una sorpresa regalandoci un pallone con le loro firme, il gagliardetto della squadra e per la nostra prof la maglia con il nome del capitano. Noi abbiamo regalato ad ognuna un mazzo di fiori arancioni». Dylan Mercuri 1ªD «E poi, tutti in campo. Abbiamo creato tanti piccoli gruppi, ci siamo messi in cerchio e abbiamo giocato con le atlete che hanno mostrato la loro bravura e pazienza. Ne abbiamo approfittato per chiedere piccoli consigli tecnici sulla schiacciata o sulla battuta. E poi ci sono state infinite richieste di autografi su bloc notes, sulle t-shirt e sulle braccia per conservare una traccia indelebile di quella mattinata speciale». Sofia Del Dotto, Letizia Menchi, Gessica Bardhi 1ªD

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