ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Guido Reni di Bologna (BO) - 2E

Alla scoperta della ’Casa delle donne’

Il centro fondato nel 1990 con lo scopo di aiutare e soccorrere le vittime di stalking e violenza fisica, sociale e psicologica

Qualche giorno fa a scuola sono giunte due donne: la referente della struttura, Laura Saracino, e una collaboratrice, che ci hanno parlato del femminismo e della ’Casa delle donne per non subire violenza’ di Bologna.

Il primo centro antiviolenza è stato fondato nel 1990, e nel febbraio 1991 avviene l’inaugurazione in via Capramozza di un luogo con lo scopo di aiutare e soccorrere le donne che avevano subito violenze sessuali, economiche, psicologiche, mobbing, digitale, fisiche e stalking. Le case rifugio sono a indirizzo segreto e a Bologna ce ne sono quattro, invece in tutta Italia circa novanta.

Le operatrici accolgono solo donne maggiorenni, ma nel caso della richiesta d’aiuto di minorenni, vengono inviate ad altri Centri appositi dando le indicazioni opportune. A volte la denuncia non è necessaria o controproducente, soprattutto se l’autore delle violenze è in casa con lei.

Uno dei compiti che ha la Casa delle Donne è valutare il rischio per capire quanto l’aggressore sia pericoloso e dare le indicazioni di protezione che occorrono. Esistono tre tipi di case rifugio: la casa di pronta accoglienza, la casa rifugio a lunga permanenza e l’alloggio di transizione.

La prima ospita una donna per due mesi in emergenza, quelle che hanno una situazione grave in casa e quindi non possono farvi ritorno. La casa rifugio a lunga permanenza invece ospita donne per nove mesi che non hanno un’emergenza, magari si vuole allontanare dalla propria casa o dal proprio compagno.

Infine, l’alloggio di transizionechericeveunadonnaperuno/due anni è un monolocale in cui la donna è più autonoma.

Tutte loro vengono aiutate da psicologhe e altre professioniste e possono usufruire di colloqui di sostegno, informazione e consulenza legale, ospitalità di emergenza. Il pensiero che nella nostra amata città ci siano donne che aiutano altre donne ci inorgoglisce e ci fa sentire al sicuro.

La passione e la forza di volontà delle operatrici ci hanno decisamente conquistati. Abbiamo compreso che, di fronte alle difficoltà, non bisogna tenersi tutto dentro, ma è necessario chiedere aiuto a chi ha gli strumenti per poter tendere una mano.

2E: Balduzzi, Boccanera, Botto, Cantaluppi, Caramelli, Celli, Chiaromonte, Cocomazzi, D’Errico, De nardo, Ferraro, Finelli, Frasheri, Lee, Manners, Migliaccio, Politi Licandro, Posa, Rossi, Savini, Scapparone, Venturi Hercolani, Yohannes. 

 

Che cos’è la casa delle donne? «La Casa delle Donne è un’associazione nata da un gruppo di donne femministe che ha formato un centro per le donne che ogni anno subiscono qualsiasi tipo di violenza, impegnata a contrastare ogni forma di violenza».

Cosa sono le case rifugio? «Le case rifugio sono dei luoghi sicuri ad indirizzo segreto dove una donna, oltre a potersi allontanare dalle violenze dell’ex partner, può anche ricostruire la propria autonomia. Offrono protezione alle donne maggiorenni, le quali possono rimanere nella casa dai sei ai nove mesi.

La prima casa rifugio a Bologna fu aperta nel 1989, e ad oggi le case sono tre in totale».

Chi lavora nelle case rifugio? «Nelle case rifugio lavorano operatrici esperte ed educatrici esperte che si occupano nello specifico dei/delle figli/e delle donne».

Quali tipi di violenza esistono? «Esiste la violenza fisica, digitale, verbale, economica, sessuale e psicologica. Noi consideriamo violenza anche il mobbing e lo stalking».

Quante donne vi contattano all’anno? «638 donne che hanno subito violenza ci hanno contattate solo nel 2022 a Bologna, ma in media riceviamo circa 600 contatti all’anno. Dagli anni ‘90 ai giorni nostri ci hanno contattate, invece, circa 12.000 donne».

Che comportamento avete quando una donna vi contatta? «Di solito i primi contatti possono arrivare direttamente dalle donne che subiscono violenza oppure da amici e parenti che si preoccupano per la protezione di queste ultime. Quando la donna in questione ci contatta cerchiamo di capire che tipo di violenza subisce, da chi la subisce e come poterla aiutare. In alcuni casi in cui la donna si trova in emergenza le viene indicato come poter essere ospitata in una casa rifugio ad indirizzo segreto che gestisce la Casa delle donne».

 

La ’Casa delle Donne’ di Bologna mette a disposizione diversi servizi per le donne che necessitano dell’aiuto di altre persone per riuscire ad affrontare la loro grave situazione. Racconteremo del servizio di orientamento al lavoro e il settore chiamato ’Oltre la Strada’. Il primo serve ad aiutare le donne che subiscono violenza e che hanno bisogno di rendersi indipendenti economicamente dal marito che le maltratta. Infatti, succede spesso che una donna non abbia nessuna fonte di guadagno perché dipendente da un uomo, e dunque le è impossibile separarsi da quest’ultimo. In questo settore operano esperte che aiutano le donne a redigere un curriculum e a cercare un lavoro, oltre a contattare delle aziende che permettono un tirocinio per immetterle gradualmente nel mondo del lavoro. Il servizio ’Oltre la Strada’, invece, entra in gioco nel caso in cui una donna viene obbligata a prostituirsi a causa di ricatti contro la sua famiglia di origine: le operatrici esperte in questo settore la assistono nel denunciare coloro che l’hanno costretta e ricattata.

Nella Casa delle Donne lavorano anche diverse psicologhe: intervengono solitamente per assistere le donne che hanno subito traumi da cui è molto difficile liberarsi e sono specializzate nell’aiuto psicologico delle vittime di violenze. 

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