ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola primaria Tavelli di Ravenna (RA) - 4B

La biografia, intervista a una mamma

Gli alunni della scuola ‘Tavelli’ si sono esercitati con il genere, ponendo domande e scrivendo un ritratto della parente di un compagno

A scuola abbiamo iniziato a studiare il racconto biografico e autobiografico, leggendone di molti personaggi famosi nella storia – Malala Yousafzai, Liliana Segre, Ipazia di Alessandria, Dante Alighieri – e scrivendone varie, per esempio la biografia dei nostri oggetti scolastici e la nostra autobiografia. A quel punto ci è venuta l’idea di invitare nella nostra classe, per fare pratica, un parente di un nostro compagno, che avesse qualcosa di interessante da raccontare. La maestra ha chiesto alla rappresentante di domandare se ci fosse qualcuno disponibile per l’intervista. Diversi si sono offerti ma, alla fine di una lunga disputa, hanno decretato la vincitrice: la mamma di M.

Il giorno prima ci siamo esercitati con la maestra, ricostruendo le fasi dell’intervista, anche perché lei non voleva che facessimo una brutta figura: prima ognuno di noi ha scritto la propria domanda, poi ci siamo assicurati che fossero tutte diverse, originali e scritte in modo ordinato e senza errori ortografici.

Il giorno seguente, sabato 21 gennaio, prima che lei arrivasse abbiamo preso le sedie e le abbiamo posizionate a semicerchio di fronte a quella dell’intervistata.

Finalmente, alle 11 del mattino, è arrivato l’ospite d’onore: l’abbiamo accolta con molto piacere nella nostra classe, mostrandole orgogliosamente i lavori che abbiamo svolto durante l’anno e la nostra aula. Poi lei ha iniziato a pescare e leggere le nostre domande mentre noi, muniti di carta e penna, prendevamo appunti velocemente, curiosi e immedesimati nel ruolo del giornalista. Nel frattempo, uno di noi faceva il ritratto dell’intervistata, che le avremmo regalato alla fine del nostro incontro.

All’improvviso è suonato l’allarme antincendio: ci siamo tutti spaventati e ci siamo messi in fila per l’evacuazione; alla fine abbiamo scoperto, per fortuna, che era solo un falso allarme! Quindi abbiamo continuato l’intervista e, visto che eravamo in tema fuochi, la mamma di M. ci ha raccontato un aneddoto: quando era piccola la sua mamma aveva messo delle candele sopra la televisione che, nel cuore della notte, l’avevano infuocata! Lei si era svegliata di colpo, si era spaventata e aveva chiamato i suoi genitori che, a loro volta, avevano telefonato ai pompieri che gestirono la situazione.

Le domande che le abbiamo rivolto erano molto profonde e toccavano argomenti sensibili: se aveva avuto problemi da piccola, qual era il momento più brutto della sua vita, come ha incontrato suo marito e se si sente realizzata come donna. Altre, invece, trattavano argomenti più allegri e spensierati: il suo primo viaggio da sola, il suo matrimonio, la nascita dei figli, le scuole frequentate e lo sport praticato.

Lei si è rivelata molto disponibile perché ci ha sempre risposto approfondendo gli argomenti, così, alla fine, ognuno di noi è riuscito a raccogliere tutti gli elementi per creare la sua biografia completa.

Prima che se ne andasse, le abbiamo consegnato il ritratto e l’abbiamo salutata calorosamente. Quest’esperienza per noi è stata impareggiabile – speriamo anche per lei – tanto che abbiamo deciso di dedicarle questo articolo, nel quale abbiamo messo tanto impegno e dedizione.

Classe IV B Scuola primaria ‘Tavelli’ di Ravenna Docente Sabrina Di Tomo

 

Molte persone credono che lo sport sia solo un divertimento e che non serva a nulla. In realtà è una cosa fondamentale che tutti, soprattutto i bambini, dovrebbero fare perché, oltre che essere un divertimento, libera il cervello da tutti i pensieri e la mente si concentra così, solo su ciò che si sta facendo senza pensare ad altro, svaga e fa bene al fisico che permette di non avere certe malattie con il passare del tempo.

Ad esempio: i giochi di squadra permettono ai bambini di socializzare e relazionarsi tra loro come il calcio, il baseball, il rugby, la pallavolo, il basket ecc…, distare all’aria aperta che è importantissimo per la salute e la competizione che è anche quella qualcosa di bello perché all’interno della partita ci si aiuta a vicenda per vincere e, alla fine della partita, non farebbe di certo male andare a mangiare una pizza tutti insieme.

Ogni sport ha il suo obiettivo: come ad esempio il judo ha lo scopo di imparare a difendersi ed insegna il rispetto altrui, mentre, negli sport di squadra, è importante anche imparare e rispettare le regole, accettare le sconfitte ed essere felici per le vittorie.

Ci sono anche degli sport che si praticano da soli come lo sci mentre, ad esempio, la ginnastica artistica, ritmica, il tennis e il nuoto si praticano sia da soli che in gruppo o in coppia però la cosa brutta è che durante la partita individuale si è da soli e bisogna quindi contare solo sulle proprie forze mentre, negli sport di squadra, si può sempre contare sull’aiuto dei compagni. La maggior parte degli sport può essere un passatempo anche in spiaggia, o in un parco: quando una persona impara a giocare a uno sport lo può insegnare anche ad un’altra persona di modo che trascorrano il loro tempo divertendosi a giocare. Diventa un vero e proprio mestiere! Per praticare alcuni sport, come il basket, si ha bisogno di un vero e proprio campo con attrezzi specifici spesso ingombranti, pesanti o fissi.

Anche nelle aree verdi delle città spesso si vedono persone di tutte le età che camminano, corrono, vanno in bicicletta, giocano a qualcosa… Ci sono anche alcuni sport che sono a livello agonistico cioè che si allenano più duramente del solito per fare gare e partite a livelli più alti.

Il calcio è lo sport più seguito e praticato, il nuoto è al secondo posto, al terzo posto si trova il ciclismo, al quarto posto c’è il tennis, e infine al quinto posto c’è lo sci.

Concludendo: lo sport è salute e felicità!

Sofia Giorgi Scuola ‘Tavelli’ di Ravenna Docente Lorenzo Matteucci

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